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Mi sudano le mani, non vedo niente. La visiera mi si sta appannando, per non parlare della maschera FFP2 che mi sta squarciando il setto nasale.Cerco di respirare piano, anche se il senso di claustrofobia è forte. Varco la linea tratteggiata che divide il reparto COVID in due: dalla parte pulita, passo alla parte sporca, sono in trincea. In un secondo, con un passo eccomi qui una ragazza di venticinque anni, infermiera, completamente insacchettata in una tuta di plastica bianca. Non mi sento un’eroina, non mi sento un angelo: sono una professionista ed un essere umano pieno di speranza. -
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Quando Eleonora entrò in salotto lui le andò incontro e le accarezzò la mano.
«Chi sei?» chiese la donna.
«Ivano, tuo marito» rispose lui.
Eleonora parve pensarci su, poi sorrise.
Come ogni volta, l'uomo tornò indietro di trent'anni, al giorno del loro matrimonio: lui un ragazzo di venticinque anni, lei una donna dal fascino unico.
«Sei sicuro di volerla sposare?» aveva chiesto sua madre.«Ha quasi vent'anni più di te.»
Lui aveva risposto che quando due anime s'incontrano le carte d'identità non servono. L'età è solo un inutile dettaglio.
Sorrise anche lui, abbracciandola dolcemente. Nonostante tutto, niente era cambiato. -
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Scrivo con un brufolo sotto al labbro, tanto voi non lo potete vedere. Le tende mi accompagnano mentre contemplo il muro di parole non dette che ho lasciato prima della quarantena.
Mai più di ora mi ritrovo a scappare. Leggo, studio, dipingo e soprattutto canto. Canto così forte perché penso che le mie stonature possano arrivare oltre il vetro come se il covid-19 gli rimbalzasse addosso come l’acqua su un cucchiaio.
Guardo fuori dalla tapparella, ricordandomi il sapore dell’ultima sigaretta: mi ritrovo a contare le cose cadute, come stelle ad Agosto. -
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Arrivano le stelle. Con il dito destro dritto le indico sul vetro. Da grande andrò sulla Luna. Ogni sera il papà ed io stiamo ad aspettare. A volte è tonda come una focaccina, mentre ora è uno spicchio sottilissimo. Il Papà dice che tra trent’anni faranno un autobus e sulla Luna ci andremo tutti quanti. Senza mascherine che mi screpolano il viso. Sorrido anche con i denti che si è preso il topolino. Si alza la voce della mamma: canta la nostra ninna nanna. Arrivano le stelle. Con il dito destro dritto le indico sul vetro. Buonanotte. -
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Dalle nove di sera a quindici anni passarono poco più di una manciata di secondi e quel brindisi mai consumato per festeggiare la promozione, adesso era un veleno nelle vene.
Era solo l’ennesimo viaggio di lavoro, non puoi questa volta rimandare? disse Mary, poi l’accusa inspiegabile di omicidio e poi su quel lettino con le braccia spalancate come un cristo che al posto dei chiodi ha aghi conficcati nelle braccia.
Aveva detto a Mary che avrebbe sbrigato la faccenda in poco tempo. Aspettami al ristorante, disse, alle nove in punto sarò lì.
Chissà se Mary è lì, oltre la vetrata. -
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Per alzarmi non ho fretta, con la quarantena stretta. Colazione, il sol caffè, un biscotto, quello c’è! Debbo andar a far la spesa. Sì ma poca,se no pesa. Metto su la mascherina. Do il buongiorno alla vicina, quella giovane e carina, che mi guarda con sospetto. Sconosciuto al suo cospetto. Sarà forse pel cappello e l’occhiale sotto quello? Con la maschera verdina come può la poverina, contemplar il mio sorriso, come quel che sempre ho in viso, alla fine dell’amore, che facciam per lunghe ore, in codesta prigionia, benedetta purchessia prolungata ancor vieppiù da quel virus di laggiù!
Edited by E©ly - 9/4/2020, 21:47 -
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Lo so che mi state guardando.
Io non mi curo di voi ma so che siete lì.
Vi vedo tutti.
Sento i vostri sguardi nascosti dietro a quelle finestre.
Anime prigioniere delle convenzioni. Schiavi dei decreti ministeriali.
Guerrieri da tastiera. Scrittori serialidi post contro chi non la pensa come voi, chi non si adegua al gregge.
Contro le nostre anime libere.
Voi non riuscirete a tenerci chiusi.
Noi continueremo a correre quando e quanto lo vorremo.
E voi, a poco a poco, vi estinguerete portando a spasso quei vostri inutili cani.
E, alla fine, il mondo ritornerà nostro.
Miao. -
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«Sì, tranquilla, appena ho tempo vengo a trovarti, mamma.»
«Adesso non posso, amico mio, sono molto preso, ma vedrai che un’ora per te la trovo.»
«Vero, hai ragione, non passo mai neppure a salutarti. Cristo, non ho mai tempo.»
Frasi ripetute infinite volte. Non lo trovavo mai per nessuno, il tempo, neanche per me. Correva come un treno ad alta velocità, su binari predefiniti, senza una stazione, una sosta. Lavoro, carriera, stress…
Ora pare non passare più.
Guardo intorno e vedo solo camici bianchi, monitor…qualcuno oltre il vetro.
«Ictus bruttino davvero, sa? Ci sente ma non può parlare, troppe lesioni. No, non recupera.»
