Granelli di felicità

aut. Speaking_flower

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    Penna d'oca

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    Raccontino semplice che pone in evidenze gli affetti famigliari. Bello il rapporto tra nonno e nipote e la dedizione di quest’ultimo. Anche la scelta della stessa professione fa pensare a un passaggio di testimone. Molte le incongruenze e i refusi. Segnalo, tra i refusi: Aveva le chiavi della casa, quindi poteva entrare e uscire senza che fosse bisogno che il nonno andasse ad aprirgli = Aveva le chiavi di casa, quindi poteva entrare e uscire senza che ci fosse bisogno che il nonno andasse ad aprirgli – Il venticello accarezzò il viso di nonno Gustave e l’aria fresca, dopo la pioggia di quella mattina, gli donava una piacevole sensazione…; due alternative: il venticello accarezzò… gli donò… oppure: il venticello accarezzava… gli donava… e, tra le incongruenze: il maniero che diventa una capanna, forse per poter dare un senso all’excipit; il nonno che fa fatica a camminare, ma poi va a passeggio per il parco, anche se accompagnato dal nipote. La comparsa di Mariele fa pensare al tentativo, poi abortito, di dare un diverso sviluppo al racconto. Fossi in te ci rimetterei mano, perché l’idea è buona.
     
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    Ciao.
    Il titolo di questo tuo racconto mi aveva colpito molto.
    Trovo che l’incipit, infatti, si leghi molto bene al resto della storia.
    La lettura è scorrevole, piacevole e ben condotta.
    Ho sentito più freddo e distaccato l’epilogo, con le frasi finali “appoggiate” all’excipit.
    La forma è buona e qualche refuso ti è già stato segnalato.

    Nel complesso il racconto non mi è dispiaciuto.
    A rileggerti
     
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    Un punto in più perchè il tuo non è il finale del "sarebbe potuto andar meglio" dei primi cinque racconti che ho letto. Chissà perchè penso che tu sia un medico o uno studente in medicina. Forse per quelle tue frasi che appartengono a quel mondo; comunque il tuo è un racconto simpatico che nella vita di oggi non trova però purtroppo molto riscontro. Se un vecchio se ne va in campagna (att. maniero/capanna) a viver da solo non c'è nessun nipote che lo vada a trovare ogni giorno e che si comporti con lui come fa il tuo Thomas o magari sì all'estero, visto che hai usato nomi stranieri (tendenza un po' di tutti gli autori che snobbano i nostri Gustavo e Tommaso). Si vede un'ottima padronanza della penna e mi piacerebbe leggere altro di tuo.
     
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    Lettura veramente piacevole, piena di buoni sentimenti, cosa più che necessaria in questo strano periodo che stiamo attraversando. Ho apprezzato molto la ricerca dell'aderenza del racconto agli IN e EX prescelti, il primo più naturale, il secondo un po' più faticoso, ma era quella la sfida di questa prova e tu ci sei riuscito/a assai bene. Alcune frasi molto belle danno calore alla narrazione, come ad es. "occhi azzurri del vecchio, che aspettava quelle visite come un campo arido d'agosto aspetta la pioggia".
    Userei meno maiuscole in "Ricerca Internazionale in Medicina Molecolare..."
    Nella frase successiva "Mentre raccontava, Thomas preparò del the per sé e per suo nonno, poi si rilassò..." toglierei "per sé e per suo nonno" che mi pare superfluo.
    Mariele scompare troppo rapidamente. Ne avrei voluto sapere di più.
    Una frase un po'contorta, da rivedere mi pare questa "Anche quel pomeriggio fu distratto dalla contemplazione del cielo che lo rilassava e lo rasserenava allo stesso tempo, e rendeva il resto della giornata, quando rimaneva da solo, più sopportabile".
     
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    Penna d'oca

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    Il titolo è delicato e profondo. Il racconto esprime l'importanza di avere una persona con cui vivere, almeno, qualche ora della giornata, l'amore del nipote che racconta la sua giornata al suo vecchio, e lui che lo ascolta e rimembra tempi oramai passati, oramai morti. L'importante è raccogliere quelle piccole cose quotidiane e conservarle e rammentarle nei momenti di sconforto. Riflessioni. Credo che dopo una sana revisione il racconta, sarà uno splendido racconto. I personaggi sono ben raccontati, peccato che non si approfondisca di più l'incontro al parco con la vecchia amica, anch'essa vedova.
     
