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Molli Redigano
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Inizio dalla caccia al refuso:
CITAZIONE «Ma così né il so nome né il suo volto saranno ricordati!» "...né il suo..."
CITAZIONE Le rosse lenzuola in cui era disteso erano intrise dl soave profumo "...erano intrise del soave profumo"
CITAZIONE Atnhon sussultò. Anthon
Proseguo con il registro arcaico che hai deciso di utilizzare. Molto bene anche se è difficile mantenerlo. Esempio:
CITAZIONE «Come si chiamava?» «Chi?» «Suo marito.» Anthon dava del voi a Isolde. Se dici "Suo marito" le da del lei. Stona. Oppure:
CITAZIONE «Se di questo gioco sei stanco, ne conosco uno nuovo» «Si, ti prego. Uno che mi conceda ai tuoi baci» Durante il loro "gioco particolare" i protagonisti si danno del tu. E ci sta. Però poi:
CITAZIONE «Anthon, sappiate che adoro il vostro collezionismo.» Isolde torna a dare del voi ad Anthon. Stona, secondo me.
Quanto sopra evidentemente nulla toglie alla bontà del tuo racconto. Ti ho fatto notare quanto sopra per dovere di commento. Definirei questo testo un gotico rosa che brilla per la sua originalità. Sono rimasto piacevolmente sorpreso dal finale, dove Isolde si rivela una creatura assetata di sangue, per cui mi piace pensare che il buon Anthon sia soltanto l'ultima delle sue innumerevoli vittime. Se l'incipit è ben integrato con il racconto, non posso dire lo stesso, a mio gusto s'intende, per l'excipit. Non mi convince nemmeno la spiegazione che hai dato alla domanda precisa di mezzomatto. E lo dico perché non riesco a differenziare il modo di morire, nemmeno conoscendo la perversione di Anthon, aspetto che forse avresti dovuto approfondire.
Comunque, un buon lavoro.
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