Spiegone sì o spiegone no?

Codesto è il dilemma

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    Oristano

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    Vado in po' off topic, se me lo concedi. Me lo concedi?
    In questo scambio d'opinioni intorno a un racconto sai qual'è la parte che mi piace di più? È quella dell'autore che, ricevuta una critica prende la penna e si mette a spiegare. Qui ho voluto dire questo, qui quest'altro e per fare questo ho messo queste parole etc
    Sai, e lo sai certamente, intorno al racconto non solo si può imparare a scrivere meglio ma anche a leggere meglio. E quale migliore guida di chi il racconto l'ha scritto?
     
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  2. Vlad
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    Sfondi una porta aperta! Ai tempi di Sette l'avevo chiesto espressamente di farlo.
    Bene, ora l'offtopic lo prendo io in mano: ti dispiacerebbe articolare queste osservazioni in un post dedicato? In "di tutto un po'" magari.
    Così possiamo ricostruire.
    Comunque, grazie
     
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    Sì sarebbe una discussione interessante da postare a parte. Per non intasare i commenti al racconto.
    Se l’autore spiega aiuta a comprendere. Ma è così giusto che venga tutto spiegato?
     
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  4. Vlad
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    Brava, Pet.
    Osservazione interessante.
    Se la riferissimo a una poesia direi di no, senza se e senza ma.
    Riguardo a un testo breve/medio/lungo, ci può stare, almeno in due casi:
    1) a richiesta
    2) in presenza di una cantonata macroscopica
    e sempre in ambito ristretto.
    Anche se, in qualche presentazione, ho visto qualche coraggioso lettore mettere in croce l'autore.
    Ci si può ragionare.
     
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    Sì, concordo pienamente su quanto dici relativamente alla poesia. Per quanto riguarda i testi più brevi mi fermerei alla sola richiesta del lettore. In caso di pesanti cantonate sarebbe interessante che l’autore si facesse qualche domanda. “Si è comunicato quello che l’altro ha capito”. Se il messaggio non è arrivato bene a destinazione può dipendere si dal ricevente, ma anche dal trasmittente.
     
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  6. Vlad
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    Ovviamente.
    Ma magari proprio il confronto "aperto" può essere utile in questa ottica
     
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    Penna furiosa

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    L’autore si esprime già col testo - che sia un racconto, un romanzo o un testo poetico - non deve spiegare nulla; si è già espresso. Il commento tocca al lettore e poiché i lettori non sono uguali i commenti sono quanto mai diversi: c’è chi motiva le critiche e chi non lo fa, c’è chi si lancia in ardite interpretazioni e chi si attiene al testo.
    Nemmeno gli autori sono uguali: ci sono quelli che accettano le critiche motivate e quelli che si offendono. Ben venga dunque un autore come Vlad che volentieri si mette in discussione , senza serbare rancore. D’altra parte in un forum di scrittura analizzare e discutere un testo è un bell’esercizio, a patto però che si faccia fuori concorso e non come è avvenuto nell’ultimo, dove gli autori ( in chiaro) interagiscono, ringraziano e così via.
    Vengo al testo in oggetto. Anche a me (come a qualcun altro) l’incipit sul Nobel sembra superfluo: lo spettacolo è nella cena e nella comparsa delle lucciole.
     
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  8. Vlad
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    CITAZIONE (allerim 4 @ 31/7/2020, 08:51) 
    ... Vlad [che] volentieri si mette in discussione , senza serbare rancore. D’altra parte in un forum di scrittura analizzare e discutere un testo è un bell’esercizio, a patto però che si faccia fuori concorso e non come è avvenuto nell’ultimo, dove gli autori ( in chiaro) interagiscono, ringraziano e così via.
    ....

