Scrittori per sempre

Votes taken by caipiroska

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    Grazie Mangal!!!
    Chissà perchè mi era sfuggito questo ringraziamento!
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    Achi, grazie!!!
    Ma prima d'inoltrarti nella lettura dovevi informarti su gli effetti collaterali: qualcuno è un pò inquietante a dir la verità...
    Fammi sapere!
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    Nome e cognome anche per me, grazie.
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    Sono senza parole Tom.
    Quello che hai scritto è l'ultimo, inaspettato, regalo di questo strano Natale.
    Grazie di cuore!
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    Grazie Ele!!!
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    Grazie!!!
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    Wow!!!
    Non me lo aspettavo davvero il podio con tutti questi brillanti racconti!!!
    Grazie a tutti!
    Complimenti Resdei! Hai vinto alla grande!
    E complimenti a tutti gli scrittori e allo staff per avermi offerto ancora un'imperdibile occasione di confronto!!!
  8. .
    Ciao Achillu,
    un bel ritorno con il botto, non c'è che dire!
    Mi piace lo sguardo impassibile e senza filtri con il quale guardi, annoti e riporti i fatti della vita vera.
    Senza orpelli e senza sforzarti per smorzare gli angoli di una scomoda realtà, ci presenti Lucia e Massimo, Tiziana e Giorgio e una vecchia che passava di là per essere derubata. Ognuno nel tuo racconto recita alla perfezione la propria parte: così Tiziana è una mamma poco presente in modo che si possa "comprendere" l'atteggiamento di Massimo e Giorgio è un uomo manesco e burbero e di conseguenza Lucia è presentata come distimica.
    La vecchia invece è la vecchia.
    In un contesto di degrado fisico e mentale ci presenti dei personaggi che, ahimè, fanno parte del quotidiano di tutti noi e l'indifferenza, cioè il distacco con il quale riesci a narrare la storia, è una inaspettata fonte di disagio aggiunta.

    Con un astratto rigore formale molto pertinente, con la chiarezza espositiva che ti appartiene e con la mistica flemma inglese che hai, sembri dire al pubblico incredulo e attonito: "Questo è quello che c'è in giro. Buon pomeriggio."
    E te ne vai.
    Silenzio in sala.
    Applausi.
  9. .
    Ciao Mangal,
    trovo che l'uso della prima persona sia molto funzionale al racconto perchè lo rende quasi una confessione dove il protagonista, con il capo coperto di cenere e un velo di vergogna, prova a esorcizzare gli eventi per giustificarli. Per provare a capirli lui per primo (che poi queste cose non si capiscono mai: si fanno e basta. Motivi? Mille e nessuno valido).
    Il racconto di conseguenza risulta un po' asettico e privo di quel pathos che la situazione richiederebbe ma, per come ho inteso io la funzione di questo brano, non è questo il punto d'arrivo prefissato e nemmeno il più importante. Lo scopo del brano sembra quello di esorcizzare un evento astratto: dandogli la forma di un racconto è più facile da visualizzare e rendere vero un evento che altrimenti parrebbe assurdo.
    Già, perchè il protagonista è presentato come una persona alla quale non manca niente, quindi perchè cade così in basso? Perchè mortifica la famiglia, se stesso e tutto l'universo che gravitava intorno a lui? Logicamente anche qui non c'è risposta.
    E' un racconto molto triste, senza risposte, senza la volontà di renderlo accattivante, ma solo un resoconto fedele della realtà.
    Quindi un racconto un po' spoglio, ma dove in realtà accade qualcosa di molto potente: è come se il protagonista si spogliasse e nudo, solo con la sua colpa, chiedesse pietà.
    L'altra figura importante, anzi, fondamentale è Cinzia.
    In questo Flash ci sono alcuni racconti di donne che subiscono violenza: alcune risorgono come fenici, altre soccombono. Leggendoli mi sono chiesta: e cosa fanno le donne durante? Dove per durante s'intende il periodo tra l'inizio di una situazione negativa e la sua conclusione.
    Io li chiamo "interventi da donna defibrillatore" dove la protagonista alza le piastre, grida "Libera!" e riversa un'infinità di watt sul torace dell'uomo smarrito. Sul cuore.
    Di base ci deve essere l'amore, certo, e in questo racconto c'è.

