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Will si trovava sul grande terrazzo dell'Ocean Building e osservava il tramonto incendiare i grattacieli della città.
Sembrava l'inferno, come quello che sentiva stranamente dentro di sé, in una parte remota a lui sconosciuta.
Quando sentì arrivare i tecnici rimase immobile. Non si oppose.
«Ho paura» disse, sentendoli trafficare dietro di lui.
Il più anziano dei tecnici rise. «Hai visto collega? È sempre la solita storia. Quando gli UM 88 giungono a scadenza cominciano a provare dei sentimenti come noi.»
«Non sono un UM 88, sono Will!» protestò l'umanoide, gettando un ultimo sguardo al mondo che si andava sconnettendo.. -
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Mi è piaciuto il ritorno di S 5 (UM88) di I robot con Will Smith. . -
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Voi umani non sapete quello che io ho visto... Simbionti umani o umani robot. Un triste tramonto comunque e un velo di poesia... . -
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Non riesco mai a immedesimarmi fino in fondo nei racconti che parlano di futuribile e anche questo mi lascia un po’ freddino, anche se è scritto bene, ha un ottimo sviluppo, compreso il finale e un buon titolo. Tuttavia mi ricorda un déja vu di qualche film di quelli che di solito non vado a mai a cercare. . -
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In fondo siamo umanoidi sconnessi dalla realtà, interessante! . -
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Un buon mini che nonostante la sua brevità riesce a raccontare una storia. Il soggetto è piuttosto abusato e dunque non mi ha sorpreso più di tanto. Il fatto che gli umanoidi possano alla fine raggiungere l’umana “imperfezione” è però una buona trovata. Le frasi brevi e i frequenti capoversi spezzano un po’ il ritmo del brano che comunque rimane uno dei miei preferiti di questo step. Inviato tramite ForumFree Mobile
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Mano esperta per un buon lavoro.
Tra i migliori.. -
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Qui in questo racconto la fantascienza è veramente portata in causa a pennello. Il difetto di umanità, specchiato nel nostro mondo in cui ci crescono sempre più freddi e organizzati, è veramente un'immagine profonda e potente. . -
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Anche se il genere non mi è congeniale, ho apprezzato molto questo racconto, chiaro e lineare. . -
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Bel 100. Con rimandi chiari alla fantascienza classica, il ciclo dei robot di Asimov e gli androidi di Dick su tutti, ma l'umanità, meglio, la disumanità del comportamento dei "tecnici" mi ha ricordato di più distopie come Brazil. I ruoli si invertono, il robot si commuove davanti al tramonto e gli uomini agiscono meccanicamente nel disattivarlo. Scritto e pensato davvero bene. . -
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Pezzo fantascientifico permeato di una certa malinconia e una rassegnazione agrodolce. Un bel pezzo. . -
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Sarebbe già un buon pezzo, scritto bene e nemmeno troppo forzato per le cento parole a disposizione.
Però.
Però è stato deciso di proporre un 100 a tema, e tu me li scegli (seppur il "terrazzo" un po' forzatamente) tutti e due: come non posso adorarti per questo?
Poi io credo che un 100 debba raccontare un momento, comunicare una precisa emozione; e tu, Autore, riesci benissimo in questo.
Complimenti.. -
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Un bel cento, scritto magistralmente. Un temaclassico e forse leggermente abusato, ma che qui fa la sua porca figura. Un buon lavoro! . -
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Variazioni su un tema già sentito, ma scritto molto bene ed efficace. Apprezzato. . -
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Un bel 100, dove tutto torna.
Nell'ora in cui il giorno finisce, un UM 88 viene disattivato e, forse non si è mai sentito più vivo di così.
Nell'attimo stesso in cui prende coscienza di sè, muore, rimanendo passivo.
L'incendio del tramonto divampa come l'inferno che lo rode, mentre lo scambio di ruoli tra umani e robot fa risaltare la perfezione a cui è quasi giunto Will.
Un testo potente, commovente quasi, completo.
Complimenti!
(ora, detto tra noi, tecnicamente credo che sia un pochino scomodo portare un UM 88 sul terrazzo di un palazzo per disinnescarlo, forse era più indicata un officina o un laboratorio… ma ci saremmo persi questo "tramonto infernale" quindi, va bene così!).