    Rancore? What is, rancore?
    D'accordo con te sulla opportunità della interazione autore/lettore ma solo a bocce ferme o su testi non in concorso.
    Situazione iniziale? "de gustibus non est sputazzellam" recitava il Principe! 😉
     
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    Nei concorsi abbiamo sperimentato anche l’anonimato. In quel caso gli autori non potevano interagire fino alla fine del contest con un risultato non eccelso a mio parere. Sì, forse i ringraziamenti andrebbero fatti alla fine, ma in fin dei conti sono “disturbi innocui” e poi un grazie non ha mai ucciso nessuno.
    Trovo invece molto costruttivo il fatto che si possa interagire. Certo ognuno con le proprie capacità. Ma è sempre un bel momento di costruzione.
    Quando questo non si poteva fare, il tutto Si risolveva nella maggior parte dei casi, con un commento fine a se stesso e magari con qualche sassolino nelle scarpe. Questo è il mio pensiero.
     
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  10. Vlad
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    CITAZIONE
    Nei concorsi abbiamo sperimentato anche l'anonimato


    Trovo invece molto costruttivo il fatto che si possa interagire. Certo ognuno con le proprie capacità. Ma è sempre un bel momento di costruzione.
    Quando questo non si poteva fare, il tutto Si risolveva nella maggior parte dei casi, con un commento fine a se stesso e magari con qualche sassolino nelle scarpe

    La discussione anonimato sì /anonimato no è vecchia come il forum
    A memoria mia, questa è una prima volta in un concorso.

    L'anonimato consente al lettore di esprimere critiche neutre verso un racconto senza coinvolgimenti personali (simpatia/antipatia) nei confronti dell'autore e garantisce, a mio parere, una più elevata correttezza nella gestione del concorso.
    Ci sono, ovviamente, le questioni della riconoscibilità della mano o dei commenti fotocopia, ma, nel tempo, abbiamo assistito molte volte alla vittoria di bellissimi racconti di outsider.
    Cosa accade, in caso contrario?
    Prendiamo TAS.
    Ho letto commenti di una ferocia infondata e altri di un buonismo insopportabile verso racconti che non lo meritavano.
    Frutto, a mio parere, di bene/malevolenza inevitabile nei rapporti interpersonali.
    E non intendo generalizzare.

    L'interazione è altra cosa. È stata applicata, a singhiozzo, già da Sette, il primo concorso del forum, ma solo a bocce ferme, a critiche/complimenti cristallizzato, a classifica promulgata.
    Là, chi ha voluto, ha potuto spiegare e confrontarsi arricchendo se stesso e il proprio interlocutore.
    Ciò premesso, sono per l'anonimato.
     
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    L’autore si esprime già col testo - che sia un racconto, un romanzo o un testo poetico - non deve spiegare nulla; si è già espresso. Il commento tocca al lettore e poiché i lettori non sono uguali i commenti sono quanto mai diversi: c’è chi motiva le critiche e chi non lo fa, c’è chi si lancia in ardite interpretazioni e chi si attiene al testo.
    Nemmeno gli autori sono uguali: ci sono quelli che accettano le critiche motivate e quelli che si offendono. Ben venga dunque un autore come Vlad che volentieri si mette in discussione , senza serbare rancore. D’altra parte in un forum di scrittura analizzare e discutere un testo è un bell’esercizio, a patto però che si faccia fuori concorso e non come è avvenuto nell’ultimo, dove gli autori ( in chiaro) interagiscono, ringraziano e così via.
    Vengo al testo in oggetto. Anche a me (come a qualcun altro) l’incipit sul Nobel sembra superfluo: lo spettacolo è nella cena e nella comparsa delle lucciole.

