Freddo, freddo, freddo

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    Penna d'oca

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    Mi ritrovo seduta su di una sedia di ferro grigia.
    Non sono in grado di leggere il libro che ho aperto.
    È lì disponibile, come sempre.
    Le mani sono sudate e alzandomi penso.
    La felicità non dura tutta la vita.
    A volte si incontrano delle gallerie, dalle quali bisogna avere la forza di uscire.
    Penso alle magnifiche giornate passate con te al lago, alle semplici serate trascorse davanti alla tv, alla vita che ci siamo reinventati ogni giorno.
    Dalla semplice gioia per aver trovato una vecchia fotografia.

    Passeggio.

    Le greche del mosaico sapientemente posato sul pavimento si alternano a linee perpendicolari.
    La mia attenzione viene carpita da un quadro.
    Deve essere una riproduzione, c'è scritto Munch.
    Questo è il suo urlo.
    Lo osservo, è terribile.
    Quell'essere con la testa a forma di goccia, con la bocca spalancata, mi sembra di sentirne il vento uscire.
    Rispecchia in questo momento il mio stato d’animo.
    Vorrei urlare anch’io, ma qui non si può, rimango incantata ad ammirare quel dipinto, e vedo la disperazione dell’autore.

    Rifletto.

    Mi ritrovo a parlare a mezza voce:
    “Non potevano appenderlo in un luogo peggiore, se uno è già depresso, semplicemente guardandolo si potrebbe suicidare."
    Passo da questo stato di ansia. A momenti spensierati.
    Come la mia caduta in un ruscello.
    Franai clamorosamente da un ponticello di legno, e tu con una sola mano mi tirasti fuori fra le risa generali, oppure, quando litigai con un olandese il quale mi guardava con aria interrogativa, ed io ignoravo la sua provenienza, anche in quella occasione le risate furono fragorose.

    Passeggio sempre su quella greca stando ben attenta a non uscire dalle sue tessere.

    L’ascensore di un acciaio accecante si spalanca, ne escono dei camici verdi che percorrono il corridoio, trascinando un letto.
    Riosservo l’urlo, e noto quel fragile steccato che si perde all’orizzonte al di là di esso il nulla, il buio, la paura della solitudine.
    Il libro nel frattempo si è richiuso, le pagine sono tornate al loro posto, come se mi stessero mandando un segnale.
    È finita? Ma come?
    Mi siedo, e comincio a tamburellare le dita sulla copertina.
    Ritorna la proiezione di un’altra foto della mia vita, della nostra vita.
    Ricordo quando mi comprasti un orsetto peloso.

    Sono sei ore che sei in sala operatoria.
    Mi alzo e cammino.
    Una ventata improvvisa mi arriva alle spalle, mi giro.
    Due baffetti grigi mi dicono:
    “Signora, è andato tutto bene, suo marito, ora si sta svegliando."
    “Grazie." rispondo, o forse l’ho solo pensato.
    Mi guardo attorno per cercare qualcuno per condividere la mia felicità, ma sono sola, come sempre, la sala d’attesa oramai si è svuotata, è notte.

    Vedo appeso ad una parete i girasoli di Van Gogh e mi scappa un sorriso.
    Entro nella stanza, gli prendo la mano, ed aspetto.
     
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    Scrivano

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    Ciao Solenebbia.
    Con questo flusso hai reso perfettamente le sensazioni di chi si trova in una sala d’aspetto mentre un proprio caro, nel tuo caso, il tuo compagno di vita, sta affrontando un’operazione delicata.
    Quello stato d’anima “avvitato” in cui niente riesce a distogliere la mente da quello che sta succedendo o potrebbe succedere a pochi metri di distanza da te. Non serve leggere un libro (bella l’immagine della foto); delle stampe appese alla parete ti colpisce la più terrificante, quasi un presagio. Tutto è ansia, ricordo, angoscia. Poi, la liberazione e quei girasoli che sono preludio di una ritrovata serenità.
    Entro nella stanza, gli prendo la mano, ed aspetto. Meglio: Entro nella stanza, gli prendo la mano, e aspetto.
    Piaciuto.
     
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    Penna d'oca

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    Grazie Petunia per essere passata di qua.
     
