Scrittori per sempre

Posts written by Otter Dan

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    Mi fa piacere trovare la conferma che il confine tra poesia e prosa non è così netto e soprattutto non è così utile scegliere una delle due "vie" per riuscire a trasmettere qualcosa.
    Nonostante io sia un cercatore di peli nell'uovo questo testo gode di una libertà espressiva incriticabile, possiede un simbolismo e un gusto estremamente personale che è un piacere condividere.
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    La fighezza della fluidità della vaporwave secondo me è paragonabile solamente alla pesantezza della sua identità stilistica. Come per ogni genere la simbologia, da espressività feroce, si è trasforma in una pesante ancora che trascina il genere nel fondale della superficialità, lasciando gli autori validi a scuotersi cercando di risalire i pregiudizi della bassa qualità.
    Tu ti squoti come un porcospino e la lasci una scia di aghi che porta fuori dall'oceano del banale verso una mare molto personale.
    Bravone, se ti posso dare il consiglio non cercare ancore che ci ha la dote del volo non ne ha bisogno.
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    Quanta fretta hai?
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    Molto carino questo racconto, che utilizza un stile un po' antico, di quando l'horror non aveva ancora un nome e si evitavano tante esagerazioni (e meno male).
    Il difetto più grande è però secondo me nel finale che arriva secondo me troppo rapido e ha una dinamica un po' costruita: il protagonista in un solo periodo scende le scale, scopre la veridicità della lettera, sale le scale e scopre il mistero della bestia. Secondo me puoi diluire un po' queste affermazioni, magari puntando sulle ansie del protagonista, oppure spostare il coltello di sopra e fare un finale col botto, ma meno "movimentato".
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    Sono molto affezionato a questo racconto e sono contento che ti sia piaciuto, anche perché è delicatino e un po' etereo e questo non a tutti può piacere. Buffo che dici che non sembra scritto da me perché dei tre è quello che mi sento più mio forse mette in equilibrio diversi miei lati.
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    La croce di Jina è la svastica, usare il termine più semplice però ha un uso non adatto a due ragazze amoreggianti.
    Comunque è interessante che lo straniamento lo vedi come un qualcosa di negativo, io se un racconto riesci a togliermi dall'ansia di comprendere il significato preciso di ogni passaggio sono contento. In questo racconto il tentativo è quello proprio di entrare nella mentalità "parole automatiche" sfuggendo dalla foga del pensiero razionale, così come succede alla protagonista. Il mio "difetto" è stato non essere convincente sul fatto che "straniante è bello". Se hai voglia di provare chi secondo me ci riesce prova a leggere qualcosa di Moresco oppure quel capovaloro incompreso che è "Fragmenta" di Javier Pastor.
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    Grazie mille dei complimenti e delle critiche, anche questo è un racconto che mi soddisfa il giusto, come spesso accade per i concorsi le tempistiche e limiti non fanno quadrare tutto come uno vorrebbe.
    Sulle virgole ci hai beccato enormemente, per tanti anni ho scritto solo in poesia quindi il misterioso mondo della punteggiatura lo sto esplorando con qualche difficoltà.
    Per quanto riguarda la dilatazione temporale è uno stratagemma che mi piace molto utilizzare e leggere, anche se a dirla tutta penso che in questo racconto perda efficacia a causa della struttura un po' rigida e prevedibile.
    Volevo chiederti però qual'erano le figure retoriche troppo azzardate secondo te.
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    Grazie mille della lunga serie di consigli. Questo racconto ho provato a estrapolarlo da un lavoro più ampio, primo lavoro in prosa dopo una lunga stagione di poesia, vedendo però che isolato così non funziona molto. Concordo sul fatto che in buona parte sia eccessivo anche se il gusto dell'eccesso guida abbastanza tutto il lavoro aggiungendo però una storia spero più interessante del racconto singolo. Sono perfettamente d'accordo sul contatto con il lettore, e proprio per questo penso che per trasmettere la propria idea artistica bisogna anche prendersi qualche rischio. È un po' come corteggiare una ragazza, non ci vuole molto a fare una buona impressione ma per farla innamorare bisogna scoprire una parte di sé molto profonda, col rischio di non piacere. Questo lo dico non per difendere il mio lavoro, che piace il giusto anche a me, ma per invitare a esplorare oltre le regole della letteratura: Borgess fa mille citazioni, D'Annunzio era un virtuosista, Ariosto usava una sintassi complessa, Pessoa è un poeta anche quando scrive in prosa. Sono persone che hanno cambiato il gusto e l'abitudine dei lettori perché ci hanno provato tentando di comunicare la loro idea. Il gioco sta nel distinguere la propria idea di scrittura dalle cattive abitudini che ci si portano dietro e in questo le critiche attente come la tua aiutano tantissimo.
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    CITAZIONE
    Per Aki:
    escluso il rosa, esclusa la favola il lettore sa di leggere uno storico.
    Ma di chi si parla?
    Chi è costui?
    Tipo un gioco: indizi sparsi ( fratelli, malattia, Genova, violino...) per provare a indovinare chi è, anche se la terribile e dolorosa malattia che lo affliggeva sembra essere sconosciuta ai più.

