Scrittori per sempre

Votes taken by Fante Scelto

  1. .
    Anche se tutto quel che hai scritto è vero, Bar, non intacca il punto del problema.
    Io non ti sto dicendo che il governo fa bene come fa, ma che NON può fare bene qualunque cosa decida di fare. E' inevitabile.
    Fa il meno peggio, o presunto tale.

    Mi parli del caso della Sicilia, d'accordo. Ogni regione dovrebbe agire in base alla propria situazione, più o meno grave che sia.
    Ha anche senso agire in maniera sproporzionata rispetto all'entità del pericolo in via preventiva. Così difficile da accettare?
    Hanno imposto restrizioni non commisurate all'entità del pericolo e ci vedi una dietrologia? Va bene, la domanda è: perché? A chi giova?
    Lo so che annusate dittatori nascosti ovunque, ma dovete anche sempre chiedervi perché si fanno le cose che si fanno, e magari non partire prevenuti sulla risposta.

    Discorso Ferrari e Punto.
    Il governo a me sembra che stia dicendo un'altra cosa, che è la stessa cosa che sta dicendo la comunità scientifica, a caratteri cubitali: noi di questo virus ancora non ci abbiamo capito niente.
    Perché è così.
    Ed è NORMALE (purtroppo) che sia così.
    Non siamo così fighi e avanti come ci piace sembrare.
    Chi lo avrebbe pensato che saremmo tornati ai livelli di marzo ora che conosciamo il pericolo, usiamo le precauzioni, ecc.?
    E guarda un po', siamo tornati a marzo. E magari finirà pure peggio di marzo.
    Quando hai un nemico che non conosci, che fai? Lo prendi per il verso sbagliato, è sicuro.
    Ma in qualche modo lo devi prendere, e lo fai con i mezzi che hai e che la scienza ti dice.
    Hanno fatto riempire tutti di gel e mascherine, come la scienza ha suggerito di fare, e come siamo messi? Stiamo tornando ai livelli di marzo.
    Ergo i casi sono due: o la gente se ne frega delle precauzioni, o gel e mascherine servono a poco o nulla!
    Se è buona la prima, allora è giusto punire. Se è buona la seconda, allora che colpa puoi fare a chi decide se non ha i mezzi per prendere le decisioni corrette?

    Infine.
    Il discorso che mi fai sullo smantellamento dello stato sociale, è sacrosanto.
    Ma non cambia, ancora una volta, il nocciolo del problema.
    E' come se, per parlare di Black Lives Matter, dicessimo "Eh, certo che se i colonialisti non avessero schiavizzato gli Africani! Adesso ve li tenete incazzati e riottosi."
    Ma è chiaro che la radice storica del problema è lì, ma saperlo non ferma le rivolte, come sapere che abbiamo smantellato lo stato civile non risolve la carenza dei posti in terapia intensiva o la mancanza di personale medico.
    Viviamo nel presente.
    Il passato è andato. Fatto. Finito.
    Adesso c'è il presente e bisogna fare coi mezzi e gli strumenti che altri ci hanno lasciato.
    Quelli che stanno qui ora non sono gli stessi che hanno deciso di smantellare tutto; quelli che hanno fatto questa scelta avevano altre idee, altri contesti e, come quelli di oggi col virus, quasi sicuramente di economia non ci capivano una beneamata mazza.

    Provocazione finale: il fatto che la sanità pubblica non abbia i mezzi per fronteggiare la pandemia mi suggerisce che, magari tra qualche annetto ancora, quando la situazione internazionale potrebbe peggiorare, saremo qui a dire "ah se avessimo comprato 100 F35 invece di 20!"
    Faresti mai questo ragionamento oggi?
  2. .
    Apro il topic perché la tag è troppo restrittiva per argomentare.

    Io faccio una fatica tremenda a capire come si possa ragionare nel modo in cui leggo qui ma non solo qui.
    Vado per punti.

    1) A cosa serve chiudere i locali alle 18.
    Dalle 6:00 alle 18:00 hai 200.000 (numero a caso) persone che frequentano locali. Dalle 18:00 in poi ne hai 80.000 (altro numero a caso).
    Chiudendo alle 18 hai 200.000 occasioni di contagio invece di 280.000.
    Se chiudessi tutto sarebbe meglio, ovviamente, ma per il ristoratore sarebbe molto peggio.