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    Soldato semplice

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    Molto intenso questo racconto, le sensazioni della protagonista avvolgono, coinvolgono entrano dentro. Lei si guarda intorno, scruta nei ricordi, tutto è confuso nell' attesa in un ospedale dove qualcuno a noi caro lotta per la vita.
    Seduta su di una seggiola, forse era più lineare
    Seduta su una seggiola .
    Ottimo racconto, sei stata brava. :noviolence.gif:
     
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    Dio della penna

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    mamma

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    in effetti devo dire che trasmetti l'ansia e l'angoscia dell'attesa in maniera micidiale.
    mi pare quasi di essere lì a camminare, guardare il quadro, riflettere...
    aspettare.
    aspettare che torni...
    flusso notevole, brava
     
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    Penna d'oca

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    Esterella Forse perchè è un episodio della mia vita, quindi sofferto e vissuto con molta ansia. Comunque per renderlo come lo hai letto
    ha passato molte revisioni, e tempi. Sai perchè ho scritto sedia? A parte che è mia abiturdine dire sedia, ma se lo leggi ad alta volce la frase, la voce ne scandisce le sillabe e le vocali dando un tono, da subito pesante e disperato. Le esse e le erre assieme mi danno proprio un senso di smarrimento.Scrivendo seggiola la ggiola fa perdere questa sensazione. Mi ritrovo seduta su di una sedia di ferro grigia. Vabbe scusa, ma sono solo mie sciocche riflessioni. Grazie
    mangal Ti ringrazio per il passaggio.
     
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    Penna suprema

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    Molto brava. Immagini nitide che quasi tutti, prima o poi ci troviamo a vivere.
    Quello che ci accomuna è l'assoluto senso di solitudine. E questa cosa è strana. Come se qualcuno dall'alto abbia voglia di mettere alla prova la resistenza al dolore. E il dolore non è gioco di squadra.
    Il dolore si vive da soli.
     
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    Penna stilografica

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    Ho cominciato a leggerlo e mi sono subito chiesto: è prosa o poesia?. No, non per gli a capo frequenti, proprio per la musicalità del testo e la freschezza delle immagini. Qualche aggiustatina alla metrica di alcune frasi e il gioco è fatto.
    L'immagine che più mi ha colpito è "mi sembra di sentirne il vento uscire". Io non ero mai riuscito a sentire quel vento, forse ipnotizzato dalle sue mani mi tappavo anch'io le orecchie.
    Grazie per avermele stappate.
    Forse togliendo i verbi di percezione o modificando le frasi relative, i concetti verrebbero più incisivi:
    - "la mia attenzione viene carpita" potrebbe diventare "vengo afferrata"
    - "Ricordo quando mi comprasti un orsetto peloso". Perchè non dire solo "Mi comprasti un orsetto peloso"?
    - "Mi guardo attorno per cercare qualcuno". Basterebbe: "Cerco qualcuno"
    - "Vedo appeso ad una parete i girasoli di Van Gogh e mi scappa un sorriso". O "Adesso vedo i girasoli di Van Gogh" (è ovvio che siano appesi a una parete. Oppure: "L'ultima tessera della greca mi porta davanti ai girasoli di van Gogh".
    - Infine evita le "d" eufoniche. Sono diventate una idiosincrasia. Un "ed allora" potrebbe costarti la vittoria in un concorso.
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    Penna suprema

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    Ottimi consigli, quelli di mezzomatto.
    Solenebbia, almeno per me, è la più bella scoperta di questo concorso.
    E lo dimostra in tutte le sue opere.
    Speriamo di averla sempre vicina.
    Se si andrà avanti.
     
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    Penna d'oca

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    mezzomatto Prima di tutto grazie per il passaggio.
    Ma la cosa che mi ha fatto ancora più piacere è l'analisi del racconto.
    Ti confesso che prima di arrivare a questa versione, il racconto ha subito un sacco di correzzioni.
    Ora leggo, grazie a te, che ancora con qualche sfumatura potrebbe ulteriormente migliorare... non ha prezzo.
    Raccolgo tutti i tuoi suggerimenti.
    tommasino2
    Ora che piano piano vi sto conoscendo, sarebbe un vero peccato perdervi.
     
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    Penna stilografica

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    CITAZIONE (solenebbia @ 9/12/2020, 14:45) 
    mezzomatto
    tommasino2
    Ora che piano piano vi sto conoscendo, sarebbe un vero peccato perdervi.

    Corriamo il rischio di perderci? Ditemi, ditemi, io sono appena arrivato e non so nulla dei pregressi.
     
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    vivere una situazione difficile, provare disagio, fare appello ai ricordi, essere attratti da qualcosa che colpisce, qui è il quadro a suggerire emozioni, è questa anche la vita. Tra l'immobilità dell'attesa e una serie di passaggi più interiori che reali la protagonista ci racconta la sua storia, a noi spettatori non rimane che prenderne atto.
     
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11 replies since 4/12/2020, 09:50   131 views
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