    Ciao, allerim. Credo che molti, anche io ci casco a volte, si costruiscano un'opinione leggendo quanto gli altri hanno da dire (a mio avviso molti aspettano il commento dei più bravi per fare il proprio, se non altro per non dire castronerie o far cattiva figura) e lasciando la lettura del testo per ultima, in via incidentale o, peggio, residuale. Lettura a cui dunque molti giungono già con idee preconcette, sempre a mio avviso.
    Ciò a prescindere dai nomi degli autori, che a seconda della loro bravura e costanza partono comunque avvantaggiati.
    Forse bisognerebbe oscurare gli autori dei commenti nei concorsi (più che gli autori dei racconti), e renderli visibili solo alla fine, a conti fatti, a votazione avvenuta. Un po' come per le elezioni, oscurare i sondaggi un mese e mezzo prima del voto. Perché il sondaggio del voto lo influenza sempre. Di modo che ognuno si possa costruire in modo autonomo le proprie idee senza lasciarsi influenzare dagli altri (che a volte esprimono i loro pareri in modo molto autorevole e senza sfumature, come pure è giusto).
    E solo dopo, hai ragione, a vincitore osannato aprire, finalmente, un forum di critica ai commenti ricevuti dove ciascun autore, e lettore, se vuole si spiega e si informa.
    Certo questa sezione sarebbe la più importante, a mio modo di vedere, e andrebbe incentivata.
    Quanto all'anonimato degli autori. Sarebbe auspicabile anche quello certo, ma in un contesto ristretto temo che tutti finirebbero per capire presto chi ha scritto cosa e si sarebbe punto e a capo. E sempre dando per scontata la buonafede dei partecipanti.
    Una postilla, sapete perché guardo sempre il Palio di Siena, mentre il campionato di calcio o la formula uno mi fanno addormentare. In questi ultimi vince il merito, e quindi sempre gli stessi. Nel primo è deciso tutto dalla sorte.
    Forse la sorte è l'idea giusta. I cavalli bisogna assegnarli per sorteggio.
     
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  12. Vlad
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    [QUOTE=Bar Abbas,31/7/2020, 11:31 ?t=77812292&st=15#entry642556853]
    CITAZIONE
    Forse la sorte è l'idea giusta. I cavalli bisogna assegnarli per sorteggio.

    Non ho capito...
     
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    “ Quanto all'anonimato degli autori. Sarebbe auspicabile anche quello certo, ma in un contesto ristretto temo che tutti finirebbero per capire presto chi ha scritto cosa e si sarebbe punto e a capo.”

    Bar, era proprio questa la situazione. In genere, eccezion fatta per l’ultima edizione del “100” i partecipanti ai contest sono stati al massimo una trentina (forse meno) almeno da quando frequento io il forum. Un racconto di Tom o di Aki o di Fante o altri, li riconoscerei già dalle prime battute.
    La bravura di alcuni ė talmente evidente che il fatto che ci sia o meno l’anonimato, non scosta di una virgola. È anche vero che, commenti “compiacenti” a parte, il voto alla fine premia sempre i lavori più meritevoli. Almeno secondo la mia esperienza. Tu stesso, indiscutibilmente capace, hai ottenuto il plauso del forum pur essendo una new entry. Dunque la questione rimane irrisolta.
    La questione anonimato si/no è stata sottoposta a votazione. Il risultato è stato a favore del non anonimato, ma con una maggioranza non schiacciante. Tamt’è che gli admin hanno deciso di scegliere tempo per tempo le modalità di ogni concorso. Nel cento l’anonimato era garantito e comunque il risultato ha premiato i più bravi. Di sempre. Pur con una ampia platea di lettori.
     
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    I Cavalli vengono assegnati per sorteggio alle contrade, in modo che non sia la più ricca, la migliore a vincere ogni volta. I racconti diventano sì anonimi ma assegnati per sorte a ciascuno dei partecipanti senza che si sappia quale sia il vero autore. Con la conseguenza di doverlo difendere e quindi leggerlo con attenzione, immedesimarsi nelle storie altrui e farle sue.
    Solo alla fine del Palio si scoprirebbe a chi appartiene il racconto vincitore, ma ciò non cambierebbe la classifica. I racconti dovrebbero essere preselezionati ed essere sullo stesso livello.
     
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    Dunque se ho ben capito proporresti una sorta di pre-selezione da parte degli admin? Così che solo le opere migliori siano sottoposte a giudizio? Oppure ho frainteso?
    So che la risposta non era per me, però voglio capire anch’io di più il tuo pensiero.

    Edited by Petunia - 31/7/2020, 16:54
     
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