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mezzomatto
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Un ricordo dolce, perché la gioia dell'impegno laborioso dell'allineamento perfetto del taglio copre il disastro commesso. E il narrante non sembra rendersene conto nemmeno adesso che, probabilmente è adulto. Il focus della narrazione è infatti il lavoro meticoloso compiuto. La presa di coscienza del mal fatto è un po' troppo generica, un dispiacere dato alla mamma, che infatti piange. Non c'è la presa di coscienza della gravità del danno fatto. Comunque tutto ok, stile, lessico, sintassi, perfettamente adatti al tema. OK anche la punteggiatura, che è piuttosto avara, come deve essere. Il ritmo deve scaturire dall'architettura delle frasi stesse, non essere determinato dalla punteggiatura. Il finale è un po' enigmatico. Non si ha la sensazione di un preciso stacco di tempo. Anche all'inizio il fatto che il ricordo sia scaturito da qualcosa accaduto passa inosservato. Sembra che il ricordo scaturisca dai battibecchi con la misteriosa Daniela. In definitiva è da rivedere solo la cornice del racconto, l'attacco e la conclusione..
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