    Premettendo che il mio interesse all'integrità del genere è pari a 0, nella mia idea di racconto storico c'è una maggiore predominanza dell'ambientazione storica e della cultura del tempo, che qui si intende poco. Però in realtà l'idea del genere dipende molto da cosa uno ha letto ed è anche bello che ci siano idee diverse, puristi e rivoluzionari.
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    CITAZIONE (Achillu @ 22/4/2019, 13:59) 
    Si può intuire la mano maschile, probabilmente come la si nota nel mio racconto. Un rischio è quello di porre attenzione ai particolari con la mentalità maschile; invece le donne lesbiche sono prima di tutto donne che guardano le altre donne con mentalità femminile. Questo è vero soprattutto per le ragazze adolescenti, molto attente a essere accettate dal gruppo nonostante la nascente consapevolezza della loro "diversità". Nelle donne invece c'è un'accettazione diversa della condizione, per questo mi aspetterei protagoniste più mature per questo tuo racconto.

    Curioso, tu evinci una maggiore accettazione in Alessia rispetto al suo desiderio di essere accettata, o meglio di non perdere l'accettazione, del gruppo? Nella mia idea la drasticità di quell'età porta spesso a considerazioni forti, però non con la maturità di chi ha vissuto tante esperienze ma con l'idea che le poche esperienze che avuto rappresentino la realtà di tutto il mondo.
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    A tuo favore, poco tempo fa mi è stata raccontata la storia di un uomo italiano che era detenuto in un campo in Germania di cui si era innamorata una segretaria tedesca che l'aveva protetto durante la prigionia. Quando arrivarono i russi gli italiani furono messi in un treno per tornare in patria e quest'uomo fece montare sul treno l'amata tedesca. Al confine fu però scoperta e rimpatriata riconosciuta perché non parlava italiano, questo era prevedibile ma non aveva impedito a quell'uomo di provarci.
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    Molto interessante la considerazione sui piedi Fante, effettivamente non ne ho idea, per quello che mi è stato raccontato non ho mai visto non ho trovato una grande differenza di ciò che piace di una donna a una donna o a un maschio, anche sia da un lato che dall'altro che ci sia chi è più stereotipato e chi meno.
    Comunque le piccole sensazioni fanno la differenza quindi sono ben lieto di ricevere le tue considerazioni.
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    Salve a tutti, a questo giro i commenti mi hanno particolarmente incuriosito, specialmente quelli che hanno pensato che certi pensieri siano tipicamente maschili o femminili. Come un po' avete visto la psicologia dei personaggi è uno dei miei interessi maggiori e il tentativo di creare personaggi femminili "vivi" e una delle mie ricerche più assidue. Se avete quindi consigli o riflessioni mi piacerebbe accoglierle.
    Per quanto riguarda il tema dell'omosessualità che specialmente nell'adolescenza può essere vissuta come uno stato di clandestinità difficile da abbandonare, con conseguente attivazione di una certa paranoia dell'attrazione dove l'altro può essere il massimo bene e il massimo male. Effettivamente è un concetto che in un rosa ammorba un po' e anche io non mi sento troppo soddisfatto da questo racconto.
    Infine se l'eroticità del racconto ha infastidito qualcuno, chiedo scusa.

    Ps. Fumoblu, per curiosità qual'è secondo te la strada che andava percorsa fino in fondo?
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    Sinceramente ho accusato un po' gli stereotipi e la drasticità che sono però elementi tipici del rosa. La scrittura però è leggera e piacevole.
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    Secondo me questo racconto soffre del voler essere rimasto troppo attaccato al genere. La bellissima metafora dell'infanzia come fiaba, diventa pesante quando tenta di inserire stile e linguaggio in una storia che non ne avrebbe bisogno. Peccato perché la seconda parte a mio parere è davvero bella e profonda.
187 replies since 4/10/2018
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