Scrittori per sempre

Posts written by Giancarlo Gravili

  1. .
    Di questo racconto s'apprezza molto l'idea di ricreare una certa atmosfera e di tirare il lettore dentro di essa. Riviviamo con l'autore quei tempi lontani e quel mondo d'occupazione nazista in Francia. Mondi e personaggi appaiono nelle loro figure anche se non sempre il racconto riesce a caratterizzarli al meglio per consentirne un'adeguata comprensione, ma forse è questo l'intento. La trama non appare troppo lineare nello svolgimento e comunque d'apprezzare l'intenzione di trasmettere la foga degli eventi attraverso la scrittura.
    Sull'excipit bisogna cogliere l'ironia della fucilazione e in ogni caso un gravoso pezzo di storia ci viene riproposto e l'apprezzamento va soprattutto alla volontà di ricreare quei tempi in cui il concetto di libertà dell'uomo sopra ogni cosa era principe. Grazie autore a rileggerti.
  2. .
    Grazie Pet, l'interpretazione è suggestiva nelle immagini e fotografa questi tempi. Accanto alla tua se ne può leggere anche un'altra che è nascosta nella figura del vecchio cimitero se la consideri non come metafora ma come luogo reale...
  3. .
    Scorre la sera
    lenta
    impalpabile
    Scorre la sera
    come una sigaretta
    Guardo lampioni spenti
    Guardo un cielo che non c’è
    Un vecchio cimitero dorme…

    E luci d’auto passano accanto
    Qualcuno accende un’altra sigaretta
    dietro la maschera
    Qualcun’altro attende
    alla fermata dell’autobus

    Rumori che vanno
    vite che vagano…

    Io sono lì
    o altrove
    immerso nella pioggia senza luce

    Rimpiango,
    rimpiango dimensioni
    e mi sento notte,
    notte di me stesso
    e son forse vita
    oppure morte.
  4. .
    Gli Appromessi Sposi del lago di Gutrhoolmistrudel


    «Quel ramo del lago di Gutrhoolmistrudel che volge il guardo verso le montagne di Molmettungrenstraamberg segna il confine tra le terre dei Gimildringulp e quelle delli Ulgstrolminculen.
    Un'ansa dello istesso trovasi diritta portare allo villaggio di Gimildringulp, incastonato a mo di estuario di mare e di contorno fanno poi serie di monti a forma di cono, tanto che in lingua locale vengon detti i Gelatonpannuldhom.
    Intersecano fra loro anca gnuna serie di struduzzole che per il loro andare tortuoso seguon calli e monti nel pede della montagna e finiscon sempre dove non devono, tanto che li viandanti chiamano esse con nome di Docazzostiamoandaltumdine.»

    Per una di esse tornava, bel bello dalla passeggiata, una mattina di cielo terso e dall'aspetto cirro patico dei nembi, il curato della parrocchia d'un villaggio in quei loci situato.
    Ei teneva la testa bassa, intento a leggere playboyscout, e diceva le sue orazioni in silenzio mormoroso: «Uhmmmmmmmmm, uhmmmmm, slurp, slurp, bonazzagnaccahummmm, uhmmmmmm, porc, slurponem, slurponem...»
    Arrivato che fubbe a una isvolta, segnata da un tabernacolo recante iscritta per la taverna della Bernarda, presentossi a lui due ceffi brutti ma buoni che, senza troppo rigirar lo spiedo, gli sussurrarono all'orecchi alcune cose che dir non si puotono alla luce del sole e che riguardavano fatti della vita del villaggio di cui ei stesso curava l'anima.
    Leggite e saprete.
    Però imprima d'abbandonarlo alle sue penitenzie li portarono via lo breviario e pello percorso de ritorno s'udittero ancho loro far molta penitenza e dir salmi mugugliando: “uhmmmmmmm,, por, porc, bonazzolm, hummmmmmmm...”

    Volse la sera verso li monti e li loci chiudettero gli occh alla lusch.
    Rara è la bellezza ispecie quanno di molto è desiderata e in quei tempi le pulzelle ginirose e pulcherrime non ammancavano.

