Scrittori per sempre

Posts written by Byron.RN

  1. .
    Ah, è uno ischerzo, per vedere se l'attenzione è desta. Va beeeeene
  2. .
    Mi è piaciuto questo tuo personaggio, perché mi stanno troppo simpatici gli anticonformisti, quelli che cantano fuori dal coro. Jacopo Costa ha un buon motivo personale per non presenziare, ma come tu stesso hai detto quanti sono quelli che rinuncerebbero a ritirare il Nobel? Quanti darebbero un calcio al prestigio che ne deriverebbe?
    La cosa che alla prima lettura mi era sembrata superflua era la minuziosa descrizione della tavola; mi sono detto se non potevi ometterla o quantomeno ridimensionarla. Poi dopo una seconda lettura l'ho trovata funzionale al rituale che Jacopo ha messo in atto: tutto deve essere perfetto per il momento che si è costruito.
    Anche il dialogo con la moglie all'inizio spiazza, poi si capisce che anche quello fa parte del rituale, è un dialogo intimo tra Jacopo e la moglie, magari lui la vede proprio lì davanti ai suoi occhi tanta è la voglia di ricongiungersi a lei.


    Per quanto riguarda il discorso sull'anonimato si oppure no, io propendo per l'anonimato. Gli stili se si legge attentamente sono individuabili, ma la certezza uno non la può mai avere. È palese che in un concorso così strutturato ci possano essere delle preferenze d'amicizia, tuttavia anche con l'anonimato, se uno volesse, avrebbe la possibilità di informarsi prima su quale racconto votare. Io sono convinto comunque che alla fine i migliori arrivino sempre nelle prime posizioni, perché appunto sono i migliori. Il discorso invece è diverso per i piazzamenti a ridosso del podio, quando anche due o tre punti possono fare la differenza tra un quinto o un nono posto, per dire. Anche se potrà sembrare una fesseria a me la cosa fa incazzare, visto che io considero la votazione come qualcosa di sacro e quando sono indeciso leggo i racconti ad oltranza finché non riesco a stabilire la mia griglia. Non so, votare senza una piena convinzione o in modo differente dal mio sentire, lo vivrei come una mancanza di rispetto per me stesso prima che per gli altri ragazzi in gara. Ma può essere che sono io troppo esagerato, su questo non discuto.
  3. .
    1-La fabbrica dei sogni(Asbottino)

    2-Il contratto(Bar Abbas)

    3-Autogrill(Tommasino)

    4-La chiave(Akimizu)

    5-Un nuovo cerchio(G.Leroux)
  4. .
    Brava Caipi, sono davvero contento per questo tuo traguardo.Complimenti e ancora brava.
  5. .
    Mohamed è già in cabina Achi, è il terrorista capace di pilotare il Boeing
  6. .
    CITAZIONE (asbottino @ 27/5/2020, 14:48) 
    PS Lo sai che nel step ucronico di Ink avevo scritto un racconto in cui cadeva una sola delle due torri? :)