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    Un bozzetto di un pomeriggio di tenerezza. Non posso definirla storia perché non c'è dinamica. I due personaggi rimangono fino alla fine quello che erano all'inizio, e il loro rapporto non muta. Ecco perché lo chiamo bozzetto. Il linguaggio è leggero, a tratti pensoso, adeguato. Io però l'avrei preferito ancora più leggero,

    "Il vecchio Gustave guardava fuori dalla finestra. Fissava il solito punto lontano, quello dal quale, .."
    Io ho sentito altre pesantezze in alcune frasi e un uso di analessi che rompono il fluire sereno dei sentimenti. Dovresti fare un lavoro di cesello per arrotondare quelle che io chiamo asprezze. Peccherei di saccenteria se te le elencassi e ti suggerissi modifiche, ma se ti fa piacere potrei provare a essere più specifico.
    In un bozzetto non è necessario che ogni elemento abbia una funzione narrativa (il famoso fucile di Cechov), possono comparire personaggi che rimangono sospesi. Però devono essere molto ben descritti, colorati, e Mariele è un po' troppo sbiadita, il lettore non riesce a vedere le caratteristiche del legame amicale fra le due coppie.
    Il racconto si chiude come si è aperto, nella tenerezza, molto bene. Vedo perfettamente coerente l'excipit.

    Edited by mezzomatto - 11/12/2020, 20:56
     
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    ciao Speaking_flower,
    commento il racconto usando il mio schema. Eccolo:

    _Scrittura: Mi piace. Trovo lo stile morbido e adeguato alla storia. Una scrittura ampia che dalle parole dette o solo pensate deve far uscire la relazione tra i due personaggi. Non c'è nulla di gridato perchè tra nonno e nipote non occorre altro che una vicinanza per capirsi e farsi compagnia.

    _Contenuto: una bella storia che si svuluppa non sull'agire dei personaggi, ma sul loro essere in attesa, in ascolto della realtà che li circonda
    CITAZIONE
    Quando all’improvviso vide all’orizzonte l’auto sbucare da dietro il sentiero che serpeggiava fino alla casa dove abitava, un’ondata di calore gli scaldò il petto.
    Forse quel pomeriggio non sarebbero usciti, ma come promesso Tommy era passato lo stesso da lui, anche solo per un breve saluto o una piacevole chiacchierata.

    CITAZIONE
    Thomas non insistette nel voler intavolare una delle sue solite chiacchierate con il nonno e quella sera fu laconico. Sapeva che nonno Gustave era felice e lui era compiaciuto per aver avuto una piccola parte, o forse per essere stato il motore di quei granelli di felicità.

    Ed è questa attesa, questo rallentare che permette di cogliere le piccole pagliuzze d'oro di felicità nella quotidianità. E anche di vivere una vecchia serena: così ci dice Gustave.
    Ti segnalo che il testo ha diverse ripetizioni e altro (il ragazzo -nelle citazione sopra- è indicato come Tommy fuori da un dialogo e poi sempre Thomas) su cui intervenire.

    _Bicipit: Perfetto. Anche l'excipit, così particolare, mirabilmente inserito nella storia.
     
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    Ciao Speaking Flower.

    Ti segnalo “ripensava alla sua precedente vita come re della foresta e a tutti i momenti che aveva trascorso con la sua famiglia, ma che ai tempi dava per scontato”. Siccome il riferimento è alla vita e ai momenti, la concordanza corretta è “scontati”.
    In questo racconto manca l'antagonista, eppure l'occasione c'è per via dell'invalidità, ma non si percepisce lo sforzo del protagonista contro il dolore. Mi dovrai spiegare come mai Gustave era allo stesso momento un professionista di equitazione e un primario di successo; per mio limite non riesco a immaginare una persona che possa essere contemporaneamente entrambe le cose.
    Mi è piaciuto molto il collegamento con l'incipit; meno invece l'excipit, anche se devo ammettere che è stato preparato, sia pure solo nelle ultime righe.
    Bene e benissimo il lessico, la grammatica e la sintassi. La lettura è fluida.

    Grazie e alla prossima.
     
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    Ciao!

    Il racconto è molto delicato, nel suo incedere lento dà proprio l'idea della vita di Gustave.
    Il rapporto tra il nonno e il nipote (di cui però non ho capito bene l'età, se devo dire) è descritto molto bene.

    Complimenti!
     