    Quello che si legge tra le righe di questo brano è bellissimo e struggente, una vera dichiarazione d'amore senza età: ti vengo a prendere nel baratro dove sei caduto, soffro con te la tua mancanza e insieme risaliremo piano piano in superficie.
    Altro che il vissero felici e contenti delle favole!
    Di più, molto di più, perchè questo è realtà!
  10. .
    Ciao Speaking-Flower,
    mi piace questo testo sospeso, questa cronaca di un pomeriggio tra nonno e nipote nella quiete di un parco, dove non accade niente di spettacolare, ma il miracolo è essere insieme anche in quel pomeriggio, a gustare il sapore perfetto del presente. Nonno e nipote hanno un rapporto invidiabile, fatto di stima e sincero affetto e già questo basterebbe, con i tempi che corrono, per far diventare questa cronaca un fatto eccezionale...
    Il registro narrativo ogni tanto si arricciola in maniera un pò pesante e prolissa: va bene che non ci sono mete prestabilite da raggiungere, nel senso che non c'è una vera e propria azione da perseguire, ma sottolineare troppo i vari concetti appesantisce inutilmente il testo.
    Avrei omesso l'informazione del passato da fantino del nonno: non serve e ti mette nella condizione di dover spiegare perchè un claudicante attenda con ansia di andare a fare una camminata. Non può essere la ricerca della natura (vive in campagna) e nemmeno la compagnia del nipote (potevano giocare a scacchi), quindi, dato che nel testo non ha seguito, depennerei il dato.
    Stesso discorso per Mariele: o mi dai un aggancio per giustificare la sua presenza (magari sono amanti...) oppure rimani sul vago: incontra una vecchia conoscenza e chiacchierano piacevolmente per rivangare i vecchi tempi. O qualcosa di simile.
    L'exicipit lo percepisco originale, ma un pò forzato. La forzatura, a mio avviso, sta nel fatto che Thomas sembra leggere un libro di favole al nonno e questo mi destabilizza l'idea che mi ero fatta di Gustave (un erudito a riposo). Per carità, ci sta benissimo la lettura di una favola, ma deve essere meglio giustificata.
    Molto inerente il titolo con il racconto: sei riuscito a rendere corposi questi granelli di felicità e a renderli importanti, quasi indispensabili per il vecchio. e Probabilmente anche per il nipote.
    Complimenti.
  11. .
    Ciao B&S,
    c'è veramente tanto in questo racconto: descrivi il percorso difficile di Adelaide che, attraverso orribili situazioni, arriva a conoscere se stessa.
    A darsi meriti e valore.
    Il prezzo? Altissimo purtroppo.
    Ma la tua protagonista non si lascia schiacciare dal peso (per molti insostenibile) del senso di colpa, e risorge come una fenice, usando la consapevolezza acquisita per aiutare le donne che stanno vivendo il suo stesso dramma.
    L'altro protagonista del racconto è lo sguardo. Mi ha colpita la descrizione che ne fai e come sei riuscita a renderlo la chiave d'accesso a queste vite nell'ombra: sfuggente, mai diretto, impegnato a nascondere l'anima turbata. Manca qualcosa in quegli sguardi, e la sensibilità nel cogliere quell'assenza è un'abilità che, purtroppo, si acquisisce solo sul campo.
    CITAZIONE
    E per uscirne ha dovuto tradire se stessa, la sua mente e il suo cuore, ha dovuto forzare la sua mano e distruggerlo, quell'abisso, e insieme distruggersi un po' anche lei.

    Riformulerei la frase evitando le ripetizioni di ha dovuto e dei possessivi, toglierei anche lei:
    E per uscirne ha dovuto tradire se stessa, la sua mente e il suo cuore, obbligando la mano a distruggere quell'abisso, e insieme distruggersi un pò.