Adesso ho tempo per rimpiangere. -
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Il tempo scandito dai telegiornali, dalle ore al pc. Scarico i moduli per l’autocertificazione, ne ho stampati tre da collezione.Specificare da via…a via…e come cavolo si chiama la via del supermercato? La spesa è una missione bellica: distanziare il nemico; sopprimere il passante killer senza mascherina. L’auto dei carabinieri mi toglie il respiro; mi segue, mi spia, mi affianca, mi ferma.
- Dove va? Autocertificazione!
Giuro che non so rispondere, indico il supermercato efaccio:- Là. Vado là. Non trovo il modulo e quello mi multa. Torno a casa senza soldi e senza spesa. Morirò di fame ai domiciliari ma tu, brutto virus bastardo, non mi avrai. -
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Eccoci quindi alla fine del primo capitolo, ambientato nel passato, di "Tutta un'altra storia."
Un concorso davvero non per tutti, l'abbiamo detto e ripetuto ma osservare lo svolgimento del primo step ci ha permesso di registrare alcune lacune che verranno colmate per un prosieguo più fluido, come l'area di voto che verrà dal prossimo step aperta soltanto il tempo strettamente necessario a permettere la votazione senza restare aperto come un bordello cubano per così tanti giorni. E altre cosucce.
Ma non siamo qui per questo, siamo qui per applaudire a tutti i coraggiosi che hanno affrontato questa sfida niente affatto scontata e ai primi classificati e quindi trombino le squilli e tamburino i rulli perAkimizu al primo posto assoluto con Una nuova armonia a 44 punti
mentre al secondo posto, un ex aequo al fil di voto e che quindi vede piazzati in seconda posizione
Bar Abbas con il suo Babi Yar
e
Dalcapa con Il dito medio di Maria pari a 32 punti
ex aequo che libera quindi il terzo posto sul quale si avventa come un gheppio il bravo
Superricardo con Ciò che sveglio Steno con 23 punti
Vi allego quindi lo screen con la classifica e la votazione completa e vi ricordo che nulla è ancora detto, col mio voto posso confermare o ribaltare il ris... ah no, scusate...
Siete voi che - qualsiasi sia il risultato ottenuto in questo capitolo - potete ribaltare il risultato nel secondo capitolo e poi nel terzo e accedere ai bellissimi premi in palio ma soprattutto avere la possibilità di vedere il vostro romanzo in libreria e nel Prime di Amazon.
Ci vediamo presto e complimenti a tutti, anche ai nuovi che come battesimo su SPS hanno scelto un concorso così complesso.
Vi amo.
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Sfuggito mi fu, auguri vecchia roccia. 
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La sua età non ci è data di saperla, si narra che fosse la colf della regina Elisabetta, dalla quale avrebbe ereditato la prima lettera del suo nome, ma non si hanno certezze al rigurardo.
Quello che è certo e che oggi si brinda a uno dei pilastri di Scrittori Per Sempre come forum, sito e associazione, il bosone sempre pronto a fare il lavoro sporco, ma con precisione ed eleganza.
Grazie. -
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L'autrice ha espressamente chiesto il ritiro di quest'opera dal concorso, pertanto non è più possibile votarla. Chi l'avesse già fatto dovrà cambiare preferenza.
Grazie. -
.però dato che sono talmente nuovo che non ho nemmeno ancora usato il Perlana
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Mangal alle luci
Parnassius ai popcorn
Bosone dirige i buttafuori
e Vivonic via col rullo di tamburi
... ou ou, dov'è la corda per alzare il sipario? Ah, eccola, carogna...
Eccoci, vi diamo il benvenuto a Tutta un'altra storia, capitolo 1.
Il passato, così sconfinato eppure abusato in ogni genere di arte, anche perché abusare del futuro c'est pas possible.
E vi accorgerete che i vostri racconti messi insieme toccano ogni secolo degli scorsi duemila anni o quasi e prima che mi dimentichi vorrei ringraziare gli autori che hanno mandato racconti che per quanto belli erano fuori tema e non possono gareggiare. Contiamo di avervi con noi al prossimo step.
Quindi ciancio alle bande e via libera al confronto, a quest'arena virtuale dove invece delle spade e delle lance al massimo ci ficchiamo l'un l'altro un colpo di dizionario.
Non ci stancheremo mai mai di ripeterlo, vogliamo uno scontro leale, niente colpi bassi e quando suona la campanella tutti all'angolo.
Perché - come diceva Rocky - un confronto costruttivo fa bene a chi scrive e a chi legge, a chi fa una critica e a chi la riceve.
E siccome ci sono diversi nuovi arrivati, ci tengo a sottolinearlo ancora, massimo rispetto a dispetto (l'assonanza è stata ricercata per giorni) di qualsiasi sia il nostro parere.
Cliccate qui per una definizione più esaustiva di "commento" su SPS.
Avete il tempo di commentare con calma, mentre noi rifiliamo il nostro prossimo contest inchiomusicale e ve lo piazziamo a breve fra capo e pollo.
Buon divertimento, orsù, fateci vedere come sempre che ha un senso tutto quello che facciamo, ché tutti i ragazzi che hanno operato dietro le quinte hanno lavorato più sodo di un uovo dimenticato per giorni in un bollitore affinché TAS sia un concorso fotonico come gli altri.
Grazie, staff.
Si apra, dunque!
Edited by E©ly - 26/2/2020, 19:31
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