Scrittori per sempre

Votes taken by caipiroska

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    Anch'io voglio una copia!
    Ne porti una anche a me?
    Con dedica personalizzata dell'autrice: che figata!

    Anzi, ideona, per chi ha pubblicato ( Aki, Achillu…): perchè non portate le vostre opere così ve le compro tutte?
    (ehm… l'importante è che non abbiate pubblicato 10 libri a testa…)
  2. .
    E vissero dannatamente felici e contenti…

    vampiri_0
  3. .
    Su gente, in alto i cuori!
    Ricordate che siamo in palestra e questo è solo il primo ciclo di esercizi che si conclude!
    Sono sicura che il nostro scoppiettante staff ha in serbo per noi tante frizzanti sorprese!!!

    Dai Achillu, ma cosa dici!
    Tempo fa ti ho definito una fenice, una splendida fenice (ti ricordi Ink 1?), e step dopo step mi sei sempre piaciuto ogni volta di più!
    Tu come tanti altri...
    Ripeto: per me questa è una palestra dove siamo migliorati un pò tutti.
    Non siamo proprio scrittori, via, ma gente che sa far emozionare gli altri con le parole.
    E che parole! E che emozioni!!!
    E che voglia di stritolarvi tutti in un enorme abbraccio!!!
  4. .
    Comunque leggendo questi racconti proporrei un nuovo genere: il Rosa Ink.
    Cavolo gente, non so se vi rendete conto di cosa abbiamo scritto: sono tutti racconti diversissimi tra loro per tematica, sottogenere, impostazione e finale…
  5. .
    Grazie a Maripao per la sua "traduzione" di quel tendano che non riuscivo a capire.
    Anche se non i convince ancora del tutto...
  6. .
    Bravo Paolo!
    Mi sembra una ganzata!!!
    Qualche anno fa proposi i quadri su commissione, e anche se siamo invasi da stampe e riproduzioni a basso costo, adesso è il mio lavoro...
    In bocca al lupo per questa tua avventura!
  7. .
    Eh, eh ragazzi… facciamoci forza l'un l'altro…
    Intanto ho sondato un pò i rapporti di coppia 2.0: questo è il risultato…




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    Meditate gente, meditate...
  8. .
    Quindi ricapitolando.
    Per Parnassiu: al centro del racconto c'è la storia d'amore.
    Per Fante: intanto fa training autogeno in attesa di sviluppi.
    Arianna: si assicura che i sottogeneri siano accettati.
    Akimizu: voleva che tutti scrivessero una storia d'amore.
    Per Vivonic: i rosa trasmettono serenità.
    Per Achillu: non è tassativo sulla separazione di genere (maschile/femminile).
    Per Byron: qualche parolina dolce e un paio di "bombate".
    Per Ecly: finale con morti e cuochi di polenta.
    Per Stefia: la butta in "caciara".
    Per Mangal: sesso a gogo.
    Resdei: tituba...
    Giggi: è attratto dal rosa.
    Dalcapa tace…

    Io impasto tutto e domani provo a scrivere qualcosa...
    Se poi viene fuori la travagliata storia d'amore di un cuoco di polenta che s'innamora di un rude scaricatore di porto, che però è promesso sposo a l'antagonista di un romanzo fantasy che si chiama Auro, il quale, distrutto dal dolore, cerca conforto in amplessi casuali e promiscui, sappiate che la colpa è vostra...
    La serenità in questo racconto è data da un salice piangente che accarezza l'acqua con la sua chioma nel laghetto di un giardino zen.
  9. .
    Ciao Miciavenus,
    ho inserito questa immagine solo perchè riunisce insieme i protagonisti di alcuni romanzi che mi sono piaciuti.
    Cosa stanno facendo e perchè personalmente non mi interessa tanto…
    Per non creare equivoci (magari mi scambi per qualcun'altra) non conosco cinghiali ne cappellaie.