    Ciao Asbo, me lo ricordo, "Polvere", una storia dalle suggestioni quasi oniriche. Le atmosfere particolari, sfumate, che avevi creato mi erano piaciute molto, tant'è che sei stato la mia seconda preferenza, dietro soltanto al capolavoro di Superriccardo(La distruzione di Yalta).
  7. .
    Brava Petunia!!!
  8. .
    Grazie a tutti per i commenti sin qui espressi e una menzione particolare a Caipi che mi ha fatto le pulci(cito Mangal) e mi ha messo nero su bianco le parti migliorabili(grazie davvero Caipi).
    Per quanto riguarda la mia idea di ucronia forse poco appariscente, ho voluto impostare questa trilogia su un riscatto del popolo indiano, in una sorta di integrazione con le altre etnie.
    La vittoria nella battaglia del Sand Creek del mio primo step è stata il preludio per dare un nuovo corso alla storia, un inizio per fare prendere alla Nazione Indiana piena coscienza di sé, ottenere altri successi e giungere alla fine a un compromesso paritario con l'uomo bianco, fargli capire che loro sono lì e non intendono farsi schiacciare.
    Ai nostri giorni i nativi sono nelle riserve a loro dedicate e alcuni vivono anche in città ma stanno ai margini, perché non vogliono mischiarsi alla civiltà bianca dopo quello che gli hanno fatto. In effetti prendendo spunto anche dai film, dai libri, dalle notizie, dove non vi è traccia di loro, questa è l'unica etnia nel continente americano che vive ancora nell'ombra.
    Io ho voluto ribaltare questa cosa, immaginare un'integrazione piena nel corso dei decenni, immaginare un popolo che possa credere ancora nei propri valori senza condannarsi all'isolazionismo. E allora come dice Adam all'inizio, alle soglie del 2000 i nativi occupano posizioni importanti nello sport, nel mondo universitario, nelle forze armate, e così via, tutte cose che oggi, a meno che abbia preso un abbaglio, non sono tanto presenti(anche il cinema che ci sguazza in queste cose non propone storie del genere perché effettivamente mancano i personaggi). E allora in questo nuovo tipo di società americana, seppur non stravolta, può capitare che un Cheyenne possa pilotare normalmente un aereo, evitare una tragedia e diventare una sorta di eroe.
  9. .
    Lo spunto della storia è interessante: il mistero dell'anomalia del Baltico non la conoscevo ed effettivamente si presta a tutta una serie di ipotesi suggestive.
    Carina anche l'idea di omaggiare gli scrittori di Sps coi nomi dei personaggi protagonisti.
    Per quanto riguarda la realizzazione, soprattutto nella prima parte, ho un pò di dubbi: forse i personaggi dell'equipaggio sono troppi, o magari ci sono troppi passaggi di consegne, ma la sensazione è che ci sia qualche passaggio a vuoto. Secondo me si è dedicato troppo tempo a descrivere l'equipaggiamento e le sue caratteristiche relegando la storia vera e propria, la ciccia, soltanto nella parte finale.
    Per quanto riguarda i refusi ho trovato:
    l’orologio sulla parete segnalava le 06:00 a.m.e Senza saperlo, lui e Nicky, Non va esse maiuscola
    Poi c'è questo passaggio che è infinito, potevi tranquillamente tralasciare qualche informazione:
    La nave oceanica di 48 metri, “N-Robot”, di proprietà della società di ricerche subacquee “Search pro Science”, dopo aver recuperato il cospicuo tesoro in barre d’oro e d’argento della “Nuestra Señora de la Petuña”, un galeone spagnolo affondato nel 1656, a causa di una tempesta, nelle acque di Santo Domingo e avere così, dopo una estenuante lotta legale con la Spagna e la Repubblica Domenicana, notevolmente rimpinguato le, ormai quasi esaurite casse della “SpS”, si era trasferita dalle acque calde dei Caraibi, dove solitamente operava, in quelle gelide del Mar Baltico, con il preciso obiettivo di esplorare a fondo quel grande oggetto misterioso, scoperto nel 2012.
  10. .
    Ciao Aki,
    anche a sto giro bel pezzo il tuo, ma credo sia inevitabile per chi ha il dono di saper scrivere con naturalezza e osservare con attenzione ciò che lo circonda.
    Belle descrizioni, bei personaggi, soprattutto Kostas, tanto espressivo a dispetto delle zero parole pronunciate.
    Poi c'è Rafael, l'ultimo, il predestinato, che deve portare a termine una missione e lo scopriremo solo nella terza parte.
    Devo confessare che il past mi era piaciuto di più, forse sarà perché lì si respirava la storia, la figura di Cristo, la caratterizzazione di Longino, delle descrizioni splendide, insomma si respirava una sorta di magia. Qui quella magia l'ho percepita poco, si sente che c'è in serbo qualcosa di grosso, ma come è già successo per altri regna un'atmosfera interlocutoria, di attesa per ciò che si espleterà più avanti.
    Detto questo è indubbio che uno dei primi due o tre posti non te li leva nessuno, ma io sto già pensando al tuo terzo capitolo che sarà senza dubbio qualcosa di eccezionale, non ho dubbi.
  11. .
    Ciao Thereal,
    io sono tra i pochi che avevano preferito il primo capitolo a questo. Sicuramente il ritmo del racconto precedente era più compassato, le descrizioni più dilatate, però a mio avviso eri riuscito a immergere il lettore in un'affascinante dimensione storica, davvero ben resa.
