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.Vi esprimo serenamente la mia opinione. Tolto il fatto che su SPS mi diverto un sacco a prescindere, ovvero quando mi "elogiano" ma anche quando prendo "schiaffi", ritengo che spesso il lettore, partecipante o meno al concorso, legga e di conseguenza commenti un racconto/poesia soprattutto con il cuore. È logico dunque che il commento possa risultare "limitato" alle sensazioni, ai sentimenti, ai gusti e forse anche alle opinioni. Personalmente ho invidiato e invidio coloro che esprimono il loro "giudizio"(tra virgolette sennò Ecly mi pana come una bistecca) attraverso aspetti più prettamente tecnici, poiché credo di non essere in grado di farlo, o almeno non sempre.
Se ho capito bene, la nuova regola ci impone di usare sì il cuore, ma anche il cervello donando, ciascuno nel suo piccolo, il proprio contributo emotivo e tecnico, per aiutare lo scrittore a migliorarsi.
Io accetto e come dice Giancarlo, adeguerò i miei commenti futuri secondo la nuova regola che non ritengo un paletto ma un ulteriore sprone verso un miglioramento, verso un nuovo traguardo, e come aspirante scrittore e come lettore membro di questo forum.
Grazie a tutti e buonanotte.
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Ciao, Ecly. Provo a dire la mia. Sono strafelice per questa richiesta e cercherò di attenermi mettendocela tutta. In verità anche il Writer’s richiede commenti circostanziati, segue la scansione presentata da Ecly, ed ha comunque una grande affluenza.
Anche noi qui tempo fa (anni?) seguivamo una tabella (tipo quella di cui sopra) con l’analisi del testo e non era necessario che fosse prolissa o esagerata, l’importante era che fosse preso in esame ciascun aspetto: seguiva poi un commento “libero” che variava a seconda dei gusti personali.
La richiesta di un’analisi oggettiva, secondo me, aiuta moltissimo sia il lettore che l’autore del pezzo. Confesso che ultimamente anche io mi sono limitata a commenti brevi, tipo quelli che ricevevo; non erano fotocopie pedisseque di chi mi aveva preceduta, ho sempre espresso il mio parere. Sono contenta di riprendere la vecchia strada del commento approfondito secondo una scaletta ad hoc. Ci riabitueremo e vinceremo tutti un sacco di concorsi letterari. Vado a nanna. 💋💋💋💋💋
Edited by bucaneve88 - 7/10/2019, 01:58. -
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Condivido pienamente il nuovo regolamento e sono sicura che avrò delle difficoltà ad applicarlo in maniera efficace. Ritengo tuttavia che sia un ulteriore passo verso la qualità di quello che produciamo. Avranno pazienza gli admin di darci il tempo di migliorare, ma la strada da intraprendere è, a mio avviso, assolutamente corretta. Per questo riterrei utile di aprire una sezione lab dove si possano postare i nostri lavori con “obbligo” di commento degli altri. Un commento franco e utile. Noto che in occasione delle nostre “tenzoni” alcuni commenti sono superficiali e che in taluni casi ci siano dei commenti fotocopia come se bastasse leggere un commento precedente per “togliersi il pensiero” . Quindi ben vengano le nuove regole che saranno un utile strumento di crescita per tutti. Inviato tramite ForumFree Mobile
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Cristina Lombardo+5 .
User deleted
Il mio primo pensiero è stato "ma se non sono all'altezza di un parere tecnico o ben motivato?".
Poi ci ho ripensato: l'aggiornamento del regolamento non richiede una critica necessariamente esperta, ma al meglio delle nostre possibilità. Si tratta di evitare la pigrizia del commento facile (ad es " mi è piaciuto") o la paura di offendere del commento politicamente corretto (ad es. "non è nelle mie corde") e di sforzarsi di dare il meglio di sé; dire la verità e riporre nell'altro la fiducia necessaria ad attribuirgli la capacità di capire che è solo la nostra opinione (magari senza dover specificare "secondo il mio sindacabile parere... ", che è implicito), non la critica del NY Times.
Spero che la mia interpretazione sia corretta.. -
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Mi piace. Ho sempre pensato che i commenti fossero una grande responsabilità. Ed è così, ora più di prima. Ma una responsabilità di cui non avere paura. Le letture dovranno essere ancora più attente. E analizzare in maniera sempre più approfondita quello che scrivono gli altri non puoi che aiutare a capire meglio la scrittura e se stessi. . -
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Un commento a un mio racconto è stato questo:
"Simpatici vecchietti".
Direi che una frase del genere non serve nè a chi la legge nè a chi la scrive. Sbaglio?
Tommasino, non ci voglio credere che ti allontanerai solo perchè ci si chiede di essere più attenti e utili (per l'autore) nei nostri commenti.
Edited by Stefia - 7/10/2019, 16:40. -
+1 .Già avevo capito: i commenti di caipi erano lunghi almeno quattro volte i racconti. Che esagerazione, pensai.
L'avevate deciso a tavolino di escludere quelli che non sanno commentare in profondità.
Non voglio suggere il malumore e farne qualcosa di troppo personale. Ma questa decisione è opprimente e allontanerà gente.
Me per primo.
