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A Collefresco abbiamo un palazzo particolare.
Sulla facciata ha un terrazzo senza porta, come uno sbaglio clamoroso.
Si narra che il podestà, furioso per la presunta infedeltà della moglie, l’avesse incatenata lì, nuda, insieme ai figli che credeva non fossero suoi, murando poi la porta.
Quei disgraziati riuscirono a sopravvivere quasi un anno, bruciati dal gelo e dal sole, alimentandosi con gli scarti che la gente tirava loro.
Prima morirono i bambini, poi la donna, urlando maledizioni a tutti gli abitanti del paese.
Forse è per questo che qui nasciamo tutti ciechi.
Per l’onta di aver avuto avi che non vollero vedere.
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Scrivano
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Una mini leggenda coi fiocchi. Caro autor sei riuscito in poche parole a raccontare un storia terrificante con tanto di morale. Complimenti, davvero brav
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Bellissima storia da podio.
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Dio della penna
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Storia precisa ed esaustiva nella sua crudezza. Un racconto da premiare. Essenziale e ficcante proprio ciò che occorre in un racconto brevissimo...
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L’ho apprezzata alla seconda lettura. Alla prima non avevo valutato l’aspetto fiabesco del brano e mi ero piccato su quell’improbabile cibo lanciato a quei poveri disgraziati da finestre inesistenti. In realtà è una vera mini-fiaba a cui, pur nella sua brevità, non mancano le componenti essenziali di questo tipo di narrazione, prima fra tutti la fantasia di chi l’ha scritto.
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Terrificante fiaba ben scritta, lascia il segno!
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Penna d'oca
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Molto diretto, di quella perfezione essenziale che rende la lettura piacevole, ma toglie un po' di effetto sconvolgente.
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Penna suprema
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Ficcante. Che poi di ciechi ne nascono davvero tanti. E non solo a Collefresco.
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Anche io ho apprezzato molto il racconto, specialmente per aver evitato di trovarmi davanti un novello Ugolino.
Se posso suggerire, al posto della parola “sbaglio” scriverei”sbadiglio”: una terrificante bocca spalancata sul nulla.
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Una leggenda inventata, almeno così pare. Ho fatto una veloce ricerca, curioso, e non ho trovato nulla. Ci sono diversi piani di lettura, il più convincente è quello che accomuna la povera donna e i figli agli ultimi e agli emarginati, che tutti possiamo vedere e aiutare, ma che ci lasciano indifferenti o tutt'al più aiutiamo con gli scarti. Da sottolineare la musicalità dell'ultima frase, che sembra un verso, "aver avuto avi che non vollero vedere". Un bellissimo lavoro, bravo autore.
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Una storia/leggenda a tinte fosche: chissà chi l'avrà scritta? Piaciuto.
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Penna suprema
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Ho apprezzato il fatto che l'Autore abbia voluto dare un messaggio forte e attuale e, per farlo, abbia inventato una sorta di leggenda popolare (in cento parole!) che riesce a convincere un lettore alla ricerca di emozioni.
Scrittura equilibrata e presentazione dal buon ritmo.
Piaciuto.
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Tu non lo sai, ma dentro me ridevo.
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Un altro bel cento! Un racconto proprio brillante il tuo, partorito sicuramente da una mente perversa (in senso buono, ci mancherebbe!) che riesce a fare della fantasia un'arma vincente. Davvero, i miei complimenti!
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Penna stilografica
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Bello, anche se il finale con la notizia che a Collefresco nascono tutti ciechi arriva troppo inaspettata. Cioè, la cosa strana di Collefresco non è tanto la terrazza senza porta, ma il fatto che nascano tutti non vedenti. Per questo il finale mi pare un po' troppo brusco e straniante rispetto al resto
Comunque uno dei migliori fino ad ora.
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Da ciò che ho imparato frequentando sps, vedo che questo testo inizia, si sviluppa e si compie in sole 100 parole. Quindi un cento coi fiocchi, come dire, un modello...inventata o no, questa leggenda coinvolge a pieno il lettore, per cui merita attenzione e considerazione. Buon lavoro 
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18 replies since 30/9/2019, 11:20 235 views
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