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    Molto da dire su questo racconto in cui solo apparentemente non accade nulla.
    Mi è piaciuto molto come hai preparato già nel corso del racconto il tuo excipit, con il riferimento alla capanna isolata e integrando bene la storia del libro dedicata al leone.
    Il rapporto nonno-nipote è bellissimo forse ancora più bello leggendolo in un periodo storico come questo 2020 in cui questo tipo di affetti e di rapporti sono necessariamente diradati.
    La parte più critica del mio commento riguarda, invece, alcuni spunti, magari anche interessanti (la caduta da cavallo; la comparsa di Mariele), ma lasciati cadere senza dargli un seguito; perplessità di fronte a un maniero (ovvero un castello) trasformatosi in capanna.
    CITAZIONE
    Il sorriso sincero di Thomas illuminò la stanza e i piccoli occhi azzurri del vecchio, che aspettava quelle visite come un campo arido d’agosto aspetta la pioggia.

    In questa frase la virgola mi disturba in quanto sembra introdurre un inciso che in realtà non c'è: prova a leggerla ad lata voce.
    CITAZIONE
    Durante la prigionia ripensava alla sua precedente vita come re della foresta e a tutti i momenti che aveva trascorso con la sua famiglia, ma che ai tempi dava per scontato.

    Questa frase l'avrei conclusa con "scontati" al plurale.
     
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    Ciao Speaking-Flower,
    mi piace questo testo sospeso, questa cronaca di un pomeriggio tra nonno e nipote nella quiete di un parco, dove non accade niente di spettacolare, ma il miracolo è essere insieme anche in quel pomeriggio, a gustare il sapore perfetto del presente. Nonno e nipote hanno un rapporto invidiabile, fatto di stima e sincero affetto e già questo basterebbe, con i tempi che corrono, per far diventare questa cronaca un fatto eccezionale...
    Il registro narrativo ogni tanto si arricciola in maniera un pò pesante e prolissa: va bene che non ci sono mete prestabilite da raggiungere, nel senso che non c'è una vera e propria azione da perseguire, ma sottolineare troppo i vari concetti appesantisce inutilmente il testo.
    Avrei omesso l'informazione del passato da fantino del nonno: non serve e ti mette nella condizione di dover spiegare perchè un claudicante attenda con ansia di andare a fare una camminata. Non può essere la ricerca della natura (vive in campagna) e nemmeno la compagnia del nipote (potevano giocare a scacchi), quindi, dato che nel testo non ha seguito, depennerei il dato.
    Stesso discorso per Mariele: o mi dai un aggancio per giustificare la sua presenza (magari sono amanti...) oppure rimani sul vago: incontra una vecchia conoscenza e chiacchierano piacevolmente per rivangare i vecchi tempi. O qualcosa di simile.
    L'exicipit lo percepisco originale, ma un pò forzato. La forzatura, a mio avviso, sta nel fatto che Thomas sembra leggere un libro di favole al nonno e questo mi destabilizza l'idea che mi ero fatta di Gustave (un erudito a riposo). Per carità, ci sta benissimo la lettura di una favola, ma deve essere meglio giustificata.
    Molto inerente il titolo con il racconto: sei riuscito a rendere corposi questi granelli di felicità e a renderli importanti, quasi indispensabili per il vecchio. e Probabilmente anche per il nipote.
    Complimenti.
     
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    Il racconto scorre bene, con delicatezza, una giornata come tante certo, ma che trova un aggancio perfetto con l'incipit (del quale hai mantenuto anche il tono leggero ma profondo) e con il titolo.
    Excipit che hai dovuto sistemare creando incongruenze, che ti hanno segnalato e che restano una pecca nel testo.
    Invece ho apprezzato le descrizioni e il registro narrativo, riesci a far arrivare al lettore il grande affetto che lega nonno e nipote con una mano delicata e mai stucchevole.
    Piaciuto.
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    Il tono del racconto è molto gradevole e delicato, la storia del rapporto tra nonno e nipote è ben descritta ... forse troppo descritta. Non ci sono particolari tensioni nella vicenda e succede davvero poco, non solo a livello di eventi esterni ma anche per quello che riguarda le psicologie dei personaggi. Ho trovato anche un po' lunghi certi passaggi, alcuni dettagli della vita precedente del nonno forse si potevano omettere, non mi sembrano essenziali.
     
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    Penna d'oca

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    Una scrittura ordinata, rilassata direi! Una storia che non ama colpi di scena, ma solo una ordinaria ma straordinaria (scusa il gioco di parole) giornata, quella di Gustave! Ho trovato sensibile il racconto di momenti di felicità come giustamente hai intitolato e iniziato il racconto, piuttosto bene anche l'excipit, mi è piaciuta, complimenti!
     
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