    2) Incompetenza e cialtroneria del governo.
    Forse. Il problema principale è chiunque fosse al loro posto avrebbe lo stesso dilemma.
    Salvo vite o salvo economie?
    - Salvo vite.
    Risultato --> bombe carta, insurrezione di datori di lavoro. Economia che cala brusca. Posti di lavoro persi. E molto altro.
    - Salvo economie.
    Risultato --> insurrezione della gente che perde i propri cari. Denunce alla sanità. Ospedali al tracollo. Incompetenza del governo.
    Paura. Flessione dell'economia.

    Il governo è incompetente e cialtrone qualunque scelta faccia, è nell'inevitabilità di una situazione come questa.
    Ed è incompetente e cialtrone anche se tenta di fare mezzo e mezzo per non scontentare (troppo) nessuno. E' inevitabile anche questo.

    3) La mia tazzina di caffè è reato.
    Sì. Perché dopo averti detto per mesi che è meglio se a prendere il caffè non ci vai ma tu ci vai lo stesso, dopo un po' anche basta.
    Soprattutto se il tuo (come quello di altri 56 milioni di italiani) diritto di andare a prendere il caffè di fatto uccide e provoca sofferenze.

    La libertà che si rivendica in questo contesto è la stessa di chi chiede di abolire i limiti di velocità.
    Sono affari miei se voglio andare a 200 all'ora per le strade, e se causo un incidente in cui muore qualcuno, pazienza, fa parte delle cose del mondo.
    E' un modo di ragionare che posso capire, che non condivido affatto, e che è curiosamente tipico di chi mette se stesso al di sopra degli altri: una roba che può suonare fascista ma che è in realtà il manifesto puro dell'anarchia.

    4) La funzione di un governo.
    In una qualsiasi condizione di crisi, dove serve prendere decisioni, la funzione di un governo (che è delegato a tale compito) è quella di prendere le suddette decisioni.
    Anche limitando le libertà personali, e sì, dovrebbe essere, per me, sacrosanto. Altrimenti si torna al punto precedente: affidiamoci alla responsabilità di ognuno, così avrai chi rispetta le norme sanitarie consigliate e chi no, chi guida a 200 all'ora tanto non succede niente e chi no, ecc.
    Con la differenza che il responsabile di un incidente lo puoi individuare, quello di un contagio ormai non più.
    E pazienza se muoiono dei poverazzi, tanto fa parte delle cose del mondo (altra cosa che suona fascista ma che no, affatto, è l'anima dell'anarchia).

    L'irresponsabilità non può e non deve essere un diritto costituzionale, poiché è totalmente incompatibile con il diritto alla sicurezza.

    Si badi bene, io non sto dicendo che la tutela della sicurezza sia più importante di quella della libertà/irresponsabilità (sinonimi).
    Sto dicendo che PER ME lo è.
    Se per voi non lo è, va bene, ma non fatelo passare come una verità universale. Perché trattasi, appunto di opinione.

    Grazie della lettura!
  3. .
    Non ho ben capito se siamo nella realtà o in una sua variante più apocalittica.
    A prescindere, il corto è ben reso, funziona, unisce bene tragicità e umorismo in piccole dosi.
    Pollice su per questa idea e per il titolo, che è una ciliegina (mutuato da Battiato? Viaggio troppo, lo so).

    Al proposito.
    L'infermiera elettrica l'ho visualizzata così (perdonami, non ho il controllo sulla mia immaginazione):

  4. .
    Leggendo il titolo del topic ho pensato "cooosa, l'hanno anticipatooo??"

    Questo depone a mio favore.
  5. .
    Grazie mille!
  6. .
    CITAZIONE (Vlad @ 29/7/2020, 21:37) 
    E argomenti sensibili sono tanti, non solo quelli politici: omofobia, violenza su minori e donne, relazione con gli extracomunitari, fine vita, ergastolo... Allora, Fante, se ti viene di scrivere della Realtà, di un rapporto omosessuale, mettiamo, non lo fai perché è un tema disturbatore? Anche su quello ci saranno opinioni diverse, e rigide, magari, ma uno scrittore scrive. E se deve rappresentare un contrasto di idee deve conoscere entrambe o le molteplici posizioni.

    Scrivere di argomenti scomodi, sono d'accordo con te, va fatto. Non è giusto autolimitarsi.
    E questo lo sto imparando, a non fermarsi al comune sentire.
    Semmai il mio cruccio è quello d'intervenire in dibattiti altrui o non concernenti il mio scritto: su quello sì, ho qualche remora in più.
    A prescindere, prometto d'impegnarmici maggiormente.

