La diga sul porto

aut Giancarlo Gravili

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    Scrivano supremo

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    Ciao Giancarlo.

    Mi è piaciuta molto l'atmosfera che hai creato, anzi ricreato. Io c'ero negli anni ottanta e ho riconosciuto il periodo dalle tue parole. Urta molto la parte centrale, dove il narratore protagonista è completamente immerso in questo rapporto eppure descrive le scene con aria scanzonata, con la parte finale, giustamente riflessiva nel momento della disillusione/delusione.
    Lessico, grammatica e sintassi dimostrano che sai dare del tu alla lingua italiana.
    Perfetto soprattutto l'aggancio l'incipit, non si percepisce lo stacco stilistico perché sei stato in grado di portare il lettore in modo graduale verso la narrazione che ti è più congeniale.

    Grazie e alla prossima.
     
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    Ciao Giancarlo Gravili,
    il tuo stile, la tua scrittura trasformano una storia che parecchi possono aver vissuto in un vero evento unico.
    La tua scrittura è una frenetica danza che ti prende dalle prime righe fino a quando la musica si spegne, improvvisa,
    sulla diga del porto.
    Qualche passo della danza lo perdo, "non lo eseguo bene" ma è il ritmo che conta e non mi fermo.
    Bicipit: ben inseriti e coerenti con la storia. Conrad offre il senso giusto della fine di un vero evento unico, oltre il quale è oscurità.
     
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    Vado un po' controcorrente ma io ho fatto una fatica enorme a leggere questo racconto, ci sono un paio di frasi che sono davvero degli scogli troppo ostici per me. Mi sembra di capire, leggendo anche gli altri commenti, che l'uso di uno stile così retorico sia funzionale a introdurre un certo distacco sarcastico nei confronti delle vicende narrate, ma secondo me è un po' eccessivo vista anche l'esiguità della vicenda in sé.
     
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    Ringrazio tutti per l'esegesi del racconto, ho voluto rendere vicende passate perno d'un racconto che molto fonda le sue radici sul vissuto... Quel vissuto che spesso aiuta lo scrittore a rielaborare accadimenti e trasporre sensazioni ed emozioni all'esterno del proprio io ponendole sul foglio bianco del web sperando che qualcuno entri in sintonia col raccontare personale. La scrittura va dal tipico raccontare di natura romantica in stile quasi ottocentesco al melanconico osservare che non vuol essere in alcun modo retorica fine a se stessa e infatti non lo è. Accanto alla descrizione della natura, come spesso accadeva nella metà del diciannovesimo secolo, vi è la trasfigurazione della sofferenza interiore in toni "amari". Il romantico non sarà mai colui che esalta l'amore o il lieto fine, romantico è colui che vive la vita intrecciandola intensamente con ogni elemento vicino al suo sentire. Il fulcro su cui ruota il racconto è la strada all'interno della diga che spesso viene inondata dal mare in tempesta, questo elemento da me spesso vissuto ha fatto da genesi a tutto il racconto. Pubblico sotto alcune foto della diga dove spesso andavo e che esiste realmente... La bocca di porto a Brindisi è abbastanza alta rispetto ai blocchi di cemento ma quando il mare urla...

    Le_onde_scavalcano_la_diga_di_Bocche_di_Puglia

    onde_sul_molo_al_porto_di_Brindisi_0
     
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33 replies since 28/11/2020, 16:34   552 views
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