    In tali loci, in particolare a Gulminzinnedaurl, viveva pulzella di rarissima bellezza, era la più desiderata e trovavasi nella condizione di figlia dello borgomastroohlm.
    Nell'opposta sponda, v'era il villaggio di Ulgstrolminoort con a capo uomo d'irreprensibile onestà, uno certo Burlumpeenstronzen, il figlio dello quale amoreggiava nascostamente colla bella Gulminzinnedaurl, eo chiamavasi Molosturolavandinen e di occupanza faceva lo giusta tubi.
    La rivalità tra le due sponde era tanta da odiasse entrambo le parti income gatti e topi, imperò lo scambia de commercio tra li due per necessitade avveniva regolarmente como nulla infosse.
    La tranquillità delle terre era comunque riguardata dallo persistente e duraturo ingnorarse a videnda.
    Queste terre erano facenti zolla dello vasto contado govarnato dallo temibilissimo don Rodrigoosticazzohlm, lo quale imponeva tasse e balzelli su tutta li possedimenta sui.

    Ma tornamo alli due innamorati della historia... Li giovini si incontravano di nascosto in quando che lo traghetto, che faceva spola tra li du rami dello lago, intraccava a terra. Elli salivano collo pretesto de recar mercanzie vari, ricambi de tubi l'uno e farine l'altra. In bordo dello battello locustre, lo cui nome era Titanicscussen, accadivano li tubamenti amorosi.
    La giovine pulzella avea come amico e confidente lo parroco dello posto,
    tal don Abbonussaccionuddohlm, allo quale avea confidato dello sconfinante amore per lo bello tubarolo e puro anche la inloro decisione de sposasse lo presto più possibile.
    Lo vecchio incurato con bonissimo core avea promesso di ispuzzarli allo scadere dello mese insuccessivo allo quarto jorno dello secondo mese dopo lo sesto che segna la metà dell'anno.
    La contentezza delli tubini non dicosi la qual era e tutto prociadia pello mellio.

    Ma non totte le ciambelli escon colle terga de fora e allora lo infero don Rodrigoosticazzohlm, che imperitamente amava Gulminzinnedaurl, sentutosi padrone de tutto e anco della fanciulla prominente allo prominente matrimonio, facendo inseguitare la istessa, avea scopertuto, indopo aver fatto torturare dai suoi scagnozzi Braviarumperculom il malcapitato parroco, della promessa di sposi e avea predisposto con minacce che tal matrimogno non aveva da fasse.
    Minacce giornaliere arrivavano accossì a don Abbonussaccionuddohlm, lo quale impovaretto cominzava a trovar mille ascuse pello posporre date e nozze.

    «Cara figliola insposarse in quella data nun conviene e porta male, rimandamo allo secondo jorno dello mese appresso allo quale poscia viene la semana terza della seguitante quartina de jornate prima dell'equinozio successivo a quello insolare della bella stagione»

    Insomma con queste parole prendeva letteralmente pello culo la povaretta Gulminzinnedaurl.
    Cosa fare allora?

    Lo giovin Molosturolavandinen, che anch'eo possidiva qualche amico informato dei fatti, venitte a scoprire l'ordita trama e informatte l'amata de tutto.
    Entrambi allora presero una decisione terribile: cognoscendo un tale, certo fra Cristoforofobenen, ch'avea rivendita d'animali esotici, acquistarono dal di lui negozio uno centinaio di «pulci da circo bubboniche»: animalucci tanto simpatici ma altrettanto fastidiosissimi moltiplicatori di se stessi allo inverosimile (eran pur chiamate pulci trombine bubboniche) e recatrici di orribile prurito con lo contatto loro istesso.
    Lo piano era de distribuire nelle tubature dei villaggi tali ospiti e indopo l'epidemia provocata inscappare collo traghetto lacustre verso la sponda nord del lago di Gutrhoolmistrudel, indove poscia una corriera li avrebbe condotti lontano dalli possedimenti di don Rodrigoosticazzohlm.
    Lo verno copioso se mostrava e le lagrime delli amanti presto saria sol ricordo sulle sponde dell'ameno lago che lo guardo volge dove il tramonto si corica dietro li monti.
    Quanno che l'amore vole avere se istesso nulla fortitudo pote vincere e lo maligno ava da inchinassese alla veritade sua.
    Per poter rimanere immuni alla pidemia, i due s'erano inzolfati tutti di zolfo delle solfatare dei Campi Flegrei: era codella l'unico rimedio esistente per affermare lo pruritone delle pulci bubbone.
    Lo primo ca cominciatte a prurirse tutto infu lo sfortunato don Abbonussaccionuddohlm. Lo prelato fue invisto currere ignudo grattandose lo culetto collo messale addiverso lo lago e dopo appresso non meno de ore due tutti l'altri abitanti.
    Istessa scena nello castello dello cattivissimo don Rodrigoosticazzohlm: eo fattose ispogliare tutto dai servitori si facette legare allo giogo dei buoi aratori e, inmentre che la terra venia lavorata, eo istesso strusciava collo sedere in su essa avendone gran piacere. Purtroppo anco li buoi aveano preso le puci e correvano di tal guisa manco fossero parenti del cugino della monaca di Monza, che gestiva uno circuito in cui facevano le gare colli carri da corsa. Così oltre allo culo il cattivone se giocatte interra puro tutto l'apparato idraulico sottostante.
    Soddisfatti e contenti intanto i due amanti s'erano salisciuti sullo traghetto e Molosturolavandinen avea impuro appagato, con gran somma, lo capitano traghettatore affinché li asposatte a bordo una volta appreso il largo.
    Tutto precedeva per lo meglio: lo lago pullulava tutto in sulle rive de gente iettatasi indentro pe sfuggire alle tremende pulci e li sogni dei due tubini se potevano accossì avverare.
    La stagione era, come diciuto in preambolo prima, inclemente e lo lago avea talmente attanto agghiacciato le sue acque, che s'erano venuto formando alti ammassi di agghiaccio, tanto bianco da brillare sulle ondine del lago.
    Ma lo tutto era nella consuetudine e lo capitano era omo lacustris di grando esperienzia.
    Lo tutto era appronto pello matrimogno dello anno e, messisi tutti in poma magna magna, sulla tolda della nave lo impettito comandande appressavasi a far cerimogna.