Ma Tommy caro, dove vuoi andare? Io non ci credo che non sai commentare in profondità, non ci crede nessuno, perché alla faccia dei tuoi commenti di pancia si intuisce che sei un pensatore, i tuoi racconti rivelano che sei parecchio empatico ed emozionale e va benissimo, e un dono che non devi mai trascurare, ma se leggendo un racconto fantastico ritieni che passando dalla terza alla prima persona renderebbe meglio è giusto dirlo, l'autore lo vuole sapere e se non lo vuole sapere è un autore che crede di essere già arrivato ed è un problema suo, non nostro.
Ti garantisco che non c'è nessuna macchinazione, non serve.
Giancarlo Gravili
Intuisco che problema possa essere e mi dispiacerebbe se ti costringesse ad allontanarti.
Noi siamo qui e la porta si apre con un click.
Otter Dan
Arrendersi mai, era più un espressione retorica. Nessuno nasce 'imparato' e l'esercizio (commenti inclusi) serve appunto a migliorare. Poi se io (e parlo di me) decido di darmi alla scienza protesica piuttosto che alla scrittura non c'è problema (vi piacerebbe eh?)
Caipi, Buck, Molly, Petunia, Asbo e tutti gli altri che ho l'alzheimer
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Up.
Scusate ma non trovavo più questa discussione. In particolare i tre punti fondanti per un commento costruttivo.. -
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Achi, io, per non sapere nè leggere nè scrivere, me li sono copiati, incollati e domani me li stampo
Non vedo l'ora di leggervi.
Gudnait.
Viv, te lo scrivo anche qui: sei un esagerato...
Ma chi ha quattro lauree? 
Solo tu. 
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Sono uno scrittore di strada (street writer per chi mi volesse bacchettare sull'anglicismo) e anche un lettore accanito sin da piccolo. La mia cultura letteraria, ammesso di averne una, viene dalle mie letture e dalla mia vita piuttosto avventurosa. Quando mi trovo a commentare un racconto non son capace di farlo con le parole grammaticalmente corrette (qualunque cosa questo possa dire) e lo faccio solo con la sensazione del "mi piace" oppure "no". Ovvio che se trovassi un refuso lo comunicherei ma non comunicherei una consecutio tempora che nessuno ormai rispetta e nemmeno una punteggiatura "artistica". Se poi il racconto sia scritto in terza persona o in prima non me ne accorgerei, se fosse di mio gradimento. Non so se i miei commenti nei precedenti concorsi fossero adeguati a quanto richiesto dall'amministrazione ma nessuno mi ha mai annullato un mio racconto, per questo quindi... perseverò nella stessa direzione, l'unica d'altronde di cui sia capace. Accetto ben volentieri critiche da chi mi dimostra le mie mancanze. Ci vediamo in Flash. . -
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La tua modestia ti fa onore, Tony. . -
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Tony, lo staff informerà prontamente gli utenti interessati se qualche commento non dovesse risultare idoneo... dooooon't worry! . -
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I'm happy! . -
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Provo a esporre il mio pensiero. La quasi totalità dei commenti che ho ricevuto ai miei racconti in circa dieci anni di gara letterarie è di una banalità disarmante. Si riducono a un'esternazione di apprezzamento, o del suo contrario, suffragata da frasi di circostanza sempre generiche, del seguente tenore per fare un esempio: non è il mio genere, scritto bene ma non mi è piaciuta, oppure, troppo lungo o troppo corto, troppo barocco o poco moderno e amenità simili. O di segno diametralmente opposto con apprezzamenti positivi ma di identico tenore.
Ho notato che non si tratta mai di giudizi di valore, in cui si esprimono le proprie convinzioni e le si sostengono punto a punto, ma di generiche condivisioni, del tipo dei like di quel posto che io non conosco, ma di cui ho letto qualcosa.
Manca, a mio modo di vedere, una capacità di pensiero critico, che permetta di individuare gli elementi portanti e le contraddizioni di una narrazione, oltre che una competenza tecnica specifica grammaticale, sintattica, lessicale, per non dire narratologica.
Ben venga dunque il commento costruttivo di E@ly.
Chi siamo noi per esprimere giudizi, scrive Dafne.
A parte che anche un semplice "mi piace tantissimo" costituisce un giudizio, io credo, forse a torto, che anche i semplici, spesso terribili, racconti pubblicati e disseminati di sito in sito appartengano alla categoria della forma d’arte e non a quello del semplice esercizio tecnico.
E l’arte, lo pensava il defunto Heidegger in L’origine dell’opera d’arte, non solo non è il mero, personalissimo, tentativo di interpretare la realtà, ma ha a che fare essenzialmente con la Verità. L’opera d’arte realizza la verità dell’Ente, quindi disvela la verità della cosa che rappresenta o raffigura.
Da questo indirizzo parte la necessità, da parte mia, di interpretare, di capire cosa voglia dire l’autore, e di esternare il mio modestissimo punto di vista in questo senso.
Pertanto occorre sforzarsi d'esser complessi invece che semplici.. -
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Il giudizio motivato mi trova sempre d'accordo. Da essere pensante se do un giudizio un motivo lo devo avere. Che questo sia poi un giudizio di valore su un'opera più o meno letteraria... Ecco, secondo me non tutti ne hanno la competenza, nemmeno io, ovviamente. Era questo il mio pensiero. .
Diamo un senso ai commentiNuova regola nella costituzione di SPS |
