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Ricordo quei giorni lontani trascorsi al circolo sportivo.
Allenamenti e baldoria ai tavoli del bar pizzeria dei campi.
Eravamo tutti amici in cerca di divertimento e ragazze.
Saby era della compagnia: bella e dal carattere deciso.
Da tempo m’aveva adocchiato, senza che me ne accorgessi.
Rivelò le sue intenzioni mentre guardavamo insieme una partita,
spiazzando completamente il mio io maschilista.
Dissi allora che non intendevo terminare la vita da galletto.
I suoi occhioni neri mi guardarono, senza muoversi...
Un mese dopo una scadenza ben diversa passò, sopra la mia imbecillità:
un tumore fulminante la portò via per sempre.
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Scrivano
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La storia c’è anche se è un po’ debole per i miei gusti e non riesco ad inquadrarla in un genere. Il pugno allo stomaco è arrivato puntualmente è inevitabilmente a segno.
Non è stata una lettura piacevole, mi spiace.
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Beh certo a saperle le cose non ci si impegna
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Tu non lo sai, ma dentro me ridevo.
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L'elemento della scadenza offre l'escamotage per il colpo di scena che chiude il racconto.
Francamente non capisco il perché della scelta di tutti questi a capo. A mio avviso spezzano la lettura e rendono il testo frammentario...e non li trovo utili ai fini del racconto. Una scelta stilistica a me incomprensibile.
Toglierei la virgola dopo "passò".
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Una storia triste col senno del poi, tragica fine della povera ragazza, avrà lasciato un segno quel non volersi impegnare rendendola felice anche se per poco! Mi ha colpito l'immagine della spensieratezza giovanile contrapposta al male oscuro!
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Penna d'oca
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L'immagine di questo racconto è molto forte e reale, quel tipo di pensiero che ti scosta dalle frivolezze della vita. Peccato per il finale che è un po' meno curato del resto.
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Storia tragica e molto plausibile nella sua evoluzione, soprattutto un po' di tempo fa, quando quel tipo di orgoglio maschilista era assai più diffuso. Forse anche lui era attratto da quella ragazza ma non digeriva proprio il fatto di aver subito l'iniziativa di Saby e aveva preferito respingerla sdegnosamente. Lui non ha grosse colpe, non poteva immaginare il seguito, ma qualche rimorso è inevitabile. Certamente mi è piaciuto ma l'ho trovato un po' mancante di equilibrio. Avrei risparmiato parole sulle prime tre righe per approfondire la parte successiva.
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Penna suprema
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Ennesima storia di morte.
Sembrate tutti d'accordo, anche se il tema non era questo.
Scritto bene.
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Dio della penna
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Storia che pare colta dal vero, la troncatura quasi voluta nel finale forse vuol dar enfasi al rimorso. Molti racconti parlano di scadenza intesa come termine di vita, evidentemente superata una certa soglia di età, l'esperienza acquisita induce a riflettere sulla vita, almeno credo sia così...
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Un racconto scandito dagli a capo che sottolineano i tempi di un pendolo invisibile: i ragazzi si trastullano, scherzano, ostentano e si ritraggono: pensano di avere il gioco in mano fino a quando irrompe, improvvisa, la padrona delle carte...
Mi è piaciuto.
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La netta sensazione che si ha leggendo questo brano e che non ci sia nulla di inventato o artefatto e che sia tutto vero. Questa è la vera forza del pezzo.
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Penna suprema
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Questo 100 soffre per due motivi, entrambi importanti: una formattazione a dir poco naif e la totale mancanza del tema proposto.
Se, negli altri racconti a tema "morte" (come dice Tom), si può comunque ravvisare una sorta di scadenza (pensiamo al robot) o il connubio con l'altro tema (il suicidio dal terrazzo), qui proprio non si capisce perché il tumore sia una "scadenza" se non per compiacere il must del concorso. E, ancora, non si capisce nemmeno perché debba esserne una "ben diversa": ben diversa da quale altra?
Di conseguenza, seppur il tema è molto forte e il messaggio che penso tu volessi trasmettere arriva chiaro e diretto, non posso definirmi soddisfatto dal pezzo.
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Che allegria oh. Per carità, non mi permetto di sindacare le scelte dell'autor@, la mia è un'osservazione personale per cui certi tipi di testi non m'acchiappano. Se, come notato, anche in questo 100 il tema scadenza è visto come fine/morte, finirò per tenere in considerazione questo aspetto quando mi recherò ai seggi.
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Penna stilografica
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Mah. Mi sembra troppo costruito, tutta la preparazione del contesto di allegra spensieratezza giovanile per annunciare la morte di Saby in modo che facesse più colpo, senza neanche ellissi o mimetizzazioni.
Se è una storia vera cancella tutto e perdonami.
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Il mio parere è che per affrontare un tema così ci sia bisogno di più spazio, il lettore deve entrare con tutto se stesso nelle dinamiche di questo gruppo di ragazzi, capire Saby, conoscerla, entrare in empatia con lei. È un processo lungo, 100 parole non bastano certo. Anche a me è quindi mancata la necessaria partecipazione emotiva e ho sentito il racconto distante, nonostante la tragedia. Scritto bene, ma ripeto, troppo compresso.
Edited by Akimizu - 3/10/2019, 13:03
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25 replies since 30/9/2019, 11:38 338 views
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