    Ti ringrazio.
  7. .

    ****


    Non mi manchi, perché in nessun modo puoi mancarmi.
    Se ricompari lo fai solo nell’ultimo strascico d’un pensiero creativo.
    Ho di te quell’unica immagine col vestito nero, sullo sfondo un giardino; stavi alla metà esatta tra sentimento e necessità, tra capriccio e passione.
    Ti ho voluta come luce guida in una tempesta che esisteva solo dentro la mia testa.
    C’era una canzone, Desert Rain, a bagnarmi di te su quelle corde, dentro, quando ancora sapevo muoverle: l’avevo scritta grande perché tu la leggessi.
    Non l’hai mai letta. Mai guardata. Mai capita, sentita, voluta, mai una riga, una parola. Pure li portavi, i piovaschi, nel mio deserto.
    M’hai dimenticato come io non ho voluto fare con te, perché sei il poco di polvere che a volte serve tenere sotto il tappeto.
    Sono sempre più come la sabbia vorticata in quella tempesta: indifferente, insensibile. Troppo leggero per cadere e troppo ruvido per svanire del tutto.
    Avrai sempre un pezzo della mia anima, qualche parola segreta e un modesto posto nel mio personale vuoto: lo faccio solo per me, per ricordare ancora, in qualche lucido silenzio, quella strana voglia di tenerti per mano, in centro, confusi tra la gente.

    ****

  8. .
    X)

    La mia personale tragedia (ma non in due battute) parlando di telefonini sarebbe:

    - pin errato
    - pin errato
    - pin errato
    - INSERIRE CODICE PUK
  9. .
    Per i dialoghi, devi fare uno sforzo da attore.
    Calati nel ruolo, immagina d'essere il personaggio parlante, senti quello che sentirebbe lui in quel contesto, con le persone che ha intorno, e parla con la sua voce.
    E poi rifai lo stesso con ogni altro personaggio.

    Non è rapido e non è intuitivo, ma è un gioco che può essere divertente e, col tempo, ti abitua a ricreare personaggi con una loro distinta personalità.

    Almeno, io faccio così.
  10. .
    Parto con una premessa importante: rispetto al primo capitolo si vede un miglioramento netto nello stile di scrittura. C'è molta meno ridondanza, meno termini inusuali, è tutto più fluido e scorrevole, tanto che il pezzo si legge con piacere e non si sente la fretta di arrivare alla fine.
    Bravo, Real, hai fatto passi avanti notevoli tra uno step e l'altro, non è cosa da poco.

    Pollice su anche per il taglio del racconto: tanta azione, frenesia, una trama interessante, tutto contribuisce a rendere gradevole la lettura, in un genere che non è frequente su questi lidi.
    Direi che il brano si inserisce pienamente nel filone dei vari Codice Da Vinci o similari, che da appassionato (e laureato) in Storia mi piacciono e guardo sempre volentieri, parlando dei relativi film, perlomeno.

    Ci sono però alcune criticità.
    Comincio con la più evidente: per qualche ragione, da un certo punto in poi, ti partono delle frasi tutte al presente mentre il racconto è al passato remoto. Ho pensato che fosse un espediente (secondo me però non ben riuscito) di dare un senso ancor più cinematografico all'azione, poi però mi sono reso conto che in realtà il presente ti è scappato senza legame logico con l'azione, tanto che alcune frasi addirittura iniziano al remoto e terminano al presente, o viceversa.
    Forse l'avevi scritto inizialmente al presente e poi hai cambiato i tempi al remoto, sfuggendotene qualcuno?
    Ci dirai.

    Poi ho alcune perplessità sulla trama.
    Comincio dalla più ampia: c'è un salto notevolissimo tra primo e secondo capitolo, al di là dello stile. Da una narrazione antico-romana posata, descrittiva, attentissima (a volte anche troppo) a ricreare fedelmente la realtà dell'epoca, passiamo qui a un taglio completamente diverso, cinematografico, che sacrifica una discreta parte del realismo in favore dell'azione in stile Hollywood.
    Non è una cosa sbagliata, affatto, solo sembra un lavoro del tutto slegato dallo step Past.

