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Per alzarmi non ho fretta, con la quarantena stretta. Colazione, il sol caffè, un biscotto, quello c’è! Debbo andar a far la spesa. Sì ma poca,se no pesa. Metto su la mascherina. Do il buongiorno alla vicina, quella giovane e carina, che mi guarda con sospetto. Sconosciuto al suo cospetto. Sarà forse pel cappello e l’occhiale sotto quello? Con la maschera verdina come può la poverina, contemplar il mio sorriso, come quel che sempre ho in viso, alla fine dell’amore, che facciam per lunghe ore, in codesta prigionia, benedetta purchessia prolungata ancor vieppiù da quel virus di laggiù!
Edited by E©ly - 9/4/2020, 21:47. -
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Una quarantena in rima? Così a legger faccio prima...
Una quarantena in pillole, c’è tutto il necessario in queste 100 parole che sdrammatizzano con una simil filastrocca il nostro vivere al tempo del virus. Bella idea.. -
Danilodp.
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Sinceramente non trovo nulla che possa smuovere le viscere, troppo sobrio. . -
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Simpatico.
Qui però chiedo l'aiuto degli autorevoli poeti di SPS, poiché le rime non mi sembrano tutte azzeccatissime, bensì, forse, un po' forzate.
Di certo non posso parlare di metrica e perché non è un concorso di poesia e perché comunque non sarei in grado di giudicare.
Non so, non mi convince del tutto.. -
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Un esperimento interessante di poesia in prosa, che mi lascia però poco convinta.
Il ritmo incalzante agevola la lettura e tutto rotola via senza lasciare tracce profonde.
La storia che si narra si nasconde dietro le rime per edificarsi, rimanendo sempre ai limiti della credibilità: i due sono vicini di casa, hanno rapporti intimi, ma lei non lo riconosce(!). L'ultimo periodo si legge quasi senza prendere fiato.
Il protagonista appare libero e spensierato e questa è forse la nota di speranza che l'autore vuole regalarci.. -
AgataBorghesan.
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Rime coraggiose e spensierate. Molto scorrevole. . -
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Quarantena in rima! Bellissima idea.
Leggero e allegro.
Questo cento regala una ventata d’aria fresca e ci voleva proprio!
Grazie.
Edited by Vetty - 11/4/2020, 15:03. -
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Finalmente un po' di allegria nella tragedia! Mi ha fatto sorridere. Non sono pratica di poesia, ma mi sembra ben fatta. E comunque il sorriso alla vicina sotto la mascherina lo faccio anche io. Mi piace e mi convince. . -
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Adoro la poesia...Per cui apprezzo l'originalità di questo racconto...Una quarantena poetica ci voleva proprio...Quanto ci mancava. . -
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Una poesia, con rime anche un po' forzate. E l'ennesimo titolo "la mia quarantena". Che poi l'idea era carina, anzi resta un'idea carina, però non mi ha proprio convinto la filastrocca bambinesca. Se posso dare un consiglio all'autore/autrice: ci riprovi! Trasformandola realmente in poesia. . -
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Ho apprezzato la leggerezza di questo pezzo e il tentativo di sdrammatizzare.Dal punto di vista tecnico non ho la competenza per esprimermi e anche io fatico a credere che la vicina non lo riconosca nonostante i rapporti frequenti,però la stima per il protagonista è intatta,vista la sua dedizione per lunghe ore.Dai,il pezzo doveva divertire e a me ha divertito. . -
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Che bello!
Un momento quotidiano rappresentato con le rime. Sembra una di quelle allegre filastrocche che imparano i bambini alla primaria. Divertente da rileggere più volte fino a recitarla a memoria. Mi piace! Rende piacevole alcuni aspetti della quarantena.. -
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Evvai con le filastrocche. Le adoro sopratutto quando mettono in ridicolo la serosità e la paura. Bello e divertente . -
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Carino. Viva la quarantena che porta l'amore con la vicina, seppur con la mascherina.
Dico la verità, queste rime non mi hanno fatto impazzire, non è ne prosa ne poesia. La metrica non c'è e le rime faticano. Ma nell'insieme sono comunque piacevoli.
Come grammatica: purchessia non è corretto come usato nel racconto. Purchessia è un aggettivo che significa qualunque. Qui dovrebbe essere scritto staccato: pur che sia.. -
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Per i meno giovani (oppure i più anziani): ricordate le strisce del Signor Bonaventura? Ecco, mi pare di essere tornato a quei tempi e a quelle rimette baciate .