    «Voi tu Molosturolavandinen delli Ulgstrolminculen apprendere in moliera la aqquì presenziata Gulminzinnedaurl delli Gimildringulp?»

    E nello mentre leggiva tal menzione, collo gomito sinistro andò a girare lo timone dello traghetto che cambiatte repentinamente rotta senza che niuno se ne accorgette.
    Accosì nella fredda serata sopragnunta, immentre Gulminzinnedaurl stava per addicere lo famigerato si, uno sparanco de acqua agghiacciata se paratte in fronte allo naviglio che inesorabilmente vi urtatte incontro.
    Nel far di minuti pochi l'enorme squarcio, sulla fiancata prodotta dell'imbarcazione, ne causatte il di essa affundamento con ammollo generale dei celebranti e dei promissi asposi che divinnero i promissi acquosi.

    Ma lo fato avvolle che su quel ramo del lago di Gutrhoolmistrudel, che lo sguardo avvolge indove tramonta quello che sappiamo, passasse collo suo sottoammarino “Nautidilusso” lo capitano Nemoacasa.
    Eo immantinente assoccorrette li affogati e dopo averli riaffrescati e sentuta la di loro historia, commossosi sino alle lagrime, vestito da calamaro presidenziale li asposò nel fondo degli abissi lacustri e poscia da questa avvicenza nacquette sì tal bella bimba che fue di crescenza bella e forte.
    Nomata Alicedilagoholminstrudel e che ebbe rinomata e prospera discendenzia nelli secoli dopo.

    Asfinisce veramente così la vera historia delli «Appromessi Sposi del lago di Gutrhoolmistrudel»
  5. .
    Mi riporta indietro a dei ricordi questo racconto... e ringrazio l'autore per avermi proiettato nella visione del film Barry Lindon facendomi rivivere quelle atmosfere. Sullo sfondo della bella caratterizzazione dei personaggi scorre la trama della fine di Napoleone in quel di Waterloo
    dove i destini del mondo cambiarono... Belle soprattutto le descrizioni storiche con quel loro delicato accenno e il lettore gode nel vedere con i propri occhi quel pezzo di storia. la narrazione risulta ben strutturata e la scrittura è di mano esperta. Il comparire della storia nella vita di alcuni personaggi regala stralci di vedute personali e in fondo rivela l'amore per la storia e magari il desiderio di trovarsi indietro nel tempo e rivivere i grandi fatti del passato, quei fatti che hanno modellato gli eventi evolutivi della storia. Nell'analisi della scrittura non ho notato intoppi o altro, lo stile è quello personale dell'autore che sempre si fa leggere con attenzione e porta il lettore verso conclusioni giuste ed esatte senza essere ridondante nel linguaggio o nelle descrizioni degli eventi. Complimenti.
  6. .
    E fu così che la vita di alcuni fu la vita di altri e le nostre vite raccontate parevano uguali eppure profondamente diverse...
    È questa la potenza magnifica della condivisione d'anime.
    E scalzo dei miei ricordi i ricordi dell'autore divengono i miei, tremo al pensiero dell'accappatoio bianco e il compagno e il babbo che non c'è e viali alberati e autobus... e basta se non m'accorgo dei capelli bianchi.
    Guarda e stupisci, o no? Vita o Vida cosa importa, noi eravamo questi e questo vivevamo e poco importa la trama e poco importa il resto, s'era lì a vivere quel racconto e quel racconto è mio o tuo o di tanti altri che ricordano occhi e accappatoi, che ricordano pulsare l'anima verso il futuro... e ora che il futuro pulsa indietro lo riviviamo con quel blocco in gola che ci costringe a bere il bicchiere amaro dell'esistenza. Grazie Tom.
  7. .
    Racconto che sa "raccontare"... l'autore riesce a coinvolgere il lettore tenendolo per mano nel proseguire della trama che a parte alcune scarne caratterizzazioni risulta ben omogenea nel suo scorrere. I periodi sono allineati senza intoppi e le proposizioni rendono semplice e scorrevole la lettura. Bello questo ricordo che "taglia il cuore" come quelle frange del tappeto e riporta in vita chi non c'è più dando una positività dell'esistere anche quando l'avvenimento non è bellissimo. Il ricordo diviene leggera carezza anche nel momento tragico dell'addio ai propri cari. Un velo melanconico che ci porta a vedere realmente lo scorrere del tempo e come i nostri ricordi possano alleviare e addolcire la crudezza della vita. Ben scritto, grazie per questa commovente pagina di vita.
  8. .
    Siamo come la polvere d'una strada di campagna trasportata dal vento...
  9. .
    Tu

