Scrittori per sempre

Posts written by G.Leroux

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    Il racconto è molto divertente. Faccio solo qualche notazione.
    Spietati assassini ligi al DCPM del governo sul distanziamento sociale, rancorosi nei confronti di quelle "merde" che girano fuori: fa un po' ridere ma è plausibile nello spirito del testo e se voluto è geniale.
    Avrei usato un'espressione più popolare, terra-terra, al posto di "la mia cifra stilistica"
    Idem per "modus operandi". I due non sono principi del foro.
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    Una ventata di leggerezza ci voleva proprio dopo una serie interminabile di racconti cupi e pieni di buone intenzioni, chissà quanto sincere. Non sono un grande esperto di prosa e tanto meno di poesia, ma istintivamente l'ho trovato piacevole e divertente.
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    Più che leggo di buone intenzioni, di volontà di mettere a frutto le opportunità di riflessione che l'isolamento ti concede e meno mi convinco che tutto questo accadrà. Vorrei sperare che fosse così ma proprio non ci riesco. Il generoso volontario continuerà ad essere tale, così come il più spietato strozzino, alla faccia dei buoni propositi. "Passata la festa, gabbato lo santo" diceva un antico detto che condivido eccetto il termine "festa" che mi pare inappropriato.Il titolo ricorda un po' i filmoni strappalacrime degli anni '50. E poi ancora le lancette e gli orologi. Il brano è ben scritto ma non mi entusiasma.
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    Non ho ben capito l'attinenza del titolo alla narrazione che ne segue. Che c'entra il pugnale nascosto? Forse mi è sfuggito qualcosa. Mi piace lo stile narrativo e la scelta di descrivere in modo così graffiante la cattiveria e l'egoismo che spesso accompagnano anche la malattia. Giudico l'aderenza al tema Coronavirus un po' troppo indiretta e remota. Nonostante questi lievi appunti mi pare un buon 100.
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    L'inizio e la fine ribadiscono il concetto di un periodo non vissuto. E' una convinzione che rispetto ma che non condivido. Pur nelle difficoltà sono affezionato per differenti ragioni a ogni momento passato in questa vicenda. farà sempre parte della nostra memoria, rappresenterà sempre uno spartiacque, un nuovo a.C. d.C., ante Corona e dopo Corona. Tu stesso ammetti che lo ricorderemo.L'immagine dell'orologio è ricorrente nei 100 che trattano dello scorrere del tempo, ma anche in questi che descrivono questa fase "virale" e come le cose che si ripetono poi rischiano il deja vu. A differenze di altri mi è piaciuta quell'immagine della morte affranta. Le riconosco una certa potenza espressiva. In fondo chi ci dice che la anche la morte non abbia un cuore? Fa soltanto il suo mestiere.
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    C'è un tempo che scorre tumultuosamente, a volte anche violentemente, ma c'è un tempo anche più quieto che ti consente di leccarti le ferite. ma il tempo è sempre lo stesso tempo e siamo invece noi che siamo diversi in momenti diversi. Il brano è comunque pregevole. Noto, come in altri 100 che parlano dello scorrere del tempo, l'abuso dell'aggettivo "inesorabile" che è forse un po' inflazionato e prevedibile. Un'altra situazione ricorrente è la presa di coscienza dello scorrere del tempo davanti alla propria immagine riflessa da uno specchio. E' un'immagine suggestiva ma anche questa un po'troppo usata. A parte queste piccolezze un ottimo 100.
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    Per quella piantina non tutto il male vien per nuocere: ne trarrà vantaggio, come in generale ne sta traendo vantaggio la natura intera e l'aria che respiriamo. E' una fiaba molto carina, con un bel dialogo. Ci vuole poco per rimetterla a posto eliminando quegli errori di punteggiatura e di forma che sono già stati ampiamente segnalati. Insomma mi pare una scrittura un po' acerba ma con ampie prospettive di miglioramento.
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    Si carica fin troppo di responsabilità questo virus regale. E' mai possibile che tutti questi comportamenti, queste vite alienate e alienanti dipendano soltanto da questo microscopico animaletto? In molti casi penso che queste infelicità siano preesistenti alla pandemia e ci sono buone probabilità che non si dileguino nemmeno quando il Coronavirus sarà un "caro estinto". Cerchiamo di non piangersi addosso e svegliamoci al suono di quel "drin" che vedo soprattutto come un campanello d'allarme.
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    Non credo, in tutta onestà, che l'isolamento da pandemia abbia effetti cosi taumaturgici sulla nostra capacità di riflettere e osservare o addirittura migliorarci, anche se è comunque bello pensarlo. Apprezzo però la riflessione e le buone intenzioni.Mi è piaciuta l'espressione molto originale " assaporando con le mani ed il naso il legno" perché hai usato un verbo del gusto utilizzando poi gli strumenti dei sensi del tatto e dell'olfatto. Sorvolo sulle d di troppo di cui è già stato detto.
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    Non ho niente da dichiarare, come si dice alle dogane, nemmeno un'osservazione che possa esserti utile perché proprio non ne ho. Non cambierei una virgola di questo brano e non posso che includerlo senza ripensamenti fra i prime tre.
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    E' forse un po' freddo, ma il messaggio è chiaro e diretto. Hai perfettamente ragione: è proprio quello che dovremmo fare. Purtroppo non sono così fiducioso. La fine del problema temo che ci ritroverà quasi esattamente come ci aveva trovato al suo inizio, nel bene o nel male.
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    Racconto carico di sentimenti e di emozioni. Non potevi far meglio in così poco spazio.Se non è vita vissuta (e spero proprio di no) sei riuscito a spiegare perfettamente quella situazione tragica e assurda vissuta da molti in questi giorni. Non so perché ma avrei visto meglio quella frase: "Sessant’anni dopo, un villaggio turistico e tanto traffico." dopo la parola "mare" prima della chiusa. Comunque, veramente toccante.
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    Sono reduce dalla lettura di alcuni 100 estremamente angosciosi e questa lettura mi ha ridato un po' di ossigeno. Scherziamo ma ognuno hai i suoi problemi e questi non sono meno importanti di altri, almeno per i diretti interessati. Il dialogo (che richiedeva di essere virgolettato), mi ha ricordato il testo di una vecchia piéce di Dario Fo: "Non tutti i ladri vengono per nuocere". Inoltre mi hhai fatto ricordare che devo cambiare l'apparecchio TV e sarà meglio che faccia un'assicurazione contro il furto! .
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    Brano molto doloroso che mi ha colpito. Sarà che questa assonanza ideale fra gli occhi luminosi e le stelle mi affascina molto, ma ho trovato molto commovente questo amore potente che supera il tempo e i dolori della vita. Ho apprezzato, per gusti personali, anche il fatto che nel dolore tu abbia lasciato aperto uno spiraglio alla speranza. E' di nuovo quel grande amore che farà da guida al futuro cammino, proprio come un tempo le stelle per i viandanti.
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    Anche qui, come in altri ho sentito una vocazione poetica un po' costretta negli spazi angusti della prosa e del numero limitato di parole. Come hanno osservato altri, considero superflui quei puntini di sospensione. L'abbinamento del mare e del tempo è sempre molto suggestivo e tu lo hai utilizzato bene.
484 replies since 29/9/2018
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