Scrittori per sempre

Votes taken by Akimizu

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    Anche io faccio così.
    Delle volte immagino anche il tono di voce, oppure un modo particolare di parlare, con intercalare che lo distinguono o espressioni dialettali.
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    Ciao collega 🤟. Si vedono chiare due cose nella lettura di questo racconto, o almeno le vedo io, e sono la grande passione che ti anima nello scrivere e quanto questa passione delle volte ti faccia strafare, come qualche espediente non proprio azzeccato, tipo la scena del porto, dove trovano l'occhio quasi per caso, o nell'attacco al campo, come ti ha già segnalato Fante. Si vede anche chiara l'intenzione di rendere cinematografica l'azione e soprattutto i personaggi. Se mi trovi d'accordo sull'azione (piaciuta molto) per i personaggi non ritengo che i canoni classici dei film d'azione siano opzionabili anche per la letteratura. Troppo ingessati, tagliati con l'accetta, stereotipati. La scrittura permette sfumature che il cinema difficilmente può vantare, soprattutto sfumature psicologiche. Ti consiglio di lavorarci, ne gioverebbe anche l'empatia che si prova per loro. Altro consiglio, controlla meglio i pdv, tipo qua: Roberto seppe d’istinto che doveva seguire quell’uomo senza fare domande, e cercò l’approvazione della moglie, che leggeva negli occhi del suo uomo come nel ricettario dei dolci.
    - Be’, ho sempre desiderato andare in Siria – disse lei.
    Alek si era svegliato nei bagni della stazione di Meknes
    Come vedi salti da un pdv all'altro in maniera repentina. In un racconto breve non è consigliabile a priori, se è necessario per l'economia della trama, come in questo caso, separa i paragrafi con degli spazi bianchi, così il lettore non si ritrova spiazzato.
    Te lo hanno detto tutti, ma repetita iuvant, i tempi verbali sono tutti da rivedere, occhio perché questi errori pesano tantissimo, se vorrai mandare un tuo testo in visione a una CE te lo cassarebbero senza quasi leggerlo per manifesta mancanza di revisione.
    Ottimi invece i dialoghi, mi sono sembrati pertinenti alle situazioni e ai personaggi. Bella anche la trama, che si nota essere compressa, si vede che hai pronto un lavoro più lungo e complesso, sono curioso di leggere il seguito e dare un giudizio complessivo più esaustivo.
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    Bene hai fatto, Achi, a mettere il link al racconto dello step precedente. Infatti il tuo racconto è senza dubbio il più integrato col suo predecessore. Insieme non chiudono comunque il cerchio, ma sono sicuro che alla fine del concorso i tuoi tre testi formeranno un perfetto racconto autoconclusivo, organico e strutturato. La sospensione pesa comunque sul giudizio delle singole parti. È una sensazione che ho provato leggendo anche i racconti degli altri, soprattutto quello di Fante, quella di voler leggere subito il seguito. Questo concorso è una bella tortura.
    Dal punto di vista tecnico niente da eccepire, stile coerente, piacevole, dialoghi ottimi. Si sente che stai trovando uno stile tuo, si vede dal modo naturale con cui scrivi e di conseguenza dalla scorrevolezza con cui ti si legge. Strutturalmente sospendo il giudizio perché sarebbe come commentare la struttura di un singolo capitolo invece dell'intero romanzo. Anche sulla trama voglio aspettare il prossimo step, ma ti anticipo che il colpo di scena (perdonami se lo chiamo così) mi ha piacevolmente colpito. So che è un tema che tratti spesso, con garbo, rispetto e senza superficialità, quindi sono sicuro che tutto l'insieme non mi deluderà.
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    Ci sono quasi... Ho dovuto praticamente riscriverlo perché era ambientato proprio in questi giorni e ho dovuto aggiungere la pandemia 😷
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    Ci sono un po' troppe immagini fatte (la gola stretta, le lacrime che premono ect), ma l'ansia non è solo raccontata (via, un po'lo è) è anche e soprattutto mostrata, quindi il racconto è promosso. Poi leggo i commenti e vedo che sono l'unico che l'aveva capito che si trattava di una guarigione, quindi stavo per scrivere finale telefonato, ma lo ritiro, evidentemente mi sbagliavo. Una buona prova.
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    CITAZIONE (Letizia Bertino @ 10/4/2020, 12:30) 
    Scusate ma come si fa a mantenere l'anonimato?