    E io ti sputo merdoso essere che vivi nei tombini…
    Che vita di puzzo che fai
    sempre immerso nei liquami
    sempre intinto di intingoli esanimi
    Privi di vita
    solo scaglie di formaggi ammuffiti
    E vivi nella merda
    ogni giorni ti rotoli nel tuo elemento quotidiano
    e ricordi momenti passati
    quando ti fermavi alla pompa di benzina e mettevi cinquemila lire
    e in più quello stronzo di benzinaio ti puliva i vetri
    «Acqua e olio? Tutto a posto?»
    «Ma faffanculo, da te non vengo più metti l’acqua nella benzina»

    Si beveva benzina e gasolio
    Tu merdoso essere ti sporcavi le mani di pece e d’olio
    eri un meccanico
    un artigiano
    un falegname
    un ortolano

    Guarda oggi al mercato la frutta costa mille lire al chilo
    Il cinema costa cinquemila
    e ieri ho appunto messo cinquemila di benzina e mio padre mi ha dato ventimila di paga…
    Ma poi quel cazzo di benzinaio capiva sempre male…
    «Gino, metti cinquemila»
    E giù venticinquemila di benzina e addio soldi del sabato e niente cinema
    Sì, tu merdoso che vedevi il Nome della Rosa al teatro Apollo
    e ti crogiolavi nel tuo canale di scolo
    ed eri te stesso nel mondo sommerso
    Eppure
    forse
    tu vivevi
    più di quanto faccia io adesso...
  10. .
    Racconto che percorre il metro della storia e questa è percorsa con gli occhi di chi seduto su una panchina, mentre legge il giornale, guarda il mondo nel scorrere e in questo mondo egli si traveste in cento volti e cento nomi e nelle restrizioni si palesa tutta l'insofferenza del protagonista e per gli altri, prevale una vena di egoismo. Tracce di vita quotidiana e d'affanni personali intercalati nel momento storico. La trama si è scritta da sola e il reportage dei fatti dipinge con tratti larghi e ampi dei personaggi che potrebbero avere mille volti differenti nella storia stessa come già rimarcato. Narrazione scorrevole semplice e senza elevate cime di scrittura, molto asettica... Un lavoro che non mi ha lasciato quel segno che una vicenda così tragica dovrebbe ispirare, sembra quasi che non sia vissuta dentro. Mi dispiace ma il mio giudizio è negativo. Ciao e alla prossima scrittura.