    Purtroppo la scelta hollywoodiana comporta dei rischi, in termini di solidità della trama, rischi che in effetti intravvedo nel racconto.
    Come in molti film tante scelte sembrano fatte più per stupire chi guarda (legge) che non al servizio del realismo.
    Prendo a esempio l'attacco notturno al campo da parte dei Floribus.
    La scena inizia con Alek che entra nel sito degli scavi e, dopo una breve descrizione che riassume cosa sta succedendo passi immediatamente alle due guardie che, di notte, stanno per essere brutalizzate. E' un cambio di scena straniante.
    Al di là di questo, l'esecuzione dell'assalto è moooolto cinematografica: i Floribus, dopo aver fatto cose bruttine (tipo impalare teste di animali o tagliuzzare operai) massacrano tutti i poracci dello scavo e lasciano al supercriminale la possibilità di andarsene vivo?
    Questa generosità appare un pochino fuori luogo per dei custodi senza remore di un pericoloso segreto millenario.

    Anche i vari riferimenti a frasi sibilline in latino, meccanismi che scattano, ecc. tendono a rendere tutto molto "Nicholas Cage" a scapito dell'atmosfera che avevi creato all'inizio. Perché il racconto secondo me era partito benissimo, con la giusta aria di archeologia e italianità, poi man mano si è perso nel turbine dell'azione, spesso un po' forzata, che gli ha fatto perdere mordente, secondo me.
    Alcuni riferimenti sembrano anche un po' caricaturali, come il fatto che Alek sia nazista e abbia cominciato cercando Graal e Arca dell'Alleanza; non so se sono voluti o meno.

    Infine c'è qualche dettaglio tecnico da segnalare:
    - un proiettile nel braccio, per quanto non sia una ferita grave, è comunque debilitante. Juliette avrebbe avuto serie difficoltà a usare il braccio a distanza di soli 10 giorni, addirittura per nuotare. Forse sarebbe stato più indicato che il proiettile l'avesse solo graffiata.
    - l'Audi Q3 non esisteva nel 2005, è uscita sul mercato nel 2011.
    Da appassionato di auto non potevo passartela, anche se siamo in un ucronico. :P


    Scusa il pippone, ma il racconto aveva potenziale, leggerlo mi ha comunque coinvolto, e ci tenevo a sviscerarlo bene.
  11. .
    Io vado più terra terra, anche perché con le emozioni ho qualche problema.
    La reazione commossa è emozione che chiede di uscire.
    Dici che basta poco per farti venire il magone, ma in quei casi lasci uscire l'emozione? O la trattieni?

    Se sei uno che non ha problemi a esternare il proprio lato emotivo, la commozione che provi rileggendo qualcosa di tuo può avere mille spiegzioni, più che altro personali.
    Se invece sei uno che tende a trattenere, a confinare dentro, allora credo sia una nuova strada per uscire che le emozioni compresse provano a prendere.

    Mia idea suffragata da qualche nozione di psicologia.
  12. .
    Aloha!

    Due parole brevi sul senso di questo mini.

    NO!
    Non era un serpente vero, era lo sfogo di un asociale astioso. ;)
    Il titolo, col senno di poi, era però fuorviante, questo sì.
    Il distinguo comunque era in robe come "le quattro mura", "il veleno che è l'astio", "le scaglie sul cuore", ecc.
    Oltretutto i non-mammiferi sono immuni al covid, pare, non poteva essere un serpente vero.

    Anyway, risentendo le espressoni di Conte quando annunciò la chiusura totale, mi sono detto: ma uno che già odia tutti e non sa cosa siano gli abbracci, ma che gliene frega di stare lontano dalla gente e abbracciarla poi domani a cose finite?
    Ma quanto mai potrà cambiare la quarantena dalla sua vita normale?
    Lui vive in una quarantena autoimposta fatta di solitudine e lontananza, non vuole redenzione, si compiace del suo status di reietto, sotto sotto (perché è comunque umano) ne soffre e non poco.
    E' una contraddizione inevitabile ma molto umana.

    Risposte in ordine sparso:

    CITAZIONE (Bar Abbas @ 10/4/2020, 22:22)
    Sarei curioso di sapere il perché del serpente corallo del titolo, perché proprio quello?

    Perché è sgargiante. L'asociale non è per forza trascurato e ombroso.
    Quello che avevo in testa è sgargiante e appariscente, proprio perché non vuole affatto passare inosservato.
    ...
    Sì, dai, un po' mi somiglia.

    CITAZIONE (‘na rima @ 10/4/2020, 22:35)
    Unico appunto: non ho compreso perché la solitudine debba essere un "talento".

    Perché in certe persone è innata, come i talenti.
    Non è vero, in senso stretto, ma forse sì.

    CITAZIONE (B&S @ 12/4/2020, 13:47)
    Secondo me la chiusa, però, non aggiunge niente, non la trovo necessaria, forse le due ultime frasi invertite darebbero una forza maggiore al finale.