    Ciao Letizia, devi semplicemente evitare di esplicitare direttamente o indirettamente quale sia il tuo racconto, tutto qua.
    Buone letture 👍
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    Quel qualcuno oltre il vetro, che suppongo sia un medico, pecca quantomeno di sensibilità. Oltre che di professionalità. E questo fa perdere di forza il testo, lo rende irreale, per certi versi. Ottimo invece il cambio di prospettiva, che sfrutta a dovere le aspettative del lettore, soprattutto del lettore di questo concorso specifico. Una furbata non da poco, ma avrebbe funzionato in un altro contesto? Non so. Sta di fatto che qua funziona, e anche se la riflessione finale è un poco banale, per me è una prova positiva.
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    Ciao Super. Io ho lavorato per sei anni con gli anziani, non ero un operatore, mi occupavo della mensa, ma ti posso garantire che l'ambiente non era quello che hai descritto. Io ho sempre usato e visto usare tatto e umanità, comprensione e attenzione. Poi certo, ci vuole anche tanta pazienza, davvero tanta, ma viene ricambiata da tanto amore. Magari tu hai avuto una brutta esperienza, non voglio metterlo in dubbio, ci tenevo solo a spezzare una lancia per chi fa un mestiere difficile e importante. Il racconto è comunque molto coinvolgente, originale, scritto bene e perfetto con l'excipit. Sono però d'accordo con Achi, anche io ho trovato nel tema del razzismo un punto debole. Secondo me lo banalizzi un po' facendo dei ragazzi "nazi" una macchietta poco credibile. Ma è solo una mia impressione, nulla più.
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    CITAZIONE (Stefia @ 9/12/2019, 21:21) 
    Grazie, Akimizu. Non sei il primo che mi ha contestato l' HARGH... ma allora come posso rendere l'esasperazione che prova?

    Io lo leverei e basta. La frase, così come l'hai concepita, regge benissimo e rende l'idea da sola. Al massimo puoi aggiungere un gesto, qualcosa che fa il protagonista per fare vedere che è esasperato, che so, alza gli occhi al cielo, batte una mano sul letto, cose così. Anche se già si alza e va in giro a pugni stretti per la stanza.
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    Ciao Giovy. Il tuo racconto mi ha ricordato tantissimo i miei primi esperimenti letterari, te lo devo confessare, e mi sono commosso leggendoti. Tu sei più leggera e fiabesca, evidentemente le tue letture, che giocoforza ti indirizzano nella scrittura, sono diverse dalle mie prime letture, ma i temi che affronti sono gli stessi, ovvero la difficoltà di trovare se stessi e accettarsi, il rapporto con i bulli, la famiglia. Da non trascurare poi il fatto che hai dovuto costruire il tuo racconto basandoti su un finale forzato e lo hai fatto benissimo. Quando sarai più libera sono sicuro che ci darai delle soddisfazioni enormi. Ci tengo però a darti dei consigli. In un racconto così breve devi concentrarti su un argomento solo, approfondirlo, farlo vivere, altrimenti rischi di ottenere un effetto minestrone. In un romanzo puoi parlare di tante cose diverse, in un racconto breve no. Lo stesso vale per i personaggi, pochi e profondi, introdotti a dovere e con uno scopo preciso nell'economia del racconto. Occhio poi alla gestione del climax, nel tuo racconto infatti ci sono due picchi narrativi distinti. Su forma e formattazione ti hanno già detto, aggiungo un dettaglio. Hai usato le virgolette per il discorso diretto, bene, ma attenta a non usare le virgolette anche per altri scopi, tipo qua:
    CITAZIONE
    La mia “vita perfetta” da principessa