    Edited by Giancarlo Gravili - 22/12/2020, 11:58
  11. .
    Tratto che rincorre l'essere dell'autore, forte e deciso e senza troppi fronzoli... il vivere viene fotografato nelle sue scene e queste cambiano nel divenire degli eventi. Ottima la scrittura che non s'appoggia sul classico svolgimento ma prende per il bavero il lettore e gli sputa la storia e lo fa talmente bene che il lettore dopo deve asciugare la coscienza per comprendere che le realtà della vita sono tante e non solo quella in cui vive la sua retorica. IL racconto si legge come vuole che l'autore venga letto e il suo obiettivo viene raggiunto. Abile osservatore e intercalato totalmente con la realtà che lo circonda il nostro autore riesce a trascinarci perfettamente nella scena che descrive e se poi il senso e la trama possono cambiare a seconda della sensibilità del lettore, questo non conta. Abbiamo davanti il mondo così com'è e tal quale lo descrive che scrive e non possiamo che fare plauso e complimenti.
  12. .
    La poesia della narrazione nasconde sempre il dolore dell'anima... E così la trama ci svela il lato nero dei sogni, quello che non ti aspetti da un sogno e poi ci pensa la vita reale a fare il resto. Il racconto si svolge nella trama d'un film e il lettore oltre ad essere catturato riesce a focalizzare mentalmente le immagini che appaiono dalla scrittura. La trama scorre sul doppio binario vita morte e seppur prevale la negatività si sente tutto il fruscio del tormento interiore della protagonista femminile e in questo atto tragico della vita la penna sa descrivere con melanconica visione tutto il pessimismo che viene edulcorato proprio dai toni delicati con cui il nero viene dipinto.
    Scrittura esperta e interiormente profonda nella visione e nel modo di porsi al lettore che vede la storia narrata dai due lati della vita e da due personaggi differenti che si raccontano e che raccontano agli altri. Piaciutissimissimo!
  13. .
    Mamma mia proprio una vacanza del menga... Racconto fresco e divertente che ci trasporta in una montagna all nature e la felice vacanza si trasforma in un grande raccoglitore di dolori de panza. Colpa dei funghi, delle rocce friabili, delle lavatrici che danzano e delle auto che si scassano e di quel posto lontano dalla valle, sì, ma quella delle lacrime, dove qualcosa esiste, qui in questo luogo frequentato dalla quiete ogni singola ora è caratterizzata da un comico divenire. La trama è semplice e scorrevole e la narrazione s'adegua ad essa con uso di proposizioni ben articolate e non complesse. Un giudizio più che positivo sul racconto che ci ha fatto sorridere sulla vita e non è da poco...
  14. .
    Sposo in toto il racconto, ho apprezzato il metro narrativo e nella trama miscelata dell'humus dei giorni attuali mi sono catapultato interamente. i hai fatto venire in mente un bel periodo della mia vita nel quale mi ritrovai immerso in un progetto di riqualificazione sociale e umana del territorio attraverso la creazione d'una struttura sportiva e ho riflettuto su quanto sia arduo creare una bottega della felicità. Forse ognuno di noi ne avrebbe bisogno perché attraverso la condivisione di essenze si curano i mali delle assenze interiori.
    Nella bottega della felicita si può ritrovare l'istante che tutti cerchiamo e che è differente per ognuno.
    Le peculiarità individuali lasciano dentro piccoli tasselli che forgiano la tempra dell'uomo che vuole vivere, quello che deve vivere la vita nella sua totalità, anche quando tutto sembra remare contro. Un pensiero di positività che, in questo periodo, conforta e risolleva dalla nube nera che avvolge la quotidianità e il futuro. Complimenti!
  15. .
    Questa è una scrittura che ama essere poetica anche nella drammaticità della vita e nella desolazione che spesso accompagna gli esseri umani. Si sente a pelle che l'autrice ama osservare il mondo e la natura, ama catalogare ogni singola emozione, bella o brutta, e da questo catalogo impresso internamente spesso ricava racconti e poesie che aiutano a rimanere sempre un passo avanti a se stessi e non è da escludere che anche il rimanere indietro aiuti a rielaborare la concretezza della ricerca di se stessi. L'autrice ama l'amore e il dolore quasi alla stessa maniera e di questi elementi ha bisogno di nutrirsi giornalmente, come quella singola goccia d'acqua che scorre sulla pelle a lava la pena che la vita induce all'anima sognante. Bello l'inserimento del pensiero in flash back e la struttura narrativa scorre seguendo la vena descrittiva dei personaggi e la necessità sempre d'inserire un passaggio naturale nella caratterizzazione dei personaggi che devo essere sempre tratteggiati con colori caldi anche se alcune sfumature tendono a mettere in evidenza ombre nere, d'altronde cosa sarebbe la vita senza gli opposti, quegli opposti che si completano e che lasciano ben marcato il segno al nostro passaggio, come un ombra in terra indotta dalla luce. La scrittura è dunque solare perché irradiata da quella luce interiore che solo chi scrive intingendo il pennino nel calamaio dell'io interiore possiede. Un plauso e tutto il mio gradimento.
3255 replies since 30/5/2017
.