    Nel testo non c'è un vero e proprio messaggio di speranza, ma un'esortazione a fare qualcosa, a non lasciarsi sopraffare da una situazione che va nella direzione sbagliata, e che alcune, pur intuendone la pericolosità, si ostinano a percorrere.
    I perchè di questa scelta sono molteplici e, il più delle volte, incomprensibili.
    E' interessante notare che in natura questo comportamento non esiste: di solito è la femmina che sceglie il compagno e, se non va bene, gira la coda e se ne va.
    Cosa ci siamo dimenticate?
  12. .
    Ciao Conrad Siever,
    la prima cosa che mi viene da dirti è "Peccato!"
    Sì, peccato perchè la storia che hai proposto è molto ricca e intensa, ma a un certo punto mi sono persa e tutt'ora non riesco a riallacciare in maniera soddisfacente i fili della trama. Mi rimane la strana sensazione di aver letto due storie distinte cucite insieme frettolosamente e con poca cura. Sembra quasi che dal momento in cui entra in scena Carl (a proposito, chi è?) inizi un nuovo racconto: fino a quel punto hai proposto i ricordi e le sensazioni di un professore della Sorbona che sembra rivangare quasi con piacere dei frammenti del passato (no, aspetta, ma dopo muore? Quindi come fa a ricordare? Quando, ricorda?) e dopo descrivi la scena di una specie di agguato ( con immagini intese ed efficaci, complimenti!). Poi siamo davanti a un plotone d'esecuzione e il racconto finisce.
    In effetti non dici da nessuna parte che il professore muore, quindi quelli iniziali possono essere davvero i suoi ricordi, ma al fine di quello che hai proposto il tutto non regge in maniera soddisfacente.
    Non capisco nemmeno la scelta di cambiare l'io narrante ( a meno di due testi già scritti uniti in maniera veloce...), che non aiuta a comprendere il testo, anzi, aggiunge confusione a una situazione già poco solida.
    Suggerirei di andare a capo, almeno con i dialoghi.
    Da quello che hai proposto mi è arrivato il livello di potenza della tua voce e questo mi è piaciuto molto: s'intuisce la profondità del pensiero di Dean, ma la struttura ballerina dell'intero testo non mi ha fatto apprezzare fino in fondo ciò che volevi dire.
  13. .
    Ciao a tutti e grazie del graditissimo passaggio!
    Sapevo di osare un pò troppo con questo brano, ma va bè...
    Sì, questo è il mio personalissimo seguito della favola della Sirenetta (sorvolo sul fatto che nel testo originale si trasforma in schiuma di mare...).
    In generale mi ha sempre incuriosito la clausola del "felici per sempre" a chiusura delle favole: per sempre sì, ma fino a quando? E i loro congiunti?
    Per scrivere questa storia più che al genere fantastico mi sono ispirata al realismo magico (cito Wikipedia:... in questa corrente letteraria si rimane affascinati e un pò sorpresi perchè le tematiche sovrannaturali sono esposte con innocente sincerità, come se gli eventi fossero tranquillamente classificati nella norma).
    Quindi mi sono immaginata questa Sirenetta giovane e muta che per sempre sorvolerà i secoli, con l'unico scopo di amare. Il risultato? Sarà quello di veder invecchiare e morire i suoi figli.
    Sono un pò contorta...
    Rispondo a Dafne: il finale mi ha obbligato a fare un triplo avvitamento carpiato all'indietro in apnea per rientrare in uno degli exicipit! Il risultato è quella manciata d'ironia finale che di solito non mi appartiene... Però, dando per scontato che stiamo parlando di personaggi delle favole, mi sono permessa la battuta su Belle: sì, forse a Victor poteva andar peggio perchè è risaputo che a Belle piacciono le... Bestie.
    Quindi Victor è il figlio di Ariel: chissà quanti ne ha avuti e quanti ne avrà!

    Mi scuso se a molti la lettura ha aggrovigliato il cervello: pensavo bastasse inserire il nome Ariel per dare una chiave di lettura al testo, anche se in effetti rimane un pò criptico. Colpa mia, sorry!
    Il fatto che sia arrivato a Stefia però mi rincuora!
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    Ciao,
    io sono più romantica e credo che sarà la morte a scegliere come e quando mi avrà: un incontro al buio, diciamo.
    Senza fattura, logicamente: le cose oscure si fanno... al nero.
    Comunque avvelenarsi con un amore comprato mi sembra proprio una bella immagine.
    In generale penso che parli di morte chi è assetato di vita: quindi provo sempre simpatia per chi evoca l'Oscura Signora.
    Sono quelli che dicono "Va tutto bene" invece, che mi lasciano perplessa...
  15. .
    Ottima idea!
167 replies since 30/9/2016
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