    CITAZIONE
    Non avresti abbracciato un serpente ieri e non lo abbraccerai domani.

    non sarebbe un finale davvero eccezionale?

    Hai ragione, e in prima stesura era così. Poi ho invertito le frasi perché anche la quarantena che dura da una vita intera mi piaceva come frase, volevo metterla, ma messa prima dell'abbraccio era meno consequenziale, secondo me.
    Ti aspetto sempre sull'altra storia, quando ti ricorderai dove eri arrivata, chiaramente. :P


    CITAZIONE (DaveDuck @ 10/4/2020, 01:02)
    L'ho riletto una seconda volta è alla seconda lettura mi è sembrata la discrezione del personaggio di un romanzo che mi piacerebbe fosse approfondito

    Esiste, esiste.
    Un giorno uscirà nelle migliori librerie, garantito. ;)


    Grazie a tutti dei preziosi commenti e critiche!
  13. .
    Meno male che ho letto i commenti sennò avrei preso una cantonata colossale. E tra l'altro penso che non tutti l'abbiano capito, leggendo qua e là. Abbi pazienza, per gli uomini una roba del genere può essere fantascienza pura. :D
    E' un test di gravidanza!
    Oddiosanto, giuro che mai e poi mai l'avrei capito, anche perché non ho la minima idea di come funzionino.
    Le lineette alla fine potevano far sembrare che fosse una misurazione di temperatura per febbre (virus? non virus?)
    Comunque io non l'avevo interpretato come misurazione della febbre, complice l'arricciarsi la ciocca di capelli che per le donne è sintomo di emozione, coinvolgimento emotivo in corso.
    No.
    Io nella mia somma potenza immaginativa avevo preso le due lineette per le lancette dell'orologio e che lei stesse aspettando un drudo.
    Vabbé.
    Mi piace molto di più la faccenda del test di gravidanza, comunque.
    Zio benedica i commentatori eruditi sulla materia.

    Che dire. Ottimo lavoro.
    E' scritto benissimo e ha il colpo di scena con arrotamento finale che mi fa sorridere e compiace della bella pensata.
    Rischioso, però. Come detto, era facilmente equivocabile.
    Ottimo.
  14. .
    Vado controcorrente e dico che mi è piaciuto molto.
    Per tutto quello che può apparire come un difetto.
    Non c'è troppa angoscia o troppo sgomento, complice lo stile asciutto, vivace, che utilizzi, e proprio per questo il racconto funziona. Lo struggente descrivere dell'orrore dei reparti ospedalieri è quello di cui le cronache ci riempiono: vedere tutto dagli occhi razionali, concreti, di una professionista è il vero tocco di valore di questo racconto.

    La frase finale è retorica, forse. Ma è una retorica che fa riflettere, tutt'altro che scontata.
    Tempo fa, commentando via social un attentato in Francia, rimasi scioccato dall'episodio di quel poliziotto che si offrì ai terroristi come ostaggio al posto di una donna, e rimase poi ucciso. Continuavo a chiedermi: ma io avrei il coraggio di fare una cosa del genere?
    Mi fu risposto che esageravo, che in fondo è un poliziotto, è il suo dovere, chiunque indossi una divisa dovrebbe esser lieto di dare la vita per salvare quella altrui.
    Se queste considerazioni fossero giuste, perché mai dovremmo considerare eroi medici e infermieri che fanno semplicemente il loro lavoro? Dovrebbero esser lieti anche loro di dare la vita per salvare quella altrui, o no?

    Io la retorica degli eroi poco la sopporto, proprio perché ho un alto concetto di eroismo. Ammiro incondizionatamente chi ha il coraggio di rischiare la vita per qualcosa in cui crede, e ancora più se è per gli altri, ma l'eroe è colui che rischia la vita avendo la libera scelta di non farlo.
    E' una parola che dovremmo usare con molta più parsimonia, io credo.

    Ottimo 100.
  15. .
    Io, ehm, non ho assolutamente capito.
    Il gioco del DOM-DOM mi sfugge, e sì che l'ho riletto 5-6 volte. Poi la faccenda dei 12 anni.
    Boh?
    Mi trovo in difficoltà a giudicare il contenuto del 100, che ho invece apprezzato dal punto di vista stilistico: questa scrittura di getto, giovanile, sbarazzina, ci sta molto bene con la voce narrante.
96 replies since 1/5/2017
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