Scrittori per sempre

Votes taken by SuperRiccardo

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    Mi sa che parteciperò anche io.
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    Io avevo scritto bello.
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    Ciao Real. Incomincio dall'incipit, come è giusto che sia. "Nella città eterna non è difficile incappare nella chiusura straordinaria di una strada per via di qualche ritrovamento archeologico." Non da nessuna informazione, non incuriosisce e non tira dentro il racconto. Meglio toglierlo. Così come tante altre informazioni sui personaggi: secondo me è meglio levarle e lasciare che siano le azioni e i dialoghi a svelarci le personalità e le storie dei protagonisti.
    Detto questo il racconto è incalzante, si cambiano scene, personaggi e punti di vista alla velocità della luce. Non si fa in tempo ad assimilare un passaggio che subito ci si trova catapultati da un'altra parte con un altro mistero e un'altra sparatoria. Un po' troppo per me, meglio ridurre, ma capisco la voglia di raccontare, e questo è fantastico.
    Poi la fantasia è tantissima, trabordante: è il bello del racconto. La coppia Indiana Jones mi è miaciuta e scondo me ma coltivata. Curiosissimo per il prossimo capitolo.
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    Subito dico che ho apprezzato sia il tema e il messaggio del racconto sia la forma. Un mix di cronaca e fatti che spiegano, descrivono e scavano in maniera convincente e avvincente. E anche il fatto che il maestro abbia usato il virus per liberarsi di un problema lo trovo quasi verosimile (io ho capito che non è che il covid sia stato introdotto nel mondo per far fuori il matteo, ma che sia stato sfruttato come copertura uffciale per il suo assassinio).
    Quello che mi lascia un po' perplesso è la caratterizzazione del matteo e l'introduzione del maestro. In un qualsiasi racconto
    ci stanno, ma in un'ucronia non credo. Sarò un purista, ma un racconto di storia alternativa non dovrebbe interpretare la Storia (secondo me nella realtà è andata o sta andando così), ma descrivere solo Cosa sarebbe successo se.... Qui c'è il Cosa sarebbe successo se... (gli spari del carabiniere contro i profughi), ma c'è anche il secondo me è andata così, che in qualche modo sporca il racconto. Se il matteo fosse stato identico a quello che vediamo in televisione (per fortuna oggi sempre meno...) e non ci fosse stato il maestro, avrei apprezzato il racconto mille volte di più. Ma anche così non è per niente male.
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    Grande Stefia! Vado subito a rillegermi l'originale ink.
    Un abbraccione.
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    Stranito e confuso da questo tempo incomprensibile in una casa ci si appiglia a qualcosa di concreto, conosciuto che rinfranca. Gaber si faceva uno shampoo, tu ti fai il caffè, ci sta.

    Una brutta giornata
    chiuso in casa a pensare
    una vita sprecata
    non c'è niente da fare
    non c'è via di scampo
    mah, quasi quasi mi faccio uno shampoo.
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    Le tante imprecisioni te le hanno fatte notare bene Parnassius e Aki.
    Il contenuto e il gioco di parole non l'ho capito. E poi come ha fatto a fare smettere questo gioco? Io azzardo: il figlio era pazzo, il gioco di parole una sua ossessione e alla fine l'ha ammazzata. Altrimenti quel "finalmente ho fatto smettere questo gioco" non si spiega.
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    Vabbè devo fare il bacchettone, ma a me non è piaciuto.
    Tutto sto non senso è troppo per me.
    Ci mancava solo la gara di rutti e poi tutti insieme a guardare Lesbo che recita poesie su YouPorn.
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    "o economiche. chi" Chi maiuscolo.

    Leggendolo mi aspettavo un finale superironico o capovolgente (tipo "e io per esempio ho deciso di cambiare sesso", o "di sposare mia cugina", o "di andare a vivere a Varese"). Invece il finale ha lo stesso tono dell'inizio: pensieri personali sul tema, condivisibili o meno, ma che lasciano un po' indifferenti.
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    Grazie ragazzi!
    L'argomento era difficile e sono supercurioso di vedere i risultati.
    E viva spa.
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    Molto molto bello, devo dire.
    Il finale si innesta perfettamente.
    Piaciuta l'attesa che crea, il chiedersi cosa ci sarà scritto nella lettera presentata all'inizio, che si protrae per tutto il racconto.
    La relazione con la moglie e il suocero è ottimamente analizzata, e anche lo sprazzo di affetto per Maddalena che compare inaspettato ma che viene subito ricacciato via giustifica le lacrime finali.
    Molto interessanti certe metafore e certi accostamenti (es. una sensazione di disagio aveva cominciato ad albeggiare già alle prime luci di quel sabato).
    L'incipit invece non mi è piaciuto. Una frase pseudo filosofa buttata lì, un'intrusione dell'autore che stona con il resto.
    Anche il punto di vista che cambia in un punto mi ha lasciato un po' perplesso. Tutto il racconto è centrato sui pensieri di Fausto, ma un paio di volte ci racconti anche i pensieri di Maddalena sulla luna storta del marito. Non che sia sbagliato, ma mi ha disturbato.
    Nel complesso un gran bel lavoro per me.
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    Bello.
    Il tema è uno di quelli di cui bisognerebbe fare un contest monografico su sps.
    Anzi lancio qui la proposta: il prossimo concorso sps facciamolo sulla violenza sulle donne, in tutte le sue forme: fisica, psicologica, economica, ecc. Non se ne parla mai abbastanza.
    Piaciuti molto i personaggi "secondari": la mamma che non si ribella e accetta, il figlio destinato a seguire le orme del padre.
    Le coincidenze (la foto della figlia sul giornale e il tg che parla di femminicidio) appaiono invece forzate e troppo al servizio della trama e del messaggio.
    Poi un personaggio come il padre non me lo vedo a comprare un giornale, forse sarebbe stato più realistico se la foto fosse stata trovata in un post facebook, o inviatagli da un conoscente.
    Forma corretta e excipit ben inserito nel contesto, sia nel tono che nel contenuto.
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    Grande Stefia, complimenti!
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    Grazie Achi!
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    Auguri René!
69 replies since 26/10/2016
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