    . A parte che potresti evitare di mettere parole tra virgolette, personalmente le trovo superate e stile messaggino, ma se proprio devi usa il corsivo. L'uso dei segni minore/maggiore a mo' di caporali non l'ho invece capito, eliminali perché oltre a essere un errore non servono, la frase e il senso di essa filano perfettamente senza. Ti faccio poi i complimenti per la sintassi, bravissima. Mio figlio ha la tua età, anche lui scrive, e ogni volta gli devo revisionare tutto il testo per essere presentabile. Insomma, brava e mi raccomando di non mollare, la scrittura è un'amica e una terapia.
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    CITAZIONE (Molli Redigano @ 3/10/2019, 12:55) 
    Da quel che vedo, o per loro stessa dichiarazione o perché lo immagino non vedendo i commenti ci sono alcuni pezzi da novanta di sps che non partecipano con un loro racconto all'edizione 17. Achillu e Tom dichiarati, Fante Scelto e Arianna latitanti. E forse pure qualcun altro.

    Anche io non ho un racconto in gara, commento e basta :super-onion-smiley-114.gif:
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    CITAZIONE (vivonic @ 2/10/2019, 00:02) 
    Per un 100, è davvero troppo: è decisamente il finale di Melancholia, soltanto che Lars aveva avuto a disposizione due ore (noiosissime, se vogliamo) prima di giungere a quei dieci minuti finali di puro capolavoro mondiale.

    Come noiosissime? Ti concedo lente, ma non noiosissime. È l'incedere lento verso l'inevitabile, la tragedia che non può che accadere e infatti accade. È l'inno alla fine della speranza. Se l'intento di questo 100 era lo stesso a parer mio non è stato raggiunto in pieno, se le immagini poetiche e cariche sono lo specchio letterario della fotografia di Melancholia manca completamente il pathos. Ma manca soprattutto la certezza della tragedia, della fine. Questa caduta della luna è reale o metaforica? A cosa è dovuta? Il 100 è troppo criptico per essere centrato in pieno, serviva qualcosa di chiaro e diretto, come un pugno, come uno scontro tra pianeti.

    Edited by Akimizu - 2/10/2019, 14:43
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    Grazie, amici miei. Due anni fa, dopo una lunga pausa e un periodo brutto, ho ripreso a scrivere. L'ho fatto perché avevo bisogno di sfogarmi, di stirarmi, ma visto che sono un noioso pignolo, volevo farlo il meglio possibile. Ink era una scusa naturalmente, ma mi serviva uno stimolo e persone che come me amassero la scrittura e mi aiutassero. Qua avevo lasciato molte persone splendide, alcune delle quali non ho ritrovato purtroppo. Ne ho trovato di nuove e altrettanto splendide e competenti. All'inizio ho faticato a ritrovare le parole, i ritmi interiori, le storie giuste e i primi racconti di Ink facevano un po'pena. Ma seguendo i consigli che ricevevo sono riuscito alla fine ho addirittura completato un romanzo e a questo ultimo giro, da quanto ho letto, mi avete riconosciuto quasi tutti, segno che ho finalmente uno stile, per quello che vuol dire. C'è ancora tanto da scrivere e migliorare insieme, quindi stiamo qua, in attesa di una nuova sfida. E poi niente, grazie ancora, di cuore.
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    Non amo molto i racconti metafora, onirici, allegorici, ma in questo caso non posso che contraddirmi. Sarà per l'umanità intrisa nel vecchio Salvo, per l'atmosfera così densa, chissà. Insomma, complimenti.
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    Sì, meglio non rischiare. Continuiamo a sentirci via mail.
138 replies since 10/3/2012
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