Scrittori per sempre

Posts written by caipiroska

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    Ciao a tutti e grazie del graditissimo passaggio!
    Sapevo di osare un pò troppo con questo brano, ma va bè...
    Sì, questo è il mio personalissimo seguito della favola della Sirenetta (sorvolo sul fatto che nel testo originale si trasforma in schiuma di mare...).
    In generale mi ha sempre incuriosito la clausola del "felici per sempre" a chiusura delle favole: per sempre sì, ma fino a quando? E i loro congiunti?
    Per scrivere questa storia più che al genere fantastico mi sono ispirata al realismo magico (cito Wikipedia:... in questa corrente letteraria si rimane affascinati e un pò sorpresi perchè le tematiche sovrannaturali sono esposte con innocente sincerità, come se gli eventi fossero tranquillamente classificati nella norma).
    Quindi mi sono immaginata questa Sirenetta giovane e muta che per sempre sorvolerà i secoli, con l'unico scopo di amare. Il risultato? Sarà quello di veder invecchiare e morire i suoi figli.
    Sono un pò contorta...
    Rispondo a Dafne: il finale mi ha obbligato a fare un triplo avvitamento carpiato all'indietro in apnea per rientrare in uno degli exicipit! Il risultato è quella manciata d'ironia finale che di solito non mi appartiene... Però, dando per scontato che stiamo parlando di personaggi delle favole, mi sono permessa la battuta su Belle: sì, forse a Victor poteva andar peggio perchè è risaputo che a Belle piacciono le... Bestie.
    Quindi Victor è il figlio di Ariel: chissà quanti ne ha avuti e quanti ne avrà!

    Mi scuso se a molti la lettura ha aggrovigliato il cervello: pensavo bastasse inserire il nome Ariel per dare una chiave di lettura al testo, anche se in effetti rimane un pò criptico. Colpa mia, sorry!
    Il fatto che sia arrivato a Stefia però mi rincuora!
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    Ciao Petunia,
    la tua passione per le stelle riesce a rendere "semplice" anche il meccanismo di nascita, vita e morte di una cometa, arricchendola di molti particolari che hai infilato nella storia.
    Per esempio non sapevo che possono perdere la coda...
    Brava!
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    Dai Arianna!
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    E vai!!!
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    Ciao,
    io sono più romantica e credo che sarà la morte a scegliere come e quando mi avrà: un incontro al buio, diciamo.
    Senza fattura, logicamente: le cose oscure si fanno... al nero.
    Comunque avvelenarsi con un amore comprato mi sembra proprio una bella immagine.
    In generale penso che parli di morte chi è assetato di vita: quindi provo sempre simpatia per chi evoca l'Oscura Signora.
    Sono quelli che dicono "Va tutto bene" invece, che mi lasciano perplessa...
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    Ciao Tontolino,
    che bella mano leggera che hai!
    Le parole, le frasi scivolano via con invidiabile scioltezza e la storia si materializza con estrema facilità nella mente di chi legge: con poche, pacate parole sei riuscito a ricreare un'atmosfera sospesa, una storia che contiene la bellezza e la levità della favola.
    Ho ben poco da segnalarti: i mesi che i ragazzi passano allo sbando completo sembrano un pò eccessivi (credo che ciò non potrebbe mai accadere nella realtà, nemmeno in quella degli anni '60...), e gettano la storia in bilico tra verosimile e surreale (quando, ma è solo il mio parere) una storia simile sarebbe stata più intensa se rimaneva confinata sui binari della realtà.
    Ti volevo segnalare anche questo: all'inizio dai un'indicazione ben precisa, dicendo che sono studenti francesi (forse hai estrapolato il brano da una narrazione più ampia, dove ha un senso il fatto che siano francesi; nel brano proposto non sembra che questa condizione sia così necessaria...) Allora mi chiedo: visto che il professore dice appena tre frasi, non sarebbe stato carino riportare le sue parole in francese? Tanto sono frasi semplici e comprensibili.
    A rileggerti!
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    Ottima idea!
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    E vai con il Flash!!
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    Rieccomi!
    Sono un animale notturno Vlad, di solito mi attivo intorno alla mezzanotte ( da buon vampiro dovresti capirmi!).

    Non esisti.
    Per questo ci sei
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    Non ci sei.
    Per questo esisti.


    Mumble...

