Scrittori per sempre

Posts written by asbottino

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    Mi è piaciuto. Scrittura da racconto. Essenziale a dir poco. Nonostante le luci manca un luce che illumini una generazione un po’ vuota ma direi che è assolutamente voluto. Lo avrei intitolato “Adesso, domani, importa?”. Bravo.
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    Un abbraccio, Vlad
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    1. La chiave
    2. Autogrill
    3. Il destino di Michael Hill
    4. Aquilae non Captant Muscas
    5. Rivelazioni
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    Ma grazie!
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    Grazie!
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    Grazie capo!! Un abbraccio
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    Grazieeeeeeee!!!! Un abbraccio ragazze!
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    Urca, grazie! Bravissimi Aki e G.Leroux e via via tutti gli altri. E grazie Ecly e tutto SPS per questo ennesimo concorso geniale e così stimolante. Un abbraccio!
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    Ultimamente mi viene sempre in mente Cormac McCarthy quando ti leggo. Non so perché. Forse per questo equilibrio tra natura e uomo, forse per la solennità di certi passaggi. Paragoni a parte, e sospensione a parte, il racconto è perfetto: le descrizioni, il tempo che dedichi ai personaggi minori, come chiudi ogni scena. C'è spazio per vedere dentro le persone e per la natura che le circonda, c'è spazio per la solitudine e per il dialogo. E che succeda qualcosa o non succeda nulla da ogni frase il lettore si porta via qualcosa di importante: una visione, un pensiero. Sulla sospensione dovrei farti una ramanzina ma il racconto lascia talmente tanto soddisfatti che è difficile rimproverarti qualcosa. Hai già tutto nella testa e la trama verticale di questo secondo capitolo è comunque molto molto solida. Ci sono delle allusioni, dei "non detti" che probabilmente non potevano essere diversi da come sono senza rovinare quello che verrà. Chi sta venendo a prenderlo? Il punto è quello, credo. Potevi dire di più? Non so. Dovremo aspettare ancora un po' di tempo per scoprirlo.
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    Si sente che sei molto a tuo agio con il genere e che ti piace indugiare nei dettagli e nella tecnologia. Questo ovviamente porta via un po' di spessore ai personaggi, ma infondo sulla distanza breve è difficile aspettarsi un approfondimento psicologico, specie in questo genere. Se fosse un romanzo (e magari lo sarà) dovresti lasciare uguale spazio alle persone e alle macchine, ma qui va benissimo così. Il fattore SPS è curioso ma non distrae e secondo me funziona anche nei confronti di un lettore occasionale. Così come il primo step apprezzo il fatto che i racconti siano collegati ma vivano di vita propria: hanno la testa, la coda e tutto quello che c'è in mezzo. Si richiamano tra loro e sono indubbiamente scritti dalla stessa mano, ma stanno in piedi da soli senza bisogno di sostenersi per forza. Complimenti per l'originalità!
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    Un capitolo due, fatto di due flash, con quattro anni di salto temporale in mezzo e quel "firma leggibile" a dettare il ritmo e i "Io non sono mai sicura" di Nicoletta a chiudere le scene, quasi una battuta tormentone da comico. Anche il primo capitolo era fatto di flash, sequenze con salti temporali più o meno distanti. Chissà se quando li metterai tutti insieme ci sarà maggior distensione? Di nuovo una scrittura minimalista, essenziale, con tante cose non dette, ma questa volta essendo totalmente concentrata sui due personaggi principali lascia più spazio all'empatia. Essenziale, quindi, ma meno freddo del precedente. Come detto in altri commenti anche qui l'arco orizzontale è molto chiaro e solido mentre le trame verticali sono più esili e spesso restano sospese senza un finale. In uno dei tuo commenti a un altro racconto ho visto che hai citato L'impero colpisce ancora. Ecco quello per me resta il secondo capitolo in una trilogia più riuscito di sempre. Chiaro che ti lascia la voglia pazzesca di vedere il seguito, ma un finale con Solo imprigionato nella grafite e Luke che scopre che Vader è suo padre è tanta roba, davvero tosto, un vero finale.