    Cin cin
  10. .
    Questo racconto, che a una prima lettura può sembrare "bizzarro", secondo me è stato scritto da un poeta, che ha cercato di piegare la prosa in una forma più… poetica, appunto.
    E infatti si vede come parte spedito nell'incipit del libro ( che è una poesia!) con le suggestive immagini che riesce a creare.
    E poi anche la suddivisione in piccoli paragrafi ornati di titolo mi hanno ancora dato l'impressione di poesie, versi, stornelli (o qualcosa di simile…). Di qui forse, anche la percezione che alcuni lettori hanno avuto di una scrittura poco corretta.
    Questa "interpretazione" personale che ho dato al testo non toglie niente al racconto, anzi lo arricchisce di una ricerca formale che se non si sperimenta qui, mi chiedo dove andrebbe fatta…
    Per questo faccio un grande applauso all'autore !
    Detto questo ( che poi magari ho travisato tutto…), devo notare che non sempre la storia è stata cristallina, anzi, le parole e le immagini particolari che vengono descritte distraggono un pò il lettore dalla trama, ostacolando la lettura.

    Lettura che comunque viene ripagata quando tutti gli indizi disseminati lungo la narrazione trovano finalmente il loro posto nella mente di chi legge, rendendo il lettore misteriosamente pago e soddisfatto.
    Complimenti!
  11. .
    Leggendo questo racconto sono stata "acchiappata" in maniera totale.
    Faccio i complimenti a questo autore per le scene che ha saputo descrivere e che è riuscito a farmi vivere fino in fondo.
    Peccato davvero che tu non sia riuscito a prolungare il malessere di David, decidendo di ammazzarlo così.
    Capisco che le fobie sono una paura talmente irrazionale da portare chi ne soffre a fare gesti veramente inspiegabili (poi, in altra sede, vi racconto cosa ho fatto quella volta che mi ha sfiorato un gatto...).
    Questa fretta di concludere, questa voglia di terminare il racconto, hanno portato, secondo me, a uno sbilanciamento ingiustificato della vicenda. Oppure voleva essere un finale violento: tipo muore, stop. Ma in questo caso non ha avuto l'effetto che volevi.

    L'inserimento dell'incubo (un pò troppo lungo nel contesto della storia) rende molto bene la claustrofobia e il senso di disgusto del protagonista, è una specie di prologo, d'introduzione a quello che accadrà (o dovrebbe accadere) dopo.
    L'incubo serve per capire che David è solo da qualche parte e ha paura degli insetti. E fin qui va bene, anzi, complimenti per questa scelta originale che senza tante spiegazioni e quasi senza che il lettore se ne accorga, ci presenta il protagonista.
    Ma tutta questa premessa viene un pò bruciata nella parte successiva del racconto che scivola via senza pietà per il lettore che si aspettava... non lo so, ma dopo una premessa così particolareggiata e inquietante, avrei avuto più cura di far accrescere l'angoscia di David e di conseguenza in chi legge.

    Tutti, credo, abbiamo qualche fobia, e il fatto di ritrovarsi così, a tu per tu, con il proprio incubo meritava di essere curato di più, anche perchè visto come mi avevi incollato allo schermo con la parte iniziale, se ti fossi inoltrato fino in fondo nell'incontro ravvicinato con lo scarafaggio, credo che mi sarei immedimata così tanto che alla fine avrei urlato anch'io.
    Ottime capacità scrittevoli, senza dubbio, ma forse non hai avuto il coraggio (o il tempo) di scavare in profondità nella fobia di David, e far venire a galla tutto l'orrore che c'era.
    Perchè quella fobia magari aveva un perchè.
    O un passato, che improvvisamente riaffiora nella mente di David... chissà...

    Insomma, visto che sei in gamba, qualche riga in più me la potevi regalare...

    Perchè così penalizzi un pò un racconto che alla fine è angosciante, spiazzante,"orribile". Ma poco horror...