    Qui è tutto più frenetico, più veloce, più ritmato, ma molto più confuso. La cosa più ostica come detto riguarda la discordanza verbale, con tutti quei salti dal passato al presente che disturbano la lettura. Poi c'è davvero tanta carne al fuoco, forse troppa: si passa da una location all'altra in maniera repentina, senza pause. L'effetto è molto spettacolare, cinematografico, ma non si adatta moltissimo al genere letterario, o quantomeno avrebbe bisogno di una stesura più organica.
    La cosa sicura è che per te non ci sono problemi nel creare trame originali e avvincenti che tengono il lettore avvinto alle pagine.
  12. .
    Ciao Petunia,
    a mio parere hai fatto un passo avanti rispetto allo step precedente, tutto è più lineare e di immediata comprensione.
    Direi che il tuo poi è uno dei racconti che si integra meglio col precedente, dando vita a una storia organica e ben amalgamata.
    A me è piaciuto anche l'aggancio finale col libro di Koontz e la pandemia attuale; ciò che lasci sottintendere è suggestivo e allo stesso tempo spaventoso, ma tant'è, di teorie da complotto in questi mesi ne abbiamo sentite parecchie. Mi sono piaciute particolarmente anche le atmosfere tetre, da grande fratello, che mi affascinano sempre.
    L'unica cosa che mi lascia qualche dubbio è la scelta consapevole di Rosemary Kate a farla finita. Capisco la situazione in cui vive, ma è pur sempre giovane, un pò di speranza dovrebbe averla, e tre chilometri di spiaggia sono sempre qualcosa a cui aggrapparsi in attesa di qualcosa di meglio per il futuro. Insomma, è molto risoluta di andare fino in fondo, annientando qualsiasi istinto di sopravvivenza. Comunque a parte questo il pezzo mi ha convinto.
  13. .
    Ciao Molli,
    a questo giro mi hai fatto restare un pò a bocca asciutta. Sì, in effetti questo è un pezzo interlocutorio, dove non accade tantissimo, anche se si intravedono i fuochi d'artificio per il gran finale. Il racconto ambientato nel passato però mi aveva convinto di più, per le atmosfere che eri riuscito a creare, per i colpi di scena e anche per la gestione dei dialoghi. Qua i dialoghi mi sembrano meno convincenti, più forzati(il Papa che dice "sono tutto orecchi" faccio fatica a immaginarmelo).
    A proposito di Benedetto XVI, con quelle occhiatacce che tira e quella spocchia forse sei riuscito a renderlo ancora più antipatico di quello che è realmente.
    Per la forma ti segnalo due cose:
    E continuò: “Ti conosco bene mio caro Georg. Mi hai letto nel pensiero. E il mio pensiero corrisponde al tuo: stiamo pensando la stessa cosa, o meglio, alla stessa persona” sorrise. Troppe ripetizioni(pensiero, pensando) non suona bene, potevi costruire la frase in altro modo.
    avevano trovato il suo uomo e lo stavano conducendo in Vaticano. il loro uomo
    Attendo la terza parte con fiducia, sono sicuro che mi farai leggere un'altra bella storia.
  14. .
    Ciao Fante, questa volta mi sei piaciuto.
    La volta scorsa le troppe scene di guerra mi avevano deconcentrato alquanto, mentre questo presente me lo sono gustato proprio.
    Sì, forse anche senza il colpo ad effetto la qualità del pezzo non sarebbe diminuita, comunque secondo me ci può stare benissimo. Sei riuscito a rendere davvero bene il personaggio di Livio, la sua ossessione, il suo correre dietro ai propri fantasmi interiori, la sua tenacia. Il tutto si snoda davvero bene, in modo convincente.
    Mi manca solo un dettaglio all'appello, cercare di capire come ha fatto Livio a scoprire che Ennio in realtà è suo padre Vincenzo. Ma lo rileggerò e ci arriverò. Almeno spero.
  15. .
    Tante sono le considerazioni che mi vengono da fare dopo questa lettura. Prima di tutto in questo brano si palesa la tua vasta cultura, di cui mi avevi già dato un assaggio nei vari commenti postati sotto gli scritti degli autori di Sps. Ti confesso che mi hai fatto sentire di un'ignoranza abissale e subito dopo questa considerazione mi sono ritrovato a pensare alla fortuna dei tuoi amici, che poco alla volta, giorno dopo giorno, possono carpire un pò di questo sapere. Qui l'effetto è in verità un pò destabilizzante, perché vengono proposti un numero di nomi, situazioni e concetti impressionanti, che sembrano ubriacare il lettore come i liquori che tracanna senza sosta il tuo protagonista. Di sicuro mi è piaciuto molto di più il tuo primo racconto, l'ho trovato più fruibile, più semplice, però capisco la tua scelta, il voler dare vita a qualcosa di diverso, di più ambizioso, o comunque di più stimolante per te. Come hai scritto sopra sei conscio che questa scelta non piacerà a tutti e ci sarà chi si lascerà ammaliare da ciò che appare ostico e insormontabile e chi invece circumnavigherà l'ostacolo senza dargli troppa importanza. Chi scrive molto spesso lo fa per vanità, per piacere agli altri. Qui c'è poco di tutto ciò, c'è la voglia di portare avanti un discorso diverso, un gioco con se stessi, per raggiungere il traguardo attraverso la strada più disagevole e meno battuta che però, alla fine, regala soddisfazioni infinitamente maggiori.
986 replies since 30/12/2013
.