    Sono d'accordo con ciò che dite: anche se sembrano dire più o meno la stessa cosa, le due frasi non sono lontanamente paragonabili.
    Quindi entra in gioco l'interpretazione soggettiva di chi legge, quindi sì, ammetto che la mia versione semplifica il messaggio di Dafne.
    Quindi, come ho affermato con leggerezza, è la mia versione che toglie qualcosa al concetto, non l'originale.
    La questione è personale e probabilmente è tutto molto legato al fatto che ho bisogno di visualizzare le cose e i concetti per capirli e farli miei.
    La vita reale mi vuole così: di fronte a una tela bianca devo far apparire un campo di girasoli che non esistono nella realtà. Ma quei girasoli devono per forza essere esistiti da qualche parte nel mio passato, altrimenti non potrei ricrearli.
    Quindi per me, per la mia sensibilità, se una cosa non è mai esistita non può esserci.
    Discorso diverso per Non ci sei: questa frase non dà indicazioni precise, in quanto non ci sei adesso, ma magari ci sei stato (concetto non reversibile per Non esisti perchè se non esisti adesso non esistevi nemmeno prima) per questo esisti da qualche parte dentro di me.
    Di conseguenza il mio campo di girasoli sulla tela bianca non c'è (adesso) ma lo posso creare in quanto esiste nella mia immaginazione perchè, in qualche punto della mia vita, c'è stato.

    Non esisti, mi evoca un concetto di assoluto e, per me, non può esserci qualcosa che non è mai esistito.

    Non ci sei mi sa di una mancanza ma di qualcosa di conosciuto, che si può colmare con la sensibilità e la fantasia, quindi esiste nella forma che gli darò.

    (Mmm... doveva essere un intervento chiarificatore, ma mi sa che ho fatto più danno che altro...)

    Ma ripeto, è solo la mia interpretazione viziata dal fatto che devo visualizzare i concetti e della mia poca dimestichezza con il filosofeggiare.
    Mannaggia a te, Dafne! Guarda cosa hai scatenato con sei semplici parole! Eh, la forza delle parole...
    Come disse qualcuno: datemi una penna e vi solleverò il foglio!

    Adesso vado, perché devo trovare un modo originale per uccidere una vecchietta mooolto cattiva senza essere troppo crudele.


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    Ciao Dafne,
    ma lo sai che con queste due righe sei riuscita a farmi partire un treno in testa, che ancora non ho ben capito dove stia andando?
    Riflessioni filosofiche pseudo religiose, vita e morte che si rincorrono, un pizzico di alchimia, una ventata macabra...
    Cose così, insomma.
    Però... però alla fine di cotanto rimuginare c'è qualcosa nella costruzione della frase che, a mio avviso, la limita.
    Sento un pò mia questa riflessione condensata in una pillola di parole (forse perchè in questi giorni sto cercando di terminare un racconto, un po' lunghino..., che gira intorno al succo di quello che affermi).
    Ti voglio proporre una cosa ( che nel mio caso specifico si adatta meglio al ginepraio che ho in testa):

    Non ci sei.
    Per questo esisti.


    Cosa ne pensi?
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    Il mio preferito di quelli che hai proposto!
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    Sono una profana di Haiku, ma basta il titolo a dare dei riferimenti al lettore?
    Solo grazie al titolo queste righe acquistano significato.

    Ho letto adesso il commento di Mangal a un altro haiku.
    Senza le indicazioni del titolo questo componimento, a mio parere, perde qualcosa.
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    Nel tuo mini c'è tutta l'irruenza della creazione, la fretta che preme per rendere visibile ciò che scuote l'animo tormentato del pittore.
    Mi piace il ritmo che hai dato allo scritto: le parole vibrano come i colori sulla tela.
    Il giallo è un colore meraviglioso!
    (P.S.: la mia maglietta SPS è gialla!)
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    Ciao Arianna,
    la nuova versione è molto più morbida della precedente, più accogliente.
    Il racconto scivola via con più naturalezza e le frasi corte che hai lasciato non le percepisco più come degli stop troppo bruschi (lo ammetto, lo stile telegrafico che ho percepito nel 200 è il motivo per cui non l'ho votato...), ma come delle soste riflessive, dove il lettore metabolizza con calma ciò che ha appena letto.
    Adesso che hai tolto il riferimento alla nave noto che la lettura è più raccolta e non si disperde: tutto è incentrato sulla scena della rivelazione. Il rischio di un mini è proprio quello: il nocciolo della questione deve venire a galla senza eccessivi fronzoli.

    Il vento accarezzò i fiori.
    Senza strapparli.
    Non so perché, ma questa frase la vedo meglio di seguito, unita da una virgola, probabilmente perché la frase precedente è già molto frammentata, ma mentre lì il gioco funziona, nella frase in corsivo credo che si possa evitare: toglie qualcosa all'effetto della frase precedente.
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    Grande Macripa!
    Aggiungo al commento che ti ho fatto i complimenti per la tua forza: nel 200, seppur condensato, il messaggio di rinascita arriva forte e chiaro!
1085 replies since 30/9/2016
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