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    Dan Brown non l'ho mai letto, ma con Indiana Jones ci sono cresciuto e ti dirò, quanto si parla di Graal, un po' di ironia e di avventura ci starebbero pure. Però lo stile è perfetto e la scrittura è molto pulita e funzionale quindi il racconto, pur prendendosi giustamente molto sul serio, è estremamente godibile. L'unico difetto che vedo, come ho scritto anche nel commento a therealnecromancer, sta nella trama verticale. In questo come in molti altri racconti si questo step ci sono delle trame orizzontali molto solide (anche se forse fin troppo dense per tre racconti di 20000 caratteri) ma non c'è un lavoro altrettanto forte sulle trame verticali che permetta a ogni singolo racconto di vivere di vita propria incastrandosi poi in un disegno più ampio. Qui addirittura finisce con una specie di cliffhanger. Probabilmente il "futuro" darà equilibrio e compattezza a molte saghe, ma parecchi "presenti", se lasciati da soli, senza il sostegno di un prima e uno dopo, faticherebbero a stare in piedi.
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    Come nel passato anche qui il punto di forza è il collegamento segreto della realtà con la finzione. I libri profetici e la loro capacità di influenzare la realtà. Un'idea splendida che funzionava nel passato e che funziona anche qui. Oltretutto il Wuhan 400 adesso mette quasi più i brividi addosso della bomba atomica di Wells negli Anni 50. Lo stile di questo l'ho trovato forse meno convincente rispetto al precedente, che mi era piaciuto molto. Un po' più faticoso da seguire, meno fluido. Dal punto di vista della trama non credo di poter aggiungere molto altro rispetto a quanto ti hanno già segnalato. il mio rammarico personale è sul personaggio di Noah. Mio figlio si chiama così e speravo che venisse un po' più fuori. In ogni caso hai sicuramente scelto di raccontare uno dei presenti più diversi rispetto a quello in cui realmente viviamo quindi non era un compito facile. A questo punto sono molto curioso sul futuro e su come sfrutterai il tema dei libri profetici. Non potendo sceglierei un libro esistente, in quanto non ancora scritto da nessuno, sarai costretta, credo, a inventarne uno.
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    A me è piaciuto. Di solito mi danno fastidio i racconti molto frammentati e prediligo una narrazione il più lineare possibile, ma qui ho trovato il ritmo incalzante. E anche funzionale, perchè il flash diventano progressivamente sempre più brevi e distanti tra loro fino alla scena finale che è quasi sospesa nel tempo. Non amo nemmeno la politica, quindi l'argomento non mi è congeniale, ma il racconto si legge facilmente e sono arrivato fino in fondo senza alcuna fatica. Per me è un punto a favore. Si forse manca di approfondimento in certi punti e i personaggi restano un po' sulla superficie, ma si sente la rabbia che c'è dietro, e salta fuori e ti investe in modo molto deciso e questa è un'altra cosa che ho apprezzato.
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    Mi aggancio a quanto scrive Aki, ma vado leggermente controcorrente. Personalmente ho gradito la briglia un po' meno sciolta. Faccio un paragone cinematografico: è come guardare Al Pacino gestito da un grande regista piuttosto con Al Pacino lasciato troppo libero. Si tratta sempre di un grande attore, ma io preferisco il primo. Qui ci sono tutte le caratteristiche vincenti della tua scrittura (le ripetizioni, il ritmo forsennato, ecc), c'è la satira, c'è il sesso, ma quello che gli altri hanno sentito come sottotono io invece lo interpreto come misurato, temperato e sicuramente, per i miei gusti, più leggibile e più godibile rispetto ad altri racconti. Complimenti
1298 replies since 3/2/2012
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