    Inoltre (e poi finisco!) di questo Ink, che mi piace tantissimo, di molti racconti mi sono fatta il film:
    prima scena: l'incubo claustrofobico di David (ansia nello spettatore, ok)
    seconda scena: panoramica su David che galleggia nello spazio senza ossigeno e con un pò di paranoia (cresce l'ansia, lo spettatore s'immedesima, ok)
    terza scena: arriva lo scarafaggio e David si suicida...
    luci in sala.
    Manca qualcosa, no?
  12. .
    Premessa: ho iniziato a leggere il racconto credendo che l'incontro tra le due donne (descritto con delicatezza e tanta sensibilità) fosse il preludio a una storia d'amore tra le due e mi sono ben disposta per il seguito, perchè mi sembrava un inizio carico di belle promesse.
    Quando ho capito che si trattava "solo" della chiacchierata con se stessa di una pazza, ti confesso autore che ho storto il naso.
    La parte migliore di questo racconto è la grande padronanza linguistica dello scrittore, che ricama intere frasi di preziose immagini che soddisfano anche il lettore più esigente: davvero ottima la capacità di far "vedere" le scene e la delicatezza con la quale le hai confezionate per noi.
    La pazza che chiacchiera con se stessa e poi di notte gira per il parco ammazzando la gente sarebbe stata una scelta un pò abusata e poco originale se non fosse compensata da questa formidabile scrittura.
    Scrittura che però da metà racconto in poi vira in una strana direzione: l'autore è "costretto" a spiegare qualcosa al lettore, non ha più tempo per le sue accurate descrizioni e i magnifici voli di fantasia, mentre le battute si fanno sempre meno e c'è necessità di chiudere in qualche modo la storia.
    Quindi arriva la "massa gelatinosa dall'odore vomitevole" non molto giustificata e che fa quello che fa, sembra ferire la protagonista (che in realtà si ferisce da sola) e via di seguito tutta una serie di scene che sembrano poco studiate e sentite (se è lei il mostro assassino, perchè si confonde il lettore accennando al cimitero vicino?) rispetto al lirismo della prima parte.
    In questo racconto, come in altri, c'è un abbondante utilizzo di caratteri nella prima parte che poi mancano alla fine, obbligando l'autore a rocambolesche chiusure.
    Bene ma non benissimo quindi: l'ottima scrittura è un elemento fondamentale in questo racconto, ma "l'inganno" narrativo che si svela solo alla fine e in maniera un pò macchinosa, rende la storia un pò frenata: essa arriva al lettore piano, a singhiozzi con raffinata lentezza.
    Spiazza e colpisce certo, ma senza essere devastante e incisiva.
  13. .
    Complimenti Arianna!
    Sembrerebbe l'anno della svolta!
    In bocca al lupo per tutto e fammi sapere quando sarà pronto: ci tengo ad avere i libri "dei miei amici scrittori" sullo scaffale!
  14. .
    L'idea su cui si basa questo racconto è senz'altro valida e originale: purtroppo però è filtrata dal "buonismo" dell'autore, che proprio non ce la fa a essere cattivo...
    Grassottelli, scioccona e coltellaccio, inoltre, sono vocaboli che riescono con una velocità impressionante a far crollare qualsiasi volontà del racconto di spaventare, avvicinandolo come stile più a una fiaba (e ce ne sono di veramente horror...) che a un racconto del brivido.
    Anche perchè qui abbiamo anche il lieto fine con morale annessa.
    Non dico che un horror deve contenere per forza scene splatter, smembramenti e sangue a litri sparso sui muri (anche se, insomma, male non fa!), ma comunque deve contenere un qualcosa al suo interno di profondamente disturbante, spiazzante o antietico.
    Presupposti che in questo racconto ci sarebbero anche, ma che purtroppo vengono smorzati, trattenuti e trasformati in qualcos'altro.
    In questo brano c'è sì una cruenta scena dove lui viene dilaniato dai cani, ma il lettore sa che è il cattivo che muore, quindi non prova ansia o terrore, anzi, è quasi felice che giustizia sia stata fatta.
    Ma in questo step non dobbiamo far felice nessuno: il lettore deve arrivare alla fine del testo sbiancato in volto e dormire con la luce accesa per tutta la notte...
    Va bè, dai, almeno con un pò d'ansia...
    Comunque apprezzo questo brano perchè, anche se probabilmente l'autore non ha il genere nelle sue corde, è riuscito comunque a costruire un personaggio che funziona ( parlo dell'uomo ) con un passato credibile e una furia omicida a suo modo giustificata.
  15. .
    NOOOOOOO!!!
    Autore, ti prego ripensaci!!!


    P:S:Byron abbiamo più cose in comune del previsto..
167 replies since 30/9/2016
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