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La lezione era finita. Enrico congedò la ragazza. Non era un granché come cantante, ma quegli occhi … quegli occhi lo facevano impazzire. Lei era per lui l’immagine stessa della vita. Si sedette sul terrazzo e guardò il mare. Sentiva soltanto, in lontananza, rumori ovattati di città, sovrastati dal fischio affannoso e stonato del suo respiro.
Una nave stava attraversando il golfo; lui la seguì con lo sguardo nel suo lento procedere, fino a quando la vide sparire dietro il promontorio.
Fu proprio in quell’istante che ebbe la certezza che il suo tempo stava per scadere.. -
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Non ci ho capito un granchè . -
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L'orizzonte e la nave sono le metafore dell'uomo che forse indicano che il cammino sta per finire... Non è semplice ridurre in cento parole alcuni concetti ma il risultato da spazio al senso che spesso si una in poesia e che lascia intravedere senza dire. . -
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L'immagine della vita negli occhi della ragazza sovrastata dalla consapevolezza del tempo di Enrico, prossimo a scadenza! . -
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Un mini romantico e malinconico che unisce i due temi del terrazzo e della scadenza. Un amore appena nato e già perduto. Mi ricorda il testo di una canzone, ma al momento non saprei dire quale. Molto efficace la descrizione del respiro affannoso dell’uomo. Pare proprio di sentirlo quel fischio che fa da colonna sonora ai tristi pensieri che lo attraversano. Inviato tramite ForumFree Mobile
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Non male.
Ma ho dovuto leggere tutti i commenti per capire le intenzioni dell'autore.. -
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Scritto bene, però manca qualcosa, uno spunto, per farlo decollare. . -
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Ho avuto la sensazione che in questo racconto ci fosse o poca o troppa storia. Poca perché non riesco a comprendere l'origine dei pensieri, troppa perché tanto spazio lo prendono dei dettagli narrativi più che emozioni e pensieri. . -
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Riletto.
Scritto molto bene, ma sembra la porzione di un racconto più grande.. -
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...peccato che non si riesca a capire da dove arrivi la sua certezza finale.
In 100 parole si è voluto includere l'amore tra Enrico (probabilmente un anziano con enfisema polmonare) e una cantante stonata ma dagli occhi magnetici, la passione per la musica e il canto, una nave portatrice di cattivi presagi che transita lenta davanti al terrazzino di un hotel e la certezza di una morte imminente.
Il tutto innaffiato di malinconia.
Il progetto è ambizioso e geniale ma, a mio discutibilissimo parere, sono situazioni che si amalgamano male le una con le altre: il racconto infatti, si potrebbe dividere in due e una parte non sentirebbe la mancanza dell'altra.
Il terrazzo poteva essere una finestra, e non sarebbe cambiato niente.
Scadere come sinonimo di finire (che in questo contesto ci stava anche meglio).
E poi, secondo me, scadere e finire non sono proprio sinonimi…
E' un bel testo, che però gira su se stesso e non riesce a decollare, perchè frenato da uno strano clichè.. -
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La terrazza è appena accennata. La storia un po’ troppo complessa e il finale premonitore mi sembra...un po’ troppo. . -
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Achillu!! Ti abbraccerei... avevo detto che questo mini mi faceva venire in mente una canzone ma non riuscivo a ricordare quale,
L’autor ce lo dirà ma secondo me ci hai visto giusto. Sarà per via delle tue frequentazioni campane... ?Inviato tramite ForumFree Mobile
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Anche questo 100 tenta di proporre un connubio tra i due temi, ma li rasenta appena entrambi, ed è difficile considerarlo coerente con gli stessi.
La trama, poi, è troppo per sole cento parole. Non c'è il tempo di amare i personaggi, anche perché ci sono più descrizioni che emozioni.
Per il mio gusto personale, un 100 deve puntare di più sull'immediatezza; forse soprattutto per questo il tuo lavoro non mi convince.. -
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Sì, devo dire che mi aspettavo un 100 ispirato a Caruso, come mi sarei aspettato un 100 ispirato a un'altra celebre terrazza, magari quella di Hemingway a Cuba. Comunque a voler essere pignolini, Caruso morì all'hotel Vesuvio, all'hotel Vittoria a Sorrento soggiornó per un po'(era già malato, ma non del male che lo uccise). Nella stessa stanza, decenni più tardi, Dalla scrisse la canzone a lui dedicata.
A me il racconto comunque è piaciuto, lascia una bella sensazione finita la lettura, solo un appunto, da Sorrento si vede Napoli, ma non si sente il "rumore ovattato della città", è davvero troppo lontana..