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Sospiro. Mi guardo allo specchio e ho gli occhi lucidi e il cuore in gola.
Lo sguardo si ferma su un pensiero cercando di trattenerlo, invano. Ne percepisce altri cento, non ne afferra uno. La mia testa è una bolla d’aria; chiudo gli occhi, li apro. Tremo. Li richiudo, li riapro.
Caos. La mano destra con trepidazione afferra l’orologio: sono passati tre minuti. Forse sono troppo pochi. Arrotolo una ciocca di capelli fra l’indice e il pollice; da piccola li avevo così chiari da sembrar bianchi. Sospiro di nuovo. Sarà passato un altro minuto; dovrebbe bastare. Chiudo gli occhi; impaziente li riapro. Sorrido davanti a quelle due linette. Ti aspetto.. -
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Non mi ha emozionato . -
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Ritmo veloce e nervoso che si addice al tema, ben scritto ma forse c’è troppo tutto insieme. Ad ogni modo, se ho ben capito e se è autobiografico, auguri. Se così non fosse è un modo originale di piazzare un’attesa nell’attesa
Edited by simonciu87 - 12/4/2020, 16:43. -
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Sintassi: scorrevole e molto ritmata, dato l'incipit
Grammatica:non ho trovato refusi evidenti, forse troppa punteggiatura. Ma rende l'idea
Ortografia: buona e senza errori evidenti
Attinenza al tema: l'attesa è il tema ricorrente in questo periodo, per cui per me è attinente
Impressioni personali: bella l'idea di associare l'attesa della vita in quarantena all'idea dell'attesa di un bambino.
E se così fosse, i miei migliori auguri.. -
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Mi hai fatto fare un bel salto indietro nel tempo. Ai miei tempi non bastavano 4 o 5 minuti. Ce ne volevano un po’ di più, ma anche se fosse necessario un solo minuto, sarebbe il minuto più lungo che esista.
Brava, hai descritto perfettamente questo tempo di attesa. Perfetto anche il titolo del racconto. Complimenti.. -
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Il tema è trattato in modo interessante (parola che ho volutamente utilizzato ).
Hai reso bene l’idea che tempo che sembra non passare mai. Un tema diverso da quelli letti fino a ora, e questo è un buon punto di partenza!
L’uso frequente del punto fermo credo sia appropriato, nel contesto in cui hai inserito la tua protagonista: rende concitata la lettura, ci fa capire qual è il suo stato d’animo.. -
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L'attesa è ben descritta in questo 100, carico con la giusta dose d'ansia.
L'uso abbondante dei punti e delle virgole è ben giustificato nel complesso, anche se forse avrei aiutato la punteggiatura rientrando a capo più volte.
Lo sguardo che percepisce cento pensieri, mi risulta anche difficile da immaginare: forse intendevi la mente percepisce, o forse lo sguardo percepisce i pensieri che vede di fronte a se, nella donna riflessa ( o forse ho capito male io…).
Mi guardo e lo sguardo sono troppo ravvicinati, creano un brutto effetto.
La confusione è ben resa anche dal fatto che tra tutti i pensieri che le vorticano in testa, ci rende partecipi solo del fatto che da piccola aveva i capelli quasi bianchi: bella scelta.
Linette= lineette.. -
AgataBorghesan.
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Errore grammaticale alla fine che rovina tutto, essendo il fulcro del racconto altrimenti ben scritto e pertinente. . -
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Ottimamente descritta la scontata ansia che da quest'attesa...Scontata la noia nel contare i secondi che passano e sembrano non terminare mai...Uffààààà!!!!!
Edited by Gigggi - 10/4/2020, 19:20. -
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Personalmente ho trovato interessante l’utilizzo di un ritmo veloce per descrivere un’attesa infinita.
Il racconto non mi ha però convinta del tutto.
Edited by Vetty - 10/4/2020, 14:57. -
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un'attesa particolare, questa, che genera a sua volta una particolare ansia (ripetizione voluta, eh)
e ansia è quella che arriva al lettore
vero, alla fine c'è un errore (manca una e), ma non inficia la bontà della storia, per il resto ben scritta.. -
Marisole.
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Molto originale l'idea e ben scritto il racconto ma non è riuscito ad emozionarmi. . -
Marsilio Muscato.
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Il finale mi è sembrato completamente inaspettato e, forse, avrei preferito uno scioglimento o quanto meno una variazione del ritmo, nervoso e coinvolgente inizialmente, ma un po' insoddisfacente dopo. Lo stile "telegramma", secondo me, non rende giustizia al sorriso davanti alle due lineette.
Per il resto apprezzo l'affettuosità e l'originalità con cui è stato sviluppato il tema.. -
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C'è poco equilibrio, nel senso, bisognava sciogliere prima la tensione narrativa e concludere il testo senza il ritmo sincopato delle prime frasi. Invece il testo così studiato appare omogeneo e non si percepisce il cambio di situazione, e il finale a sorpresa perde metà della sua efficacia. Per il resto invece mi è piaciuto molto, ottima l'idea e in parte la sua realizzazione. Buoni anche la sintassi e lo stile, peccato per quel refuso finale, una macchiolina comunque facilmente lavabile. . -
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C'è del buono, refuso (o errore) a parte, ma devo dire che ho stentato a condividere il pathos. .