Scrittori per sempre

Posts written by tommasino2

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    Grazie mille
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    Hai mostrato, con garbo, tutte le difficoltà, tutti i problemi, di chi vive in quel continente.
    Scrittura limpida, pulita, corretta.
    Il vecchio quando riconquista guarigione e lucidità non ricorda nulla.
    Ma ha il consiglio giusto per il ragazzo, il sapere ha più valore di ogni cosa.
    E non lo afferma per far colpo su di lui, ne è assolutamente convinto.
    Io no, non ne sono convinto.
    Ci vogliono altri meccanismi per allontanare quei popoli lontani in ogni senso, da fame, povertà, malattie, guerre.
    Ma questo è un discorso da approfondire da qualche altra parte.
    Godiamoci la saggezza del vecchio.
    Godiamoci l'istinto protettivo di una mamma.
    Godiamoci l'ingenuità disarmante.
    Di un ragazzo.
    Brava, Esterella.
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    Fin dai tempi di scuola sono addestrato a non amare i racconti storici.
    E l'unico film storico visto fu Ludwig perché avevo conosciuto nel cesso del Jackie O, Helmut Berger.
    Ubriaco fradicio mi urlò in un orecchio: Questa vodka fa un sacco pisciare.
    Quando ritornai sul divano raccontai il siparietto alla ragazza che era con me.
    (non lo dico più... la mia futura moglie)
    E per curiosità il giorno dopo siamo andati a vedere quella 'palla' di film.
    Tu non sei Visconti, e le immagini che sai dare attraverso la tue bella scrittura quasi lo superano.
    Che poi Lady Georgiana non c'entra niente con Lodovico di Baviera.
    Mannaggia a te, mi hai fatto fare pure la ricerca.
    Si vede la smorfia?
    Hai corso un grosso rischio, di non beccare un punto.
    E invece ti ritrovi sul podio.
    Ringrazia Helmut e la sua sbronza di vodka.
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    La storia è semplice, simile a centomila altre storie, ma io ho faticato parecchio per inquadrarla. Forse è solo deformata dal modo con cui l'hai scritta. Forse la poca empatia non mi ha fatto identificare bene i personaggi. Non amo questo genere di storie. Non amo i finali a sorpresa, i guizzi letterari. Quando leggo un racconto ritorno il bimbo che leggeva Kipling, Salgari e desidero quella chiarezza. Desidero personaggi con i contorni definiti.
    Uso il tono confidenziale perché sono un tuo estimatore, Leroux.
    Ho sempre considerato gli amori virtuali delle grottesche caricature, nulla di moderno, anzi il ripristino di figure antiche, scomparse. Ripristinate per non fare sentire soli soldati in trincea. Storie causa di divorzi seriali per relazioni comicamente indistruttibili.
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    Non ti credo quando dici che non è autobiografico. Quel valore aggiunto io ce lo vedo. Specialmente quando accenni a tuo padre.
    Racconto robusto, ricco di problemi reali.
    La figura di Giuseppe mi ha molto colpito. Timido, schivo, chiede di poter coltivare un orto.
    Pure tu, autore, chiedi poco.
    Ma tutti ti sono intorno, l'ho letto nei commenti.
    E tutti ti vogliono bene.
    Come a un figlio.
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    Bellissimo.
    Ti ringrazio per aver ricordato la mia infanzia, la sovrappopolazione dal barbiere, il cavallino di ferro sul quale mi addormentavo a ogni taglio,
    e papà che fumava e rideva al mio risveglio da rapato.
    E la poltrona grande, di pelle, arredo importante della stanza da pranzo insieme alla tv.
    E la mamma, sempre pronta a abbracciarmi, a perdonarmi ogni cosa. Anche se ero un bambino buono con poco da farsi perdonare.
    Te lo ridico, sei bravissimo. Hai stimolato un traffico di sensazioni, di emozioni pesanti che nessuno era riuscito a smuovere.
    Per me hai già vinto.
    Autore.
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    Ho letto il racconto e tutti i commenti almeno un paio di volte, forse più.
    Il commento migliore, quello di Stefia, ha annullato le mie velleità di commentatore, è troppo brava, lei.
    Ma visto che è obbligatorio, ti dico che il tuo racconto è un po' debole.
    Troppi personaggi e pochi che funzionano.
    Quasi quasi nemmeno Marco funziona, con quel cavolo di accendino di valore inestimabile che avrebbe sanato ogni debito
    e permesso una vita agiata. D'accordo l'invenzione ci deve essere in un buon racconto, ma tu esageri affidando a lui tutto quel potere.
    Marco non ha le risorse per essere un buon protagonista, conosciamo la sua vita scriteriata.
    Ma non sappiamo nemmeno di che colore ha le ciglia.
    Cosa posso fare per aiutarti?
    Qui cade la pioggia.
    Nemmeno ho la fortuna di una bella nevicata.
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    Sì è la stessa persona, solo se vado a capo, cambia.
    Ho una certa idiosincrasia per le caporali, sarebbe stato tutto più semplice e comprensibile, altrimenti. Il linguaggio, secco, veloce, banale, è comunque quello di tre adolescenti, facile da decifrare.
    Grazie.
  9. .
    Geniale il modo con cui sei riuscito a sviluppare la trama del racconto partendo da un incipit di due righe.
    Resto perplesso per le troppe imperfezioni. Ma non si può avere tutto, e più uno scrittore è bravo, più è distratto.
    Con un testo così, potresti vincere a mani basse. Ma io credo che quegli errori siano frutto della tua generosità, autore.
    Vuoi lasciare qualche possibilità agli altri. Altrimenti non ci sarebbe stata partita.
    Chapeau!
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    Avrà pure un bel seno e gambe da ballerina, Camilla, ma a me non piace per niente.
    Dopo aver umiliato amaramente e volgarmente un pover'uomo, colpevole di essere gay e di averla illusa con la generosità
    della sua amicizia, sprofonda nella depressione. Uscita da quell'inghiottitoio abbocca all'invito di un frate e si mette a fare la missionaria,
    cioè a insegnare italiano e francese in un'anonima scuola del Camerun.
    Tutto appare esagerato e poco credibile.
    Collezionista di delusioni si dedica anima e non corpo a frate Andrea, unico personaggio che frequenta mattina e sera.
    Considerando che.
    Trenta anni fa il Camerun umiliò l'Argentina e Maradona, una certa attrazione deve averla per forza.
    Il Camerun.
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    Grazie, Esterella
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    Grazie, Gianfranco

    Nemmeno il nome ho cambiato a Tonino, nemmeno la sua balbuzie e l'atteggiamento di essere sempre e comunque distante. Diventò direttore di banca, senza stupirmi troppo. Di Vida, che non si chiama Vida, ho perso le tracce.
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    Grazie mille
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    E tu sei così brava a raccontare, perché mai non l'hai fatto prima?
    Le tue poesie le ho sempre giudicate delle scorciatoie per arrivare al lettore e fuggire subito.
    Questo racconto resta, resta nel cuore. E non voglio affibbiargli facile dolore. Preferisco ricordarlo con la battuta sulla pancia di Giuliano, che adoro.
    Coltivata in casa.
    Come il tuo amore per lui.
    Piaciuto assai.
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    Nuoce, sembra un fotogramma di masterchef, non dico di eliminarla, ma di ridurla ai minimi termini.
    Un abbraccio.
5